Il Custode delle chiavi

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Le ore di lezione passarono molto lentamente, tutti gli studenti stavano aspettando con ansia l'ora si pranzo per leggere il nuovo capitolo.

Gli unici, in tutta la scuola, che si stavano godendo le lezioni, erano: Andrew e Harry.

La ragione era dovuta a Gellert, che era un ottimo insegnante. Non solo sapeva spiegarsi chiaramente, ma riusciva pure a rendere l'argomento molto interessante e spesso scherzava su qualche argomento rendendo pure la lezione divertente.

Ora, Harry, riusciva a capire perché Andrew fosse così legato al padre e ci tenesse tanto alla sua opinione.

Alla fine, con sollievo di tutti gli studenti di Hogwarts e di un esemplare di Barty pronto a strangolare l'insegnante, arrivò la tanta attesa ora di pranzo.

Mai in tutta la storia di Hogwarts le classi furono svuotate così velocemente.

Ma alla fine, si ritrovarono di nuovo tutti nella sala grande.

Phineas- leggo io- chiarì subito appellando il libro.
Durante le lezioni, avevano stabilito di non far finire mai e poi mai il libro nelle mani di Silente o dei suoi alleati.

Capitolo 4
Il Custode delle Chiavi

Era l'undicesimo compleanno di Harry,

Draco- auguri al nostro psicopatico preferito

Blasie- con una mira da cecchino che neanche mia madre quando mi lanciava le ciabatte

e lui in quel momento si trovava in un edificio abbandonato in cui entravano un sacco di spifferi, fuori diluviava, lui era costretto a riscaldarsi con delle vecchie coperte che aveva trovato, e un fuoco creato con delle vecchie carte e un pizzico di magia. In più, quell'edificio era un vecchio ospedale psichiatrico pieno zeppo di spiriti irrequieti.

Theodere- inizio fantastico direi

Tom- certo che tu sei proprio una calamita per gli spiriti

Harry- che ti posso dire, gli sono simpatico

L'ospedale assomigliava molto al vecchio orfanotrofio.
Solo che lì, le pareti e il soffitto, non erano grige ma bianche. Alcuni pezzi di intonaco si erano staccati e giacevano a pezzi sul pavimento grigio per la polvere.
C'erano un mucchio di stanze, che prima erano destinate ai pazienti, dentro cui si trovavano ancora i letti e le coperte.
L'ospedale era composto da due piani ed Harry, si era sistemato in una stanza al secondo piano.

Ron- tanto ormai è abituato a stare tra lo sporco

Ginny- vogliamo parlare della tua stanza, sembra un porcile

Fred e Georg- che idea che ci hai fatto venire- sussurrarono con un ghigno.

<Sai, uno dei vantaggi di essere uno spirito è che non senti più né dolore né caldo o freddo> disse Sara.

Ron- chi è Sara?

Cho- sicuramente uno spirito- disse con tono da saputella.

Barty- complimenti, hai scoperto l'acqua calda

Sara era lo spirito di una ragazzina di tredici anni. Aveva folti capelli neri e occhi castani. Il viso era ricoperto di lentiggini.
<Grazie per avermelo ricordato, purtroppo io non ho questa fortuna>.

I libri del futuro- Dark VersionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora