Parte 8

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Rivedo tutta la scena nella mia testa, come se fosse un film...

Come se il contatto delle nostre mani avesse provocato una specie di visione o flashback nella mia testa.

Come se avessi preso una scossa, mi allontano improvvisamente da lui, scuotendo la testa.

Non posso farlo.

Non posso permettere al dolore di riemergere di nuovo.

Non dopo tutto quello che ho passato per cercare di sopravvivere...

Lui tiene gli occhi fissi su di me, ma deve aver letto qualcosa nel mio volto perché il suo suo sguardo è  devastato.

"Ma come...osi..."

La voce di Chiara, tremante di rabbia, spezza il silenzio che si è creato intorno a noi.

Mi volto verso di lei, che è in piedi a pugni chiusi affianco a me e fissa Sangiovanni come se volesse fulminarlo. Anche lo sguardo di lui si posa su di lei e quasi mi sembra che faccia un passo indietro.

"Torni qui dopo...anni...e pensi ancora di avere qualche stupida pretesa su di lei?", continua Chiara, infuriata. Fa quasi fatica a parlare, la vedo che sta cercando di trattenersi dallo scagliargli un pugno in faccia. Alex le mette una mano sulla spalla ma lei se la scrolla via di dosso con decisione, sempre senza staccare gli occhi da Sangiovanni, che è ancora ammutolito e sembra terrorizzato.

Lui torna a guardare me, i suoi occhi si posano sulle mie braccia incrociate strette al petto. Sembra rendersi conto solo ora dell'assurdità della situazione, di quello che sta succedendo e della sua richiesta.

"No, certo che no", sussurra, prima di girarsi di scatto. Torna velocemente alla macchina, senza nemmeno ascoltare le urla dell'uomo brizzolato, che lo sta richiamando a voce alta dalla porta del locale, e sparisce dietro la prima curva.

***

Nelle settimane successive, cerco di pensare il meno possibile a quello che è accaduto al compleanno di Chiara. Né lei né Alex fanno più riferimento alla cosa, e tantomeno io. Sembra quasi che non sia successo nulla, che abbiamo tutti avuto un semplice incontro di cortesia con un personaggio del mondo dello spettacolo.

Devo assolutamente costringermi a dimenticarlo, non posso permettermi nemmeno per un secondo di pensare a cosa sarebbe successo se fossi salita in macchina con lui.

Mi costringo a tornare alla mia solita vita, anche se i ricordi che inevitabilmente sono affiorati da quello strano incontro continuano a tormentarmi...

Sam mi ha detto che sono ufficialmente iniziati i lavori per il tour, che è presissimo con i casting per i ballerini e che vive praticamente tutti i giorni in riunione con i manager della Sugar.

Anche io cerco di buttarmi a capofitto nelle prove del saggio di fine anno che stiamo organizzando in Accademia. Esco prestissimo la mattina per andare a scuola e sbrigare tutte le questioni pratiche e organizzative e rientro stremata a casa la sera, strizzata come appena uscita da una centrifuga, ma felice, perché in sala con le mie piccole tutte le preoccupazioni e i tormenti sembrano sparire.

Cerco di fare finta nulla, di essere il più possibile la Giulia di sempre, anche se noto qualche volta le occhiate preoccupate di Chiara e quelle confuse di Alex, la sera, mentre ceniamo o mentre siamo sul divano tutti e tre a vedere un film.

Percepisco però attraverso il loro modo di trattarmi, che qualcosa in me è cambiato. Come se i ricordi che sono riaffiorati mi avessero nuovamente messa di fronte alla realtà dei fatti. Ogni tanto sorprendo Chiara ed Alex sussurrare tra di loro e interrompersi bruscamente quando entro nella stanza. Un paio di volte ho notato che Sam guardarmi con una strana espressione, come se volesse dirmi qualcosa senza averne il coraggio. Anche i miei genitori si sono accorti che qualcosa non va, quando sono tornata per un weekend a Roma per salutarli, ma a loro non ho ovviamente raccontato nulla...

Chi eravamo e che potremmo ritornareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora