6- Il bacio

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Fleshback...

<<Domani sii puntuale, il tuo problema è che hai paura, non la tecnica>> disse andandosene.

Fine fleshback

Non dovevo farmi prendere delle paura, pensai tra me e me.

Mi fermai ed esaminai la situazione.

Stava camminando in modo animalesco quindi speciale non lo era.

Mi stava venendo in contro quindi sapeva cosa stava facendo in parte.

Nei peggiori dei casi era di primo grado, nei migliori terzo.

Mi concentrai sul far fluire l'energia.

Quando la creatura fu a un passo da me riaprii gli occhi.

La scansai con velocità che non sapevo neanche di avere. Mi posizionai dietro quel coso e poggiai la mano sulla sua schiena.

Lasciai fluire l'energia maledetta.

Da dove lo avevo toccato si creò una specie di radice, ma senza la pianta, che si estese fino a tutto il corpo, facendo esplodere la maledizione.

Mi guardai le mani. Ce l'avevo fatta.

<<Devo dirlo a Ryo>> dissi ad alta voce.

<<Ma io lo so già>> sentii una voce dietro le mie spalle.

Mi girai di scatto trovandomi Ryo ad un palmo dal naso.

<<Quel coso era di livello secondo e tu l'hai battuto in poco tempo. In più era il tuo primo esorcismo, complimenti>> disse lui guardandomi sorridendo.

<<Mi stavi seguendo?>>

<<No, ero solo da queste parti. Ho sentito la presenza di una maledizione e mi sono avvicinato. Tutto qui>>

Lo guardai meglio, non aveva la divisa scolastica, ma un kimono blu scuro abbassato che copriva solo dalla vita in giù. Il petto era scoperto.

Distolsi lo sguardo e lui se ne accorse.

Ridacchiò. <<Ti imbarazza?>> chiese sarcastico lui.

Diventai rossa evitandolo.

<<Io... devo andare>> dissi cercando di andarmene, ma lui mi prese per il polso fermandomi.

Mi tirò a sé facendomi poggiare la mia testa quasi su di lui. La mia faccia andò a fuoco.

Usai l'altra mano libera per spingerlo, ma facendo così, misi la mano sul suo petto.

Lo senti muovere come se stesse ridendo, con il suo respiro su di me, caldo e leggero, quasi rilassante.

Mi alzò il mento facendo incrociare i nostri occhi.

Mi avvicinò e posò le sue labbra sulle mie.

Erano morbide e calde, un piacere immenso. Chiusi gli occhi lasciandomi andare.

Dopo poco si stacco da me riportandomi alla realtà.

<<Vogliono fare una stupida cerimonia per il preside della scuola gemella, sarà una noia mortale. Ti va di venire con me?>> mi chiese sorridendo.

Mi stava chiedendo di uscire in pratica.

<<C-certo>> risposi ancora in balia del suo tocco di poco prima.

<<Allora ci vediamo domani alle 18 sulla solita panchina. Ah, e compra un kimono elegante se non ne hai uno>> disse per poi lasciarmi lì.

Mi ci volle qualche minuto per realizzare cosa era successo.

Corsi all'istante verso la camera di Cho.

Lei aprii la porta. all'interno intravidi Miko e Rey sedute a terra.

<<Sono stata invitata anch'io alla cerimonia>> dissi felicissima e ancora rossa di imbarazzo e affiatamento.

Cho mi fece entrare.

<<Raccontaci tutto>> disse, facendomi sedere insieme a loro.

<<Che succede?>> chiese Miko non capendo.

<<Mi hanno invitata anche me a questa cerimonia>>

<<Chi?>>chiese ansiosa Rey.

<<Ryomen>>

Le tre ragazze si pietrificarono.

<<Non ci credo... >> disse sotto voce Rey, mettendo una mano davanti alla bocca come stupita.

<<Cosa?>>

<<Non capisci, lui non chiede mai a una ragazza di uscire e in più lui rifiuta sempre tutte. Tu sei la prima>> intervenne Miko mettendomi una mano sulla mia che si trovava su un ginocchio.

Rimasi di sasso. Non ci potevo credere.

<<Siamo le tue amiche e come fanno le amiche?>> continuò Miko dopo qualche secondo di silenzio comune.

<<SI AIUTANO!>> esclamarono le altre due.

<<Fidati di noi T/n, troveremo l'abito perfetto>> disse Rey. Dal tono si capiva un po' la sua gelosia.

<<Questa qui sa tutto di lui, i suoi colori preferiti, il taglio di capelli preferito, tutto>> mi sussurrò Miko indicando Rey.

Uscimmo dall'istituto per andare a comprare il necessario per me e Cho e tornammo tardi come c'era da immaginarselo.

Mi chiusi in camera mia con la borsa che conteneva l'abito che avrei usato il giorno dopo.

Ero in ansia. Non sapevo come sarebbe andata, magari lo avrei messo in imbarazzo davanti a tutti e non mi avrebbe parlato più.

Dopo un ora di pensieri e ansia, crollai dal sonno.

La mattina scattai in piedi e corsi di sotto a fare colazione.

<<Alle 17 ci vediamo in camera mia>> disse Cho.

<<Non voglio niente di esagerato>> dissi.

<<Tranquilla, lascia fare a noi>> intervenne Miko facendo l'occhiolino.

Un amore maledetto  [SukunaXReader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora