Traditori del sangue, filobabbani questo erano i Waesley...
Ricchi maghi conservatori pro mangiamorte, questo erano i Malfoy...
Eppure, nel bene e nel male, l'amore non conosce fazioni...
Sentii il vento tra i capelli, mi spettinava ma non mi importava, perché amavo la sensazione di libertà che mi dava volare su un manico di scopa, meglio se da corsa, pensai con un ghigno. Il nostro giardino era immenso, ricco di alberi e cespugli tutti schierati in ordine. Perfetto pensai per allenarmi con lo slalom. Chiusi un attimo gli occhi godendomi la sensazione del vento sul viso, ed ecco che la scopa si impennò, lanciandomi in avanti dentro al cespuglio della villa. Fu mia madre Narcissa a trovarmi per fortuna, pensai, arrossendo per la figuraccia. " Draco, dove sei? Torna subito a casa! Tuo padre tornerà a breve dal lavoro" Si stava guardando in giro, quando mi vide penzolare tra i rami del cespuglio che ridevo imbarazzato. Estrasse la sua bacchetta e mi depose a terra delicatamente. "Cosa stavi facendo? Guarda come ti sei conciato!" Disse sorridendomi. "Pensa se tuo padre ti avesse ..."
Non fece a tempo a terminare l'ammonizione, che mio padre si materializzò accanto a lei. Ero spettinato, con il completo estivo sporco, strappato è pieno di graffi su braccia e gambe. Impresentabile per un Malfoy... vidi gli occhi blu ghiaccio di mio padre spostarsi da sua moglie a me, con sguardo disgustato. "Draco, quante volte ti ho detto che i Malfoy devono sempre essere impeccabili?" Poi si rivolse a mia madre, " Cara, dovresti controllare meglio come il nostro Draco spende il suo tempo. Non vorrai che infanghi il nostro buon nome con atteggiamenti da babbani" Mi bruciava la pelle per i graffi, ma trattenni le lacrime. Anche mostrare le emozioni non era dignitoso. Abbassai il capo mortificato. Mio padre estrasse la bacchetta dal suo bastone da passeggio, e con un sol gesto i miei vestiti e la mia pelle si risistemarono. Ero impeccabile come dovevo essere. Un solo ciuffo biondo rimase spettinato. Lui mi si avvicinò e me lo sistemò con la mano. Era la cosa più simile ad una carezza che potessi ottenere da lui. Poi lui si girò con i suoi modi teatrali, e si avviò verso la villa.
Mia madre mi affiancò abbracciandomi. "Tu sei il nostro unico figlio, per questo tuo padre pretende molto. Ma sappi che ti amiamo. Sei il nostro principino". Odiavo quel nomignolo, ma capivo che vivendo in questa enorme villa potessi sembrarlo. Non dovevo mostrare i miei veri sentimenti. Questo mi aveva insegnato mio padre. Alzai il mento, mi scostai da lei, e pettinandomi i capelli mi avviai verso la villa, seguendolo.
Ero un Malfoy di 9 anni, l'erede purosangue di questa casata di maghi. Avrei fatto in modo che mio padre fosse orgoglioso di me. Ad ogni costo.
Ginevra Weasley:
La Tana era sempre piena di vita e di chiassoso spasso. Alla fine avere una famiglia numerosa aveva il suo lato positivo, non ci si annoiava mai con 6 fratelli maggiori. Ma essere l'unica bambina di casa alle volte mi pesava, soprattutto essere la più piccola, e quella più sottovalutata. Ero troppo piccola per fare qualunque cosa per i miei fratelli. Mentre loro erano liberi di fare ciò che volevano, dato che erano maschi e i nostri genitori erano molto permissivi.
Fred e George combinavano ogni tipo di marachella, e Ron era sempre pronto a giocare con la prima vecchia scopa che trovava sotto mano. Ron era pessimo a volare rispetto a Charlie... e si schiantava spesso in giardino. In verità Ron era il peggiore di tutti i fratelli. Charlie invece, era diventato capitano della squadra di Quidditch, quindi era il fratello più portato in questo sport.
C'era una competizione continua tra alcuni dei miei fratelli, per attirare l'attenzione dei nostri genitori. Tanto gentili ed amorevoli, quanto in ristrettezze economiche, da non accorgersi di questa "fame di gloria" che ci colpiva tutti, chi più chi meno.
Io non ero la cocca di mamma che tutti volevano che fossi, dentro ero un maschiaccio. Pronta a dimostrare la mia bravura alla prima occasione, se solo me ne avessero dato l'opportunità. Avevo 8 anni e nessuno si fidava a farmi salire su un manico di scopa. Peccato che io mi allenassi di nascosto, sfruttando ogni occasione. Trovavo bellissima la sensazione che solo volare poteva darmi. Ero un asso nel catturare gli gnomi da giardino mentre volavo sulla scopa. Sognavo il giorno in cui sarei andata ad Hogwarts e finalmente sarei uscita dall'ombra della mamma e dei miei fratelli maggiori iperprotettivi.
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L'angolo dello scrittore: Spero vi piacerà questa storia incentrata su questi due personaggi secondari, che meritano una maggiore messa a fuoco. Vi chiedo se possibile, di darmi un feedback con stelline (se meritate 😅) e commenti costruttivi, in modo da crescere insieme grazie a voi lettori e fan. Buona lettura 📖🥰