Nightmare

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Scendevo le scale con cautela, il buio mi stava immergendo completamente, sentivo troppe voci intorno bisbìgli principalmente. Improvvisamente sentí quell'urlo, scattai in avanti cercando di trovare la fonte di quel suono straziante che intanto mi riempiva la testa ma prima che potessi arrivare tutto tornò in un silenzio tombale. La mia testa continuava a pulsare, stavo tremando e sentivo di dover correre via ma prima che potessi muovermi sentii quella mano sulla mia testa che mi trascinava per terra e lo vidi, quel bambino con gli occhi verdi smeraldo mi stava guardando e io non potevo aiutarlo...
La mano si stringeva attorno alla mia testa, cominciai ad urlare in preda ad un attacco di panico...

Aprii gli occhi di scatto,
Le goccioline di sudore avevano impregnato i miei vestiti e il mio letto,
Le mie mani erano ricoperte di sangue... il mio sangue.
Come ogni notte il dolore e lo strazio di quel sogno mi avevano svegliato, ero riuscita a non urlare quella volta o almeno speravo che la mia bocca non avesse emesso suoni.
Forse la mia mente si era finalmente resa conto che la vita era peggio degli incubi che facevo..
Mi alzai dal letto cercando di non far cigolare il pavimento in legno, se mio fratello si fosse svegliato avrei passato i miei ultimi giorni di vacanze rinchiusa nelle segrete ad essere continuamente cruciata senza pietà.
Entrai nel bagno e mi guardai allo specchio,
notai con grande stupore che il mio viso era intatto, non c'era alcuna cicatrice e i miei occhi avevano ripreso la loro solita colorazione verde. Era da tempo che non mi sentivo così bene, nei tre mesi dell'estate appena trascorsa avevo ricevuto molte punizioni rispetto all' anno prima e il mio corpo aveva collezionato meno cicatrici di quanto pensassi.
Mi intrufolai nella doccia e scrostai velocemente il sangue dalle mie unghie senza rendermi conto che la porta del bagno si era appena aperta.
Mi immersi nei miei pensieri, chiusi gli occhi e immaginai di rivivere il primo giorno ad Hogwarts, rividi i visi dei miei amici, risentii le parole del cappello parlante

"Sa di non essere una Riddle vero?"
"Si signore...ma non può dirlo...mi ammazzeranno se no..."
"Mi assicurerò di metterla in una casata diversa dal suo demone personale allora"
....
"CORVONERO"

e poi rividi Harry, i suoi occhi...la sua storia...sapevo di non potergli dire nulla riguardo a ciò che sapevo, (infondo anche se avessi potuto chi mai avrebbe creduto ad una Riddle?) ma tutt'ora speravo che l'avrebbe scoperto e mi avrebbe portato via dal mio personale inferno...
Non finii di articolare quel pensiero quando sentii le sue mani calde tirare con forza i miei fianchi e le sue labbra che succhiavano con avidità il mio collo.
Mi immobilizzai e senza rendermene conto lasciai fuoriuscire qualche gemito, Mattheo si fermò sorridendo e mi fece voltare verso di lui. Ed eccolo lì, il mio demone personale, scrutai il suo corpo cercando disperatamente la sua bacchetta per capire se dovevo prepararmi per una delle sue torture ma non la vidi...
Il mio sollievo non tardò ad arrivare ma mi fermai comunque a guardarlo, il suo corpo era in tensione vedevo i suoi muscoli tirati, non l'avevo mai guardato in quel modo visto che la maggior parte delle volte ero piegata dal dolore. Rimasi quasi incantata dalla sua bellezza, negli ultimi tre anni ad Hogwarts mi ero sempre chiesta cosa vedessero in lui tutte le ragazze del castello e forse solo in quel momento lo capii.
Lui era lì bloccato a guardarmi scioccato dal mio gemito di pochi minuti prima, mi prese il mento e lo alzò per farsi guardare, nei suoi occhi pensai di aver visto dolore e pena nei miei confronti ma non credevo fosse possibile quindi spensi l'acqua dietro di me e tentai di sorpassarlo senza successo.
La sua presa si rafforzò sollevandomi, non avevo la forza di divincolarmi perché la paura mi aveva ormai pietrificata, chiusi gli occhi aspettando di sentire il freddo gelido delle segrete ma non accadde nulla; Mattheo mi adagiò semplicemente sul letto e iniziò ad asciugarmi.
"Mat...scusa...non volevo svegliarti...io.."
"Un'altro incubo?"
I miei occhi si sgranarono sentendo la sua voce preoccupata.
Il ragazzo che mi aveva cresciuta tra torture e insulti si ergeva inerme davanti a me provando pena e dolore mentre accarezzava ogni singola cicatrice che mi aveva lasciato sul corpo.
"si.." dissi inerme
"Stanotte dormirò con te, ma da domani non aspettarti più clemenza da parte mia, sai meglio di chiunque altro che solo all'interno delle mura di Hogwarts non ho il permesso di toccarti."
"Si signore..."
A quelle parole si voltò di scatto e mi spinse contro il materasso, i suoi occhi erano di nuovo assetati di sangue e le sue mani erano nuovamente chiuse a pugno.... Senza pensarci lo avvolsi in un abbraccio sperando che l'avrebbe calmato, sperando che un briciolo di umanità che mi aveva dimostrato da piccoli tornasse e riuscii a calmarlo
"Scusa fratellino...io non volevo"

Mattheo FLASHBACK (i bambini avevano solo 6 anni all'epoca dei fatti)
"Sorellina, guarda guarda, ho trovato un diario di mio padre!!!"
La bimba dai i capelli bruni si voltò di scatto verso di me e i suoi occhi verdi si puntarono sui miei. Le mostrai il diario senza indugi ma appena lo toccò le sue mani iniziarono a tremare e dalla sua bocca iniziarono ad uscire urli assordanti. Il piccolo libro le scivoló e ricadde nell'erba sporcandosi, nonostante tutto il dolore riuscì a dirmi quelle parole "Scusa fratellino...io non volevo"

Mattheo
Il ricordo arrivò alla mia testa spezzando il mio cuore in mille pezzi, quella fu l'ultima volta in cui la piccola creatura che ora tenevo tra le braccia mi guardò con occhi dolci e non con paura e disgusto.
Appena trovai quel diario mio padre tornò, riveló ad entrambi che lei non era una nostra parente bensì una nostra prigioniera e io dovetti iniziare a torturarla senza pietà. Lui mi ordinò di farlo più e più volte minacciandomi che se non l'avessi fatto io se ne sarebbe occupato con le sue stesse mani.
Non potevo accettarlo, un angelo come quella bambina non poteva essere toccato da nessuno a parte me, me lo ero ripromesso anni prima, a costo di farmi odiare.
Senza rendermene conto avevo iniziato a torturarla sempre di più, mi eccitava sentire le sue suppliche e mi faceva sentire bene sapere che tutto ciò che le stavo facendo l'avrebbe rafforzata.
Per 10 anni applicai su di lei la Maledizione Cruciatus e pian piano lei la sentiva sempre meno, sapevo che ormai era insensibile ad ogni tipo di dolore inflitto da quella maledizione o almeno era abituata a patirlo...

Hunter
Continuai a stringerlo tra le braccia quella notte finché entrambi non ci addormentammo...
Mi sentivo protetta o forse era solo la consapevolezza di avere il mio assassino tra le braccia che mi convinse di non dover provare altro che tranquillità.
Quella notte non ebbi più incubi...

CrucioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora