Parte 19

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Quando riemergiamo dalla nostra bolla è già lunedì. 

Ieri mi sono ricordata che il mondo al di fuori di queste quattro mura è andato avanti solo quando ho riacceso il cellulare, che avevo dimenticato da qualche parte nei meandri della mia borsa, bellamente ignorato.

E' stato solo quando mi sono ritrovata diciotto chiamata senza risposta e venticinque chat di whatsapp che mi sono resa conto di essere sparita di punto in bianco senza più dare mie notizie a nessuno.

Ovviamente la maggior parte delle telefonate perse erano di Chiara, poi di Alex e dei miei genitori , accompagnate da una serie di messaggi minatori della serie:

Chiara, ore 22.30: Giulia, stiamo tornando ora dall'ospedale. Andrea sta bene, non gli hanno nemmeno dovuto mettere i punti. Oscar ed io lo accompagniamo e poi torniamo a casa. Tu dove sei?

Alex, ore 23.12: Baby non ho idea di dove tu sia ma immagino che te la stai spassando...però ho dimenticato le chiavi di casa quindi cerca di farti Sangio il più in fretta possibile e poi vieni ad aprirmi, ok?

Mamma, ore 23.20: Giulia, amore, è tutto il giorno che non ti sento, come stai? 

Chiara, ore 23.45: Giu dove cavolo sei finita? Io sono arrivata a casa ora e ho trovato Alex semi congelato addormentato sullo zerbino. Scrivimi per favore!

Mamma, ore 00.14: Tesoro forse hai spento il cellulare e stai già dormendo. Richiamami domani mattina però, ok? Non farmi preoccupare...

Chiara, ore 01.35: Giulia giuro che se non mi rispondi al cellulare entro cinque minuti ovunque tu sia ti raggiungo e ti uccido.

Alex, ore 02.30: Dacci dentro piccola! Però sarebbe carino sapere che sei viva...

Papà, ore 07.35: Ehi Giuliè, mamma è preoccupata che non le rispondi. Richiama per favore o stai per finire a Chi L'ha Visto...

"Merda!!", ho esclamato un po' divertita e un po' preoccupata "Questa è la volta buona che faccio venire un infarto a mia madre".

Sangio è rimasto a guardarmi mentre chiamavo mia madre e Chiara. Beh, in realtà non è che io sia riuscita a parlare più di tanto perché mia madre ha cominciato a mandarmi gli accidenti in catalano, parlando talmente veloce che quasi nemmeno riuscivo a capirla, mentre Chiara mi ha fatto una ramanzina di circa un'ora su quanto fossi una persona orribile e su quanto l'avessi fatta preoccupare a morte e "Io lo capisco Giulia ma pensavo fossi finita in un burrone e morta mangiata dai topi!!"

"Sei pronta?".

La voce di Sangio mi distrae dai miei pensieri. Entra in bagno vestito di tutto punto, mentre sto finendo di asciugarmi i capelli.

"Si, dammi ancora un secondo e ci sono".

Lui si appoggia allo stipite della porta e rimane ad osservarmi mentre cerco di girare alla bell'è meglio un paio dei suoi pantaloni della tuta per evitare di rimanere in mutande per strada. Ovviamente non ho nessuno dei miei vestiti da mettermi e di certo non posso uscire di casa con il vestitino striminzito che avevo alla festa sabato...

Mentre mi infilo una felpa più grande di me di almeno due misure incrocio lo sguardo di Sangio dallo specchio.

"Perché mi stai guardando così?", gli chiedo, mentre qualcosa nel modo in cui mi sta guardando mi fa aumentare i battiti del cuore e arrossire.

Lui non risponde, continuando a guardarmi in quello strano modo, un po' dolce e un po' malizioso allo stesso tempo.

"Mi piace vederti con i miei vestiti. Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo...", risponde alla fine, con voce un po' roca. Mi si avvicina e mi abbraccia da dietro, sprofondando la faccia nei miei capelli.

Chi eravamo e che potremmo ritornareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora