Tom Holland/One Shot

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"Dove stiamo andando? E perché Cassie non è potuta venire?" chiesi mentre Arvin mi stava trascinando nella foresta, sembrava di fretta.

"Sbrigati" ordinò, sembrava pazzo, tipostava per scattare da un momento all'altro. Abbiamo continuato a camminare veloci, mi teneva saldamente la mano, e un uragano non sarebbe stato in grado di farmi lasciare andare, una brezza fredda che annunciava l'inverno soffiava ma le sue mani calde mi hanno aiutato a combattere questo brivido che stava cercando di diffondersi sulla mia schiena .

Non conoscevo questo posto, questa giornata è stata... bizzarra.
È iniziato con Arvin che mi fissava mentre dormivo, niente di strano, non dormiamo molto a causa di Cassie, quindi se si fosse svegliato per primo, sapevo che mi avrebbe lasciato dormire.
Quando sono entrata nel soggiorno dei Lawrence, Cassie stava già giocando con i ragazzi, erano sorprendentemente carini con lei. Laura stava lavando i piatti e Nick leggeva il giornale, lanciando ogni tanto un'occhiata ai ragazzi per assicurarsi che non stessero scherzando con la piccola Cassie.

"Buongiorno tesoro" Laura mi sorrise dalla cucina. Ho sorriso mentre camminavo fino a lei e poi ha chiesto,

"Dov'è il mio Nick?" Era domenica, non si lavorava più nei fine settimana, aveva promesso dopo quello che era successo. Ha provato a dire qualcosa ma poi la porta si è aperta e Arvin è apparso davanti a me. "Vieni con me" mi tese la mano e io mi accigliai. La prossima cosa che so che siamo nella foresta.

È passato molto tempo, penso che il mio ultimo ricordo di te sia tu che ridi con i tuoi colleghi, una risata calda, come se avessi di nuovo diciassette anni.
Sono scappato, sono fuggito da te, sono fuggito da questa città, sono fuggito da questa vita. Come già sai, ho lavorato per alcuni mesi in una tavola calda e lì, io incontrato qualcuno, ma sono sicuro che tu già

sappi anche quello...

In realtà, sono sicuro che sai già molto della mia nuova vita, non ti sfugge mai niente vero?

Il che mi porta alla mia prima domanda:Perché? Perché non stai già cercando di riportarmi a casa?

Raggiungemmo presto la fine della foresta e cademmo su un prato, era davvero

mistico, era come se l'inverno non stesse arrivando, i fiori ricoprivano il terreno, l'erba fresca e verde si stendeva intorno, niente sole oggi, ma non importava.
"Perché siamo qui?" Guardai Arvin con un'espressione perplessa mentre si girava verso di me, la prima volta che vedevo la sua faccia da quando eravamo entrati nella foresta. Sono stato contento quando si è girato, perché sembrava felice, aveva questo mezzo sorriso mezzo sorrisetto sul viso.

"Avevamo entrambi bisogno di un po' di tempo da soli, non sei d'accordo?" Ha preso le mie mani nelle sue e mi ha guardato dritto negli occhi occhi.

Ho solo fatto un sorrisetto prima di passare davanti a lui e nel prato, lasciando che l'erba mi accarezza i palmi, sentendo Arvin camminare proprio dietro di me.

"È bellissimo qui" ho sussurrato mentre chiudevo gli occhi, cercando di sentire il vento, di sentire i suoni della foresta, e di sentire il respiro di Arvin sul mio collo mentre si avvicinava per darci un bacio e avvolgere le sue braccia intorno a me a partire da dietro il collo.

"Volevo fare qualcosa di diverso, qualcosa di diverso da essere rapito o essere puntato contro una pistola. Solo tu"
mi fece girare lentamente,
"e io" le sue labbra incontrarono le mie.

All'inizio mi ha davvero incasinato la testa, perché non eri già qui? E poi ho capito, e quando ho capito, la mia visione della vita è cambiata drasticamente. Tutto ciò che pensavo di sapere era una bugia, la vita non è così crudele, gli umani non sono così deludenti, l'amore non è solo nei libri e io... per quanto sia fastidioso per me ammetterlonon sono così intelligente come pensavo di essere. Avevo questo ricordo, in realtà è tornato quando Cassie, mia figlia, mi ha sorriso per la prima volta, tu, io e mamma, nel soggiorno, non eri ubriaco, non era arrabbiata, eravamo solo noi , seduta sul divano, essere una madre mi ha ricordato cosa si prova ad essere una figlia.