Tom Holland/One Shot

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"Infatti" inalò il fumo prima di dare un colpetto alla sigaretta per far cadere la cenere, "e come sta la deliziosa Josie" chiese mentre si stava concentrando sul pizzicare la sua fottuta sigaretta. "Ci manca alla clinica, e potrebbe essere un pensiero più personale", ha fatto qualche passo più vicino a me e poi ha aggiunto con un falso tono preoccupato,

"ma non vedo davvero l'ora di lavorare con lei"
un piccolo sorrisetto apparve sul suo viso prima che si voltasse verso il suo poarch e lo perdessi. Ho tirato fuori una pistola, quella che ho sempre avuto con me, di giorno ma anche di notte, T/n l'odiava ma non mi importava, ci teneva al sicuro, teneva al sicuro lei e il bambino.
Non appena si è verificato il suono della pistola armata, Rodolfo si è fermato e si è girato di nuovo verso di me, ha sgranato gli occhi alla vista di un'arma e mi sono avvicinato lentamente a lui.

"Ti piace mia moglie, vero?" dissi con la voce che tremava per la rabbia ma anche perché era difficile indicare con una pistola a qualcuno, anche se fosse qualcuno come Rodolfo.

"Noi-siamo semplici colleghi" rispose, balbettando mentre alzava le mani. "Ti ho sentito parlare di quanto ti piacesse scopare donne come T/n"
Mi stavo ancora avvicinando a lui.

"Su come ti piace far urlare le brave ragazze di notte" aggiunsi mentre scuoteva la testa. Finalmente ero in piedi di fronte a lui.
"Lei è quella che sta flirtando con me, tu non sai tutto di tua moglie, è una vera-"
Non lo lasciai finire e gli gettai il pugno in faccia colpendolo davvero forte mentre sfogavo tutta la rabbia che avevo aveva immagazzinato dal bar fino ad ora.

È caduto a terra e io ho continuato a picchiarlo. Allora mi sono fermato e gli ho sussurrato all'orecchio,
"Non diffondere cazzate su di lei, se mai ti vedrò addosso a mia moglie per qualcos'altro, che per lavoro, o le tue fottute mani sul suo corpo, li perderai entrambi, capito?" mi sono rialzato,

"E d'ora in poi la chiamerai signora Sambers, niente più Josie per te" aggiunsi e salii in macchina prima di sparire nella notte. Non avevo bisogno di lavarmi le mani prima di tornare a casa, sapevo che T/n non era il tipo di donna che aveva paura del sangue, e questo sangue sulle mie mani, volevo che lo vedesse.

(Ora.../POV di T/n)

"Allora ... il mio capo è ancora vivo?" Sapevo cosa è successo.

"Non chiamare quel figlio di puttana il tuo capo... si è tolto anche la giacca.
"E sì, è ancora vivo" aggiunse prima di aggiustarsi i capelli passandoci velocemente la mano.
"Perché hai picchiato il mio capo? "Ovviamente stavo dicendo" il mio capo per uno scopo.

Mi ha lanciato uno sguardo cupo prima di andare di sopra, l'ho seguito. "Ho bisogno di guarire le tue mani vieni qui" dissi dal bagno. Si avvicinò a me e disse mentre mi guardava dall'alto in basso:
"Ne hai bisogno?"
Cosa stava veramente chiedendo?

Era così sexy, aveva questo sguardo negli occhi, lo stesso che aveva quando ci siamo incontrati per la prima volta, come se fosse il peggior essere umano del pianeta, aveva picchiato il dottor Rodolfo perché era geloso e lo amavo. Questa ferocia nel modo in cui mi guardava e, soprattutto, nel modo in cui mi guardava come se non fossi altro che qualcuno che desiderava ardentemente scopare. I suoi occhi... un bagliore di malvagità scatenò.

Schiacciò le sue labbra contro le mie e mi sollevò per farmi sedere sul lavandino.Mi stava baciando sul collo e io mi lasciai sfuggire un piagnucolio che lo fece sbattere contro il muro. Poi ha preso a pugni lo specchietto dietro la mia testa per l'eccitazione, forse un po' troppo appassionatamente perché si è rotto a causa dello shock.
Vedendo il vetro ovunque mi sollevò di nuovo e mi portò fuori dal bagno dove mi stese per terra non avendo nemmeno la pazienza di portarmi dentro una stanza si librò su di me tenendosi i pugni serrati e le ginocchia, strappa mi tolsi il vestito e si avvicinò al mio viso.