1, ti auguro di trovare la felicità che cerchi

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Sono consapevole che tutto poi non torna nella vita...lei ci strappa l'anima e ci appollottola per poi buttarci in altre situazioni altrettanto schifose.
Ed è proprio per questa regola del destino che ho imparato a godere di tutti quei piccoli momenti di gloria.

Non torna nulla, non torna la stessa felicità che hai potuto vivere in un particolare momento come non tornano i momenti brutti...ma con me è diverso, a me i cosiddetti momenti brutti non sono mai scappati ma restano dentro me da ormai sempre.

"Ho un mare dentro" come si dice in forma filosofica.

Non sogno una vita come quella perfetta nei film dove tutto finisce in maniera positiva e il lieto fine non manca mai. Non lo sogno ma lo spero...
Una normale ragazza che non sogna in grande ma lo spera come se fosse l'unica cosa che potrebbe accadere.
Voglio vivere un pò, anche solo per una notte, o un ora, voglio respirare qualcosa di buono della vita.

Senza fraintendimenti però, la pazzia non mi manca come l'istinto animale che mi accompagna fin da bambina. E nonostante mi ritenga una ragazza intelligente tendo ad agire d'istinto senza pensare piú di troppo.

...

Mi ha sempre rilassato poter stare sola tra me e me nel silenzio piú totale, meglio ancora se di notte.
Trovo sia un momento della giornata che perlomeno per me non manca mai.
Posso pensare, pensare, pensare in tranquillità senza che nessuno interrompa la mia chiacchierata personale.

Sta sera è particolarmente fresco nelle zone di periferia di Milano e il mio giaccone per la prima volta non mantiene tanto caldo addosso.
Senza stare a badare a cose futili rindosso gli auricolari precedentemente scivolati giú e mi siedo su una panchina inaspettatamente intatta.

Incrocio le braccia sotto al seno e alzo lo sguardo verso il cielo buio senza una minima traccia di stelle.
Spero di trovare in esso un minimo di serenità che mi manca.
Respiro a pieni polmoni l'aria fresca che si respira.

Mi hai lasciata da sola davanti al cielo

La frase della canzone di Jovanotti mi risuona in testa ripetutamente.
Appena percepisco una lacrima che scende dal mio viso la asciugo con il palmo della mano e sfoggio un enorme sorriso, come enorme la falsità di esso.
Sono stanca...stanca di fingere sempre con un sorriso in volto senza che nessuno si renda un minimo conto del mostro che ho dentro.

Il respiro si fa tremolante.
Mi ero promessa che non sarebbe stata sempre la stessa storia, ma ogni sera mi ritrovo sulla stessa panchina a sfoggiare i miei silenziosi pianti.

E come sempre è arrivato il momento di ritornare a casa, la mia casa. Ebbene sí, vivo da sola.
Sono riuscita con le mie spese e i miei sacrifici ad acquistare un posto confortevole.
Dopo il liceo sono immediatamente andata a trovare un posto di lavoro da qualunque parte capiti, e come speravo sono riuscita ad ottenere un lavoretto partime in un negozio di vestiti per bimbi.
Sono solo 4 ore al giorno la mattina ma lo stipendio basta e avanza per i miei comodi.

A malincuore devo far ritorno nella mia dimora.

X: posso sedermi? Sobbalzo dall'improvvisa apparizione di una figura che mi rivolge una domanda piuttosto semplice.
Appena alzo lo sguardo noto un ragazzo sulla ventina d'anni avvolto in un enorme giubbotto nero.
Ha gli occhi stanchi come lo si può notare dalle occhiaie presenti e abbastanza evidenti.
Io: sí, puoi, stavo per andarmene.

Mentre il riccio si siede dalla parte opporta della panchina asciugo in modo fugace le ultime lacrime rimaste sul mio viso.
X: che succede? Mi rivolge un occhiata per poi ispirare dalla sua sigaretta.

Io: e tu chi saresti? Domando con tono freddo al diretto interessato che mi ha buttato il fumo addosso.
Dopo due colpi di tosse provocati dall'odore sgradevole nell'aria mi giro e alzo un sopracciglio alquanto infastidita.

X: non lo so nemmeno io in realtà. Abbassa lo sguardo a terra attirando la mia attenzione.
Avrei risposto esattamente lo stesso se me lo avesse chiesto.
Annuisco comprendendolo.

X: di solito le persone scoppiano a ridere quando rispondo cosí.
Mi confessa dopo pochi secondi di silenzio.
Io: perchè dovrei ridere se qualcuno non riesce ad identificarsi e a trovare il suo posto in questo pianeta?

Appoggio la testa sul ginocchio lateralmente con il viso rivolto verso il ragazzo di cui ancora non conosco il nome.

Accenna una risatina guardandomi negli occhi.
Io: allora facciamo cosí, qual è il tuo nome? Meglio no?

Lui intanto piega le gambe e le porta verso il petto avvolgendole tra le sue braccia esili.

X: Tancredi, mi chiamo Tancredi.

Mi fissa come se stesse aspettando qualcosa.
Io: Adele.
Capisco il suo sguardo e rispondo senza troppi problemi.

Mi rimetto con gli occhi dritti davanti a me e resto in silenzio.
Stando attenta però a non farmi scappare le lacrime.
T: non dovevi andartene? Adele.

Spezza la quiete da cui ero immersa.

Io: stasera farò uno strappo alla regola mi sa, il cielo mi trasmette tranquillità. Rispondo cercando di sembrare serena.
T: oppure perchè stai talmente male da non voler scoppiare a piangere una volta a casa.

Giro la testa di scatto nella sua direzione e successivamente anche lui.
Nessuno avevo mai fatto caso al mio umore ma è pur sempre uno sconosciuto no? Non posso destare tante informazioni.

T: tranquilla non sono uno stalker, sto nella stessa situazione ma...
Cerca di concludere la frase ma lascia in sospeso le ultime parole.
Io: ...ma non lo dai a vedere, vorrei anche io riuscirci, sei l'unico però che casualmente ha centrato il punto.
Parlo con calma e con tono sognante come se desiderassi veramente saper fingere bene e recitare un personaggio.

T: già. Scusa se ti sto trasmettendo le mie energie negative ma sei la prima che potrebbe capirmi un minimo.
Inizia con le dita a grattarsi la fronte dal probabile imbarazzo che prova per essersi aperto.

Io: le mie energie sono al pari se non piú negative delle tue, quindi non preoccuparti, mi ha fatto piacere parlare ma devo proprio andare.
Mi alzo lentamente lasciando solo lui seduto.

T: sí, ciao Adele, buona fortuna per tutto se non dovremmo rivederci, ora che so dove te la "spassi" la sera verrò a fare due chiacchiere con te ogni tanto.

Io: grazie, ti auguro di trovare la felicità che cerchi.

Faccio un cenno di saluto con la mano e mi rigiro per tornare a casa.
Mi sono sentita almeno di augurargli il meglio, dopotutto è un mio simile e tra noi ci si aiuta no? Lo spero almeno per lui...

Spazio autrice
Si,mi sono convinta a pubblicarla dopo settimane che avevo questa intenzione.
A breve finirà quella su Sangio e riuscirò a dedicarmi completamente a questa.
Inizialmente sarò leggermente meno attiva per via della scuola e di un'altra storia da portare avanti.
Spero che vi faccia piacere.
Soprattutto ora che siamo agli inizi vorrei dei giudizi, quindi...dovrei continuarla?
Bacioniiii

non so manco piú chi sono	 ~ Tancredi CantúDove le storie prendono vita. Scoprilo ora