8, crescere

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Diventare grandi, "che noia", pensavo io da piccolina.
Quante volte da bambini abbiamo immaginato il nostro lavoro dei sogni da adulti promettendoci che avremmo fatto per forza quello.
Io, per esempio sognavo di diventare un chirurgo, non un dottore qualcuque, io volevo salvare le persone con le mie stesse mani; ci vogliono parecchio coraggio e forza d'animo nel praticare questo lavoro ma ancora purtroppo non capivo cosa volesse dire "prendersi le proprie respinsabilità".

Perchè in fin dei conti crescere vuol dire proprio questo.
Crescere è un appropriarsi di consapevolezze che prima trattavamo con superficialità.

Sento che è proprio in questo periodo che io stia avendo il mio cambiamento, in tutte le sfaccettature di me, mi sento estremamente bene ad aver sempre creduto in ciò che io potevo cambiare nella mia vita, e sono doppiamente orgogliosa del lavoro svolto a livello di integrazione.

Perchè sí, quando non stai bene con te stesso automaticamente diventa complicato rapportarsi con gli altri.
Il problema si viene a creare però quando dopo tante batoste piú che difficile diventa impossibile anche solo dialogare con qualcuno, e ciò interferisce con la tua crescita, appunto.

La morale è che per svilupparsi come persone abbiamo bisogno di dialogo e serietà nel farlo.
Beh, poi potrebbe ritornare utile l'aiuto di persone di cui sappiamo il reciproco affetto.

È passato ormai un mese piú che abbondante dall'arrivo di Alessandro e fino ad oggi non abbiamo affrontato il discorso dell'addio, anche se la parola giusta sarebbe un semplice "ciao"...sí, suona effettivamente meglio.

Una volta alzata dal letto, una ventata di aria bollente dalla finestra mi fa socchiudere gli occhi per poi sbuffare.
Il mese di Luglio è alle porte e la temperatura a Milano sta gradualmente salendo.
Il mio corpo compie uno slancio dallo spavento quando noto Alessandro appoggiato allo stipite della porta che mi osserva  con un ghigno soddistaffo.
Io: ok, non sei cambiato per niente. Affermo per poi oltrepassarlo con una lieve spallata.

Dopo aver preparato la colazione per due ci sediamo come di consuetudine al tavolo.
Io: Ale, so che vuoi goderti questi momenti però mi puoi dire quando riparti? Lui, di sua risposta splanaca gli occhi con l'aria di qualcuno che non voleva affrontare questo discorso.
Non che io lo volessi cosí tanto.
Ale: fino ad adesso non te l'ho detto perchè non volevo che pensassi al momento in cui ci saremmo separati di nuovo ma ora mi sembra giusto dirtelo, questo Venerdí ho il treno e visto che vuoi venire anche tu, ho preso due biglietti.
Dice leggermente intimorito dalla mia risposta.

Io: ma sei impazzito per caso, oggi è Mercoledí, quando avevi intenzione di dirmelo? Il giorno stesso? Mi alzo dalle sedia con i pugni serrati sul tavolo.
Le lacrime si trattengono dallo scendere dalla rabbia.
Ale: Adele lo sai che sarei dovuto andare via prima o poi, non è colpa mia.
Io: non è questo il punto, quello lo sapevo ma dovevi dirmelo prima, non cosí Ale.
Per non rischiare di scoppiare vado in camera e precipitosamente sbatto la porta con forza prima di buttarmi sul letto con le mani sul viso che comincia ad assumere un aspetto bagnaticcio.

Un dolore lacerante mi penetra la mente che non riesce a smettere di viaggiare negativamente, pensieri su pensieri si confiscano la testa che inizia a girare pericolosamente.
Alessandro è uno dei motivi per cui io mia sia sentita meglio in questo periodo e lasciarlo andare via, lontano da me è una sensazione che non riesco a sopportare.
Non sopporto piú che altro il fatto che lui si sia ridotto solamente ad ora a dirmelo.

Tutto il resto, invece resta in secondo piano, perchè sapevo piú che bene che prima o poi sarebbe dovuto andare.
Non ho il potere nè l'intenzione di ostacolare il suo percorso, perchè sappiamo tutti che la danza per lui è uno stile di vita in pratica.

Quando la porta viene aperta, mi maledico mentalmente di farmi vedere in queste dannate condizioni.
Cerco invana di trattenere i singhiozzi e di asciugarmi le lacrime di cui non sentivo il sapore da tanto tempo.

Essendomi alzata precedentemente in piedi non perdo altro tempo per dire e fare ciò che avrei dovuto svelgere prima.
Abbraccio il torace di mio fratello, che scosso anch'esso ricambia spontaneamente il gesto.
Io: scusami tanto, non mi sarei dovuta arrabbiare cosí tanto per senza nulla.
Ale: tranquilla, ho sbagliato anche io a non avertelo detto prima, ora godiamoci questi momenti insieme che poi mamma e papà non ci lasceranno un momento in pace immagino. Ride come un bimbo che ha appena ricevuto una macchinina giocattolo.
Sorrido anche io.

Ale: ooo comunque sta per arrivare qui a Milano una mia amica che ha fatto parte del progetto con il balletto di Roma insieme a me, secondo me andreste un sacco d'accordo.
Nella mia testa pensai "una nuova amica forse mi farebbe bene". Speriamo almeno non sia come come una di quelle tipiche ragazze presenti in passato nella mia scuola.
Io: come si chiama?
Ale: Serena, stai tranquilla che è una ragazza d'oro, in passato ha sofferto tanto ed è veramente una delle persone piú pure e buone che io abbia mai conosciuto.

Sentirlo parlare cosí, in modo cosí premuroso di una ragazza mi fa pensare quanto siamo simili sul fatto dell'empatia.

Spero vivamente che possa nascere un bel rapporto tra me e la ragazza, che descritta cosí bene sembra una bravissima persona.

...

Io: quindi anche tu hai fatto parte del balletto di Roma?

E come preannunciato la ragazza  che sarebbe dovuta arrivare qui a Milano si ritrova a parlare con una come me in uno dei bar vicino casa.
Dal poco che ci ho parlato sto iniziando a capire quanto io mi sia persa di rotta in questi anni e di quanto avrei potuto conoscere prima.
Solo ora mi sto aprendo al mondo, e le nuove conoscenze ne sono la prova.

Sere: esatto, è un percorso che fin da subito mi ha colpito, non ho ragionato neanche un attimo per accettare questa opportunità che sicuramente è un tassello importante della mia carriera.

Mi sono sempre piaciute le persone con una passione e una storia da raccontare.
Trovo interessante il fatto che qualcuno nel mondo abbia una ragione di vita cosí unica che se crollasse farebbe precipitare la persona.
E non so cosa ultimamente mi stia tenendo in vita ma so per certo che prima o poi riuscirò a capire cosa ha scatenato in me tutta questa felicità improvvisa.
Ho voglia di scoprire la vita.

Io: che bello, a livello di passioni mi sono sentita sempre vuota ma non mi è mai pesata la cosa poichè mi sento, invece, riempita di persone che mi vogliono bene, la mia famiglia...e poi, vabbè lascia stare và.
Scoppio in una risata dopo aver visto la faccia perplessa di Serena che mi osserva divertita.

Sere: no adesso me lo dici cara mia. Mi punta il dito sorridente e con volto curioso.
Io: no, niente di importante, stavo dicendo che sono felice grazie le persone che mi vogliono bene e devo ringraziare anche un ragazzo che mi ha aiutato tanto, seppur conosciuto da poco.
Le guance prendono un colorito rossastro.
Sere: anche io sono fidanzata sai.

Quasi non mi strozzo con la mia brioche, non tanto dall'incredulità, solo che non ho mai pensato ad un rapporto diverso dall'amicizia con lui, non  ho mai sentito il bisogno di avere  una persona accanto che mi ami in tutti questi anni.
Per Tancredi provo un affetto che non è paragonabile con nulla e ad essere sincera non so perchè mi faccia sorridere il solo pensiero.

Io:  ti sbagli, è un amico, speciale, ma pur sempre un amico...gli voglio tanto bene anche se effettivamente se ci penso non gliel'ho mai detto esplicitamente.
Sere: ah e come si chiama? Chiede sempre piú presa dalla situazione.
Io: Tancredi, fa il cantante può essere che l'hai già sentito il nome in giro.
Lei, alza il volto verso il mio e dopo spalanca un pò la bocca con incredulità. Alzo un sopracciglio confusa.
Sere: non solo l'ho sentito come cantante Adele, lo conosco già da qualche anno ed è un ragazzo un sacco bravo, sono felicissima per te oddiooo. Mette le mani sulle guance eccitata.

"come è piccolo il mondo"
Penso tra me e me.

Sere: comunque scusa per prima, dal tuo sorriso sembrava ci fosse di piú.

Già
Il mio sorriso

Spazio autrice
Avete appena letto un capitolo abbastanza di passaggio ma uno dei piú lunghi di sempre.
Entra un nuovo personaggio che io personalmente adoro tantissimo perchè sarà per la protagonista un forte stimolo.
Se vi è piaciuto lasciate una stellina e fatemi sapere nei commenti tutto quello che pensate, grazie mille.
Bacioniii

non so manco piú chi sono	 ~ Tancredi CantúDove le storie prendono vita. Scoprilo ora