4, come una matta

157 23 8
                                    

Mai avrei pensato di rispondere ad una domanda del genere...tanto personale.

Io: beh posso dirti che lo stare bene è un concetto veramente complicato e diciamo che non riuscirei a spiegarlo bene con delle semplici parole. Penso che a farmi sentire bene ma piú che altro apprezzata siano le persone a cui tengo, sai, sono una persona di cuore e voler bene a qualcuno mi fa stare successivente meglio...ecco al primo posto penso ci sia mio fratello, è veramente la persona piú buona che la me cosí malinconica abbia potuto avere.
È un ballerino principalmente classico e se non sbaglio sta per terminare una tourneè con uno dei piú grandi teatri in Italia, il balletto di Roma...sono veramente fiera di lui e del percorso che sta facendo sia come artista che come persona.

Intato le sue iridi marroni sono puntate nella mia direzione mentre con una mano tiene la sua solita sigaretta elettronica che ha sempre con sè.
Tancre: che bello il tuo rapporto con tuo fratello, da quanto posso notare lui è un pò la tua spalla vero? Chiede con tono di domanda il riccio continuando a fumare.

Io: eh sí proprio cosí...

Accenno un sorrisino ripensando a quel bel suo volto angelico che in ogni caso mi ha sollevato dai dolori e protetto dagli sbalzi d'umore.

Tancre: e se posso chiedere, come si chiama questo ignoto? Mi chiede incrociando le gambe sopra la sedia mettendosi piú comodo.
Io: Alessandro, Alessandro Cavallo.

Istintivamente i miei occhi azzurri assumono un aspetto leggermente bagnaticcio e senza stare troppo ad aspettare me li strofino non facendo altro che arrossare la mia zona oculare.
Tancre: sicura che vada tutto bene? Domanda con fare retorico accarezzandomi di poco il braccio scoperto.

Io: no, cioè non è colpa tua assolutamente ma il ricordo di Alessandro mi fa un certo effetto, mi fa male pensare a lui lontano da me...è da tanto che non riaprivo il concetto "affetti" e immaginarlo senza poterlo abbracciare o toccare mi lascia un immenso vuoto dentro.
Il ragazzo sentendosi probabilmente in colpa abbassa il volto pronunciando un flebile "scusami".

Io: oddio per favore no Tancredi, la colpa non è tua poichè non lo potevi sapere, e scusami tu se sei costretto ad assorbiti le mie continue sofferenze ma non ho nient'altro di interessante da dirti.
In un successivo momento gli alzo il volto ancora rivolto verso il basso.

Il contatto con il suo viso gelido ha un impatto immediato sulla mia mano e dentro me.
Una scarica di brividi ancor piú forti si impossessano di me quando lui, incatenando il suo sguardo nel mio mi rivolge un tenero sorriso intento a rimanere per molto sul suo volto.

Tancre: non ho mai parlato con qualcuno cosí trasparente come te, In genere tutti seppur lo neghino indossano una specie di maschera che non ti permette di vedere la loro vera anima. Ti conosco da obbiettivamente poco per giudicarti fino in fondo ma sembri una persona vera Adele.

Quasi non mi sciolgo a quelle parole cosí ben combinate ed estremamente uscite dal cuore.

Io: fidati, conosci molto piú tu di me che qualcun altro che mi conosce da relativamente tanto.
E ricambio tutto ciò che hai detto.

Accendo il telefono per controllare l'orario attuale e sfortunatamente mi rendo conto che di solito faccio pranzo molto prima di quest'ora.
Io: credo sia ora di andare, mi è salito un bel languorino. Dissi saltando giú dalla panchina provocando una risatina del ragazzo ancora seduto.
Tancre: stai tranquilla anche io devo andare...e come già accordato uno di questi giorni ti chiamo che voglio farti sentire qualcosa di mio. Ciao Adele.
Mi saluta alzandosi anch'esso e successivamente salutandomi con il palmo della mano.
Io: ciao Tancredi. Pronuncio cosí flebilmente che penso non mi abbia sentito.

Faccio retro marcia e con passo svelto faccio ritorno a casa fortunatamente non distante da qui.
Cammino per le stradine affollate di Milano e per pochi istanti la mia mente fa ritorno a quell'attimo in cui il mio cuore ha fatto una capovolta procuarandomi tanti piccoli brividi sulla pelle.
Non so cosa precisamente mi sia successo ma so per certo che quella sensazione mi è del tutto nuova e sconosciuta.

Sono stata bene oggi, e se pur il ricordo di Alessandro mi abbia fatto da una parte male, dall'altra sono riuscita a staccare la spina dalla presa e pensare, anche se per poco a qualcosa che mi fa stare bene.
Tancredi, per quante poche volte io ci abbia parlato, non ho pensato a tutto quello che mi ha ridotta cosí ma a qualcosa di diverso da tutto il resto.

Sorrido...
Sorrido come una matta come facevo un tempo, cosí spensierata che il mio cuore perde un battito per la novità.
Sorrido pensando che in fondo Tancredi mi fa stare bene.
Sorrido alla vita come una ribelle che sta cercando di sconfiggere un mostro che ha dentro.
Sorrido per far capire che forse sto tornando me stessa.

Grazie Tancredi per aver sbloccato questa funzione di me nascosta da tanto.
Grazie a te perchè sto riscoprendo la vera felicità, finalmente.

Per tornare la me di sempre so che servi tu nella mia vita assieme a tutte le altre piccolezze che mi fanno stare bene.
D'ora in poi saprò domare la mia tristezza anche solo con una semplice chiacchierata come quella di oggi.
Ti voglio bene...

Non so stare senza te
Tu senza di me

Spazio autrice
La nostra protagonista pensa che per stare bene le serva Tancredi e forse si sta rendendo conto che fidarsi delle persone non è poi cosí male come pensava, poichè ti possono regalare veramente tanto.
Se avete letto la comunicazione che ho pubblicato poco tempo fa sapete di questo mio breve "ritardo" per la pubblicazione.
Spero vi sia piaciuto il capitolo ma piú che altro la storia in sé per sè. Mi farebbe molto piacere sapere cosa pensiate a riguardo, ultimamente non ha molti riscontri e ho il timore che io la stia continuando inutilmente.
Ringrazio già chi lo farà.
Bacioni.

non so manco piú chi sono	 ~ Tancredi CantúDove le storie prendono vita. Scoprilo ora