una ragazza va con degli amici a Los Angeles in California, della casa del padre di una sua amica (Bonnie). incontri un ragazzo al supermercato, carinissimo, ma non avete avuto un buon inizio... anche lui in vacanza con dei suoi amici.
ma non poteva...
mi sveglia non trovai Aidan qui vicino a me quindi pensai che si fosse già alzato per preparare la colazione, allora mi alzo dal letto e vado in cucina ma non trovo nessuno, allora pensai che mi stesse facendo uno scherzo, andai a prendere il mio telefono in camera e guardai l'ora erano le 5:30 passate
"Ti mettete a scherzare a quest'ora?!" (si riverisce ad Aidan)
non rispose nessuno
"va bene io torno a letto! NOTTE!"
ritornai a dormire appena chiusi gli occhi senti il mio telefono squillare, pensai subito che fosse Aidan, presi il telefono
controllai chi fosse:
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"sarà Aidan che per lo scherzo non può mica chiamare dal telefono normale! hahahh"
allora sicura che fosse Aidan decisi di rispondere
"Hey Aidan ma dove sei?"
X: n-non sono A-Aidan
"Cosa? è allora chi sei?"
X: non mi riconosci?
"Dai! Aidan non scherzare!"
X: NON SONO AIDAN!
"E' ALLORA CHI SEI?"
X: Jessica
"cosa?" dici mentre una lacrima scende dal tuo viso
J: hai sentito
"Dai! finiscila Aidan! non è divertente!"
J: ti ho detto che non sono AIDAN, MA SONO Jessica!
"NO, NON PUO' ESSERE! JESSICA E' MORTA!" dopo aver detto ciò stacco la chiamata
continua a chiamarmi, dopo passata mezzora quel tizio che diceva di essere Jessica continuava a chiamarmi, senti il campanello, presi il telefono pronta a chiamare la polizia, feci un respiro profondo è apri la porta, vidi Jessica con un proiettile nella fronte, con il vestito, le scarpe e i capelli come quella sera, il telefono nell'orecchio
J: perché non rispondi?
spaventata e confusa, urlai più forte che potevo, con tutte le mie forze e piangendo
*fine sogno*
mi svegliai di colpo urlando con tutte le mie forze, più forte che potevo e stavo pure piangendo
Aidan mi senti è si sveglio
A: Hey tutto ok? disse avvicinandosi a me
A: Hey respira
mi abbraccio, aveva capito che avevo un attacco di panico per il sogno che avevo fatto, strinse a se e mi disse: A: Hey, tranquilla, respira, io sono qui
gli ricambiai l'abbraccio, chiusi i occhi è mi sfocai su di lui (nel senso che non gli racconta il sogno ma piange sulla sua spalla).
