It's time to begin, isn't it?
Forse ho sbagliato, forse questo non è il posto adatto a me. Sono tutti così strani qui, patriottici, modaioli, oserei dire anche un po' uggiosi.
Io, Erika D'Angelo, non sono così come questi inglesi che ora stanno camminando davanti a me mentre io ascolto la mia musica, con le mie solite cuffiette con il filo, seduta sulla mia solita panchina al solito parco.
Vengo dall'Italia. Una nazione stupenda grazie a coloro che nel passato la resero tale. E invece di stare a casa mia, a mare, ad assaporarmi queste giornate di luglio nella mia città natale insieme ai miei amici, mi trovo qui, a Londra.
Non ho nulla contro questa città, solo che non mi sento a casa, il sole c'è ma non mi riscalda come ha sempre fatto sul terrazzo di casa mia, le persone sono diverse qui e non c'è nessuno che io conosca che mi possa trattenere.
La prima volta che venni qui a Londra ero con la mia famiglia e, come più o meno tutti i ragazzi della mia età, ero una fan sfegatata di Harry Potter. Così i miei genitori mi fecero un regalo e mi portarono agli studios. Senza di dubbio un'esperienza magica che non dimenticherò mai.Ma ora è diverso, qui con me non c'è la mia famiglia. Sono qui per inseguire il mio sogno, e so che per farlo devo essere da sola.
Non voglio contare sull'aiuto della mia famiglia. So che mi amano e ci saranno sempre per me, ma voglio imparare a cavarmela da sola.
Infatti sono venuta qui con l'intento di riuscire a diventare una cantante di successo, è il mio desiderio più grande sin da quando ero piccina.
Mi sono appassionata alla musica grazie a mio padre e a mia madre che amavano cantare e suonare e mi cantavano e suonavano canzoni sin da quando ero in fasce, e io come loro mi sono innamorata di questo mondo.
Ora nasce spontanea la domanda a tutti coloro a cui racconto la mia storia: "come canti?". Beh, non posso definirmi Lady Gaga, ma me la cavo abbastanza bene.Ora, invece, sono qui a pensare su questa panchina cercando di scrivere un testo che abbia senso, ma niente. L'ispirazione non arriva. Forse perché la mia vita da quando sono qui mi sembra essere un encefalogramma piatto.
A parte andare all'università, studiare, lavorare e tornare a casa, non faccio granché. Al massimo passeggio nel parco oppure mi alleno un po', ma la mia vita è diventata una routine noiosa.Arriva una notifica sul mio cellulare, lo accendo, vedo che è la mia migliore amica Aria e leggo il messaggio:
<Hey amore, come va il tuo soggiorno a Londra?>
Mi innervosisco un po' a vedere scritto quel nomignolo, non che abbia qualcosa contro quella parola (più o meno), ma non sono una tipa molto affettuosa, non mi piacciono le dimostrazioni d'affetto con i nomignoli.
Credo sia un po' cringe.
Ma ovviamente Aria vuole infastidirmi, come sempre, quindi lascio passare e le rispondo.
<Molto bene, ma mi manca poter parlare con te delle solite stupidaggini!>
<Mhhhh, non me la racconti giusta, ma mi fido>
<Stai tranquilla!>
Non è che vada proprio bene, ma non voglio farla preoccupare, sarebbe capace di venire qui a Londra solo per accettarsi che io stia bene.
Le voglio un mondo di bene, ma siamo completamente diverse, sia caratterialmente, sia in gusto di uomini. Abbiamo litigato pochissime volte in vita nostra, e non è mai stato per dei ragazzi fortunatamente.
In questo periodo però ci stiamo separando un po', probabilmente per la distanza, anche se in realtà ho un brutto presentimento, ma lo scaccio via e torno ad ascoltare la mia musica.Mentre cerco di scrivere qualcosa sul quel quadernino che è rimasto bianco come quando l'ho aperto due ore fa, sento delle goccioline d'acqua cascarmi in testa, e impreco fra me e me perché non ho portato un ombrello.
Mi alzo da quella panchina che non ha portato alcun frutto e inizio a camminare velocemente per tornare a casa. Ma è troppo lontana e sta iniziando a piovere troppo forte. Così mi metto sotto un porticato e aspetto che inizia a spiovere un po'.
Mi innervosisco guardando tutte quelle persone che hanno l'ombrello e che mi fissano come se fossi un alieno. Quando posano gli occhi su di me mi sembra di vedere nel loro volto un accenno di disgusto, ma non capisco il perché. Probabilmente per il modo in cui sono vestita.Mi giro e mi guardo nel riflesso di una vetrina.
Devo ammettere che sono conciata peggio del solito. Ho un pantalone nero di una tuta, una giacca leggera grigia, le solite Nike bianche un po' rovinate, il mascara un po' colato per colpa della pioggia e il cappuccio in testa che, senza un gran successo, nasconde i miei capelli castani/biondi che si sono gonfiati per colpa della pioggia.
Mi guardo e riguardo in quel riflesso con i miei occhi color nocciola che sono diventati un po' lucidi per colpa del ricordo che il mio aspetto ha innescato: il mio ex, il mio unico ex Edoardo, che entra in camera mia per farmi una sorpresa, e io, come sempre, sembro una barbona mentre guardo uno dei miei film preferiti a pancia in giù sul mio letto con quella cipolla che mi tiene i capelli lontani dalla faccia, la coperta delle Winx che mi copre dalla schiena fino alle spalle, i piedi alzati verso il soffitto e i miei occhiali storti sul naso.
Appena lo vedo cerco di sistemarmi, ma per la sorpresa cado dal letto e, come previsto, si è messo a ridere per la mia goffaggine.
Dopo essere diventata rossa come un peperone, si avvicina a me, mi alza il mento e guardandomi con i suoi occhi azzurri come il cielo più limpido del mondo sussurrandomi: "sei bellissima così come sei, non devi mai dimenticarlo". E poi mi bacia con dolcezza sulle labbra stingendo leggermente il mio fianco che mi scatena brividi in tutto il corpo.Mi riprendo dai quei pensieri che mi hanno fatto rigare il viso con qualche lacrima.
Asciugo quelle che sono sfuggite al mio controllo e cerco di non pensare più alle sue labbra sulle mie.
Non posso più pensarci.
L'ho lasciato e io sono venuta qui per ricominciare daccapo e per rincorrere il mio sogno. Non posso soffermarmi sul passato. Nonostante sia stata la cosa più bella che mi sia mai capitata lui mi ha spezzata troppe volte, e nonostante io lo ami ancora non posso stare con una persona che mi ha distrutto dall'interno piano piano senza alcun risentimento.
A parte lui non ho mai trovato nessuno che mi riuscisse a catturare la mia attenzione.
Probabilmente perché sono nata nell'epoca sbagliata: io non cerco l'amore perfetto, ma neanche quello superficiale. Cerco quell'amore che mi consumi, mi faccia capire cosa significhi dare tutto se stessi per qualcuno per cui vale la pena lottare.
Sfortunatamente non ho ancora trovato nessuno così, e provo ribrezzo per quelle tante persone che vedo fidanzarsi solo per moda o per far ingelosire il/la proprio/a ex.
Mi fanno un po' pena. Forse si riducono così male perché non amano abbastanza loro stesse e credono che se qualcuno afferma di amarli senza dimostrarlo può aggiustare la loro anima spezzata.Personalmente credo sia meglio stare da soli ma sapere che non si è presi in giro da nessuno.
Ma ognuno decide come vivere e io non sono nessuno per giudicare, infondo anche io sono un disastro in campo amoroso.
Per questo ora sono sola, e mi va bene così.
Sono cresciuta e maturata e ho capito che se le persone non si soffermano a capire come sono veramente nonostante l'aspetto esteriore allora non si meritano di far parte della mia vita. E poi non voglio qualcuno che stia con me solo per sentirsi amato ma che non ha intenzione di amare.Nel frattempo continuo a guardare il mio riflesso che sembra prendersi gioco di me e rifletto ancora su cosa significhi per me l'amore.
Quando forse sono riuscita a trovare una parola che sembra racchiudere il significato d'amore, una figura molto alta con un ombrello nero mi appare affianco.
Non capisco chi sia, così mi giro verso di lui e vengo catturata da degli occhi azzurri come il ghiaccio che non smettono di fissare i miei ancora un po' umidi.____________________
#SpazioAutrice
CIAO A TUTTIIICome vi è sembrata Erika?
Spero tanto che l'inizio vi sia piaciuto, non penso di essere il massimo, ma è un periodo difficile e cerco di sfogarmi un po' così.
Lasciate una stellina e commentate facendomi sapere se vi è piaciuto o no.
Grazie <3
STAI LEGGENDO
Nobody said it was easy || Tom Hiddleston
FanfictionErika si trasferisce a Londra, ma nonostante sia una delle città più famose del mondo, a lei sembra sconosciuta, fredda e non sua. Però, anche se lei vuole andarsene, resterà per un motivo: dimenticare il passato. Per colpa di questo, Erika non cred...