21st century vampire -LilHuddy

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Can't feel the pain
I'm immune

Sono passati giorni e ancora non sono riuscita a capire chi sia davvero Tom.
Qualche volta ho provato ad ingannare Juliet sperando che abboccasse nelle mie trappole, ma ovviamente lei capiva il mio gioco e non mi dava alcun indizio. Dopo due settimane di tentativi e inganni ci rinunciai.

Passano tre mesi, precisamente é Ottobre e io non vedo Tom da quella sera. Devo ammettere che fa male, ma sono una brava attrice quindi nessuno se n'è reso davvero conto.
E poi perché dovrebbe meravigliarmi il fatto che non lo vedo da tre mesi? In fin dei conti ho trovato il bigliettino con il mio numero strappato sul tavolo. L'aveva lasciato lì per farmi capire che non voleva avere niente a che fare con me.
Ma sfortunatamente c'è una piccolissima parte di me, quella irrazionale, che spera di sbagliarsi.

Ho provato a scrivere qualcosa in questi mesi, ma mi sento così giù di morale che non riesco neanche a stare concentrata 5 minuti che subito mi torna in mente lui oppure la mia amica Aria.
Lei non sa niente di Tom, darebbe di matto, probabilmente verrebbe qui solo per picchiarlo per come mi ha trattata. E poi, anche se avessi intenzione di dirle che sta succedendo, non ne avrei l'occasione: Aria in queste settimane mi ha scritto davvero poco e io comincio a sospettare che ci sia qualcosa sotto, ho questa strana sensazione da mesi oramai, ma la ignoro sempre. Probabilmente é solo la mia fervida immaginazione.

Ormai sono passati 6 mesi dall'ultima volta che ho visto Tom. É  inverno inoltrato, sembra passata una vita da quel giorno estivo e piovoso in cui lo incontrai per la prima volta. Credevo fosse una persona a modo, era quasi perfetto, dovevo capire da subito che era tutta una messa in scena solo per divertirsi a giocare con le altre persone, e sfortunatamente sono capitata io nel suo mirino.
Non mi stupisco che sia famoso, tutte le persone famose hanno un lato oscuro.

Ero cambiata tantissimo da quella sera, sia fisicamente che come carisma: prima ero io quella che riusciva a strappare un sorriso a chiunque ne avesse bisogno, ora invece non ridevo neanche sotto tortura, addirittura Frank Matano non sarebbe riuscito a farmi muovere un singolo muscolo della faccia nonostante la stima che io provi per lui.
Dormivo poco, e quelle poche volte che riuscivo a chiudere gli occhi sognavo i suoi color ghiaccio che ridevano di me e dei miei strani sentimenti che tutt'ora non riesco a capire.
Mangiavo poco quindi non ero in forze, facevo si e no la colazione e mangiavo un craker a cena solo per non rimanere completamente digiuna.
Se soltanto mia nonna mi avesse vista in quello stato...mi avrebbe preparato immediatamente una pizza di maccheroni, il pane in carrozza, una parmigiana di melanzane, una lasagna, una bistecca, una fettina di maiale, dell'insalata (per restare leggeri) e per ultimo, ma non meno importante, il suo dolce, quello che è sempre riuscito a tirarmi su di morale in qualsiasi circostanza. É una specie di cheesecake, però sopra non c'è la solita crema tipica della cheesecake, ma una MOOOOLTOOOO più buona. Non ha mai voluto dirmi quale fosse l'ingrediente segreto per quella crema favolosa.
<Amore della nonna, ora non é il momento di dirti il segreto. Arriverà il giorno in cui tu sarai grande e io ti dirò tutto quello che c'è da sapere sulla mia cheesecake, ora però vai a giocare con tuo fratello e col i tuoi cugini, susu!!!> mi rispondeva sempre così e io, monella quale ero, invece di ascoltare la nonna e andare a giocare, girovagavo per la casa e cercavo in tutti gli angoli e i nascondigli un foglio ingiallito dal tempo con su scritto la ricetta. Ho visto quel foglio una sola volta in vita mia, ma lo riconoscerei fra mille. Ovviamente non l'ho mai trovato.
Spero solo che dopo la laurea mi ritenga abbastanza grande, perché se adesso avessi avuto quella torta nel mio frigo non sarei sottopeso, ma piuttosto il contrario.

Ma tornando alle cose serie, Juliet aveva capito che si trattava di Tom perché lei è l'unica persona che vedo costantemente e ha notato il mio cambiamento poco a poco da quella strana sera. Lei provò a parlarmi e farmi ragionare, ma io sono una testa dura e le ripetevo sempre di stare bene, anche se era palese non fosse così.
Un giorno decisi di non mangiare. Ero già molto debole e mi misi a spostare tavoli e a fare avanti e indietro per il ristorante. Svenni sul posto di lavoro chiamarono l'ambulanza e rimasi in ospedale per almeno 2 settimane. Uscita da lì mi dissero di stare a riposo e di provare a parlare con uno psicologo, ma io non volevo. Alla fine Juliet riuscì a convincermi.
Ero titubante all'inizio, non avevo voglia di parlare dei fatti miei a uno strizzacervelli, però Lesley (la mia psicologa) mi ha messo subito a mio agio e da quel momento sono iniziata a migliorare. Piano piano ho ricominciato a mangiare e a dormire, e ora devo dire che sto abbastanza bene. Grazie a Lesley ho capito che devo andare avanti. Lui non si é fatto più sentire e io, dopo quello che ho passato devo essere forte e indipendente. Una persona che mi ha fatto così male non ha il diritto di rimanere nei miei pensieri senza pagare l'affitto.

Finalmente ho ripreso a vivere e a essere una persona normale dopo 9 mesi dall'ultima volta che ho visto Tom. A pensarci é molto strano che io sia stata male per nove mesi per colpa di una persona che ho conosciuto a malapena, non sono mai stata una tipa che si affeziona subito, però lui mi sembrava diverso...
É aprile, sta arrivando la primavera, e io mi sento rinascere proprio come questi alberi che, dopo un lungo e duro invero, trovano la forza di fiorire di nuovo.
Ho iniziato a non pensare più a lui. Raramente mi capita di farlo durante il giorno, e il ricordo dei suoi occhi inizia ad affievolirsi piano piano, anche se quel colore e quella intensità che ho trovato in lui sono molto complicati da dimenticare.
Dopo un lungo periodo di riposo sono finalmente tornata a lavorare e a studiare.
Quando Juliet mi ha vista con il mio solito grembiule le sono scese della lacrime di gioia.
Durante il mio riposo post ospedale mi veniva sempre a trovare a casa quando poteva. Però vedermi tornare alla normalità l'ha resa così felice che non ha potuto trattenere le lacrime.
Con lo studio invece va abbastanza bene: tra poco darò il mio ultimo esame e poi sarò finalmente libera.
Il pensiero di una libertà futura mi fa subito venire la voglia di prendere i libri e studiare.
Sono le 2 pm di domenica, e inizio a concentrarmi su quei libri senza interruzioni.

Improvvisamente sento il telefono vibrare e noto che sono le 7 pm, non so come ho fatto a studiare per così tanto tempo senza pausa, ma sono fiera di me. Vado a vedere chi mi sta chiamando e vedo il nome di Aria sul display.
Sono un po' scioccata alla vista di quel nome, non la sentivo da mesi ormai, ma mi manca e quindi decido di risponderle immediatamente.
Non ho il tempo di dirle "ciao" che sento due persone che parlano, e mi vengono i brividi quando riconosco le voci.

<Edo, non dobbiamo dirglielo, vi siete lasciati da più di un anno ormai, lei ora se la starà spassando con qualche inglese, non le interessi più>
<Non mi importa quanto tempo é passato, io la amo ancora, non ho mai smesso di farlo. L'ho trattata malissimo e lei ha fatto bene a lasciarmi, ma ora voglio provare a rimediare>
<Guarda caso vuoi provare a rimediare adesso...cosa le dirai? Che non la trattavi più come prima perché lo abbiamo fatto mentre eravate fidanzati ed anche subito dopo che lei ti ha scaricato? Ma fammi il piacere, le mentirai, come hai sempre fatto quando ci sono di mezzo io, e il vostro rapporto sarà di nuovo basato sulle menzogne!>
<Invece le dirò la verità! E se mi odierà bene, ne sarò più che felice se questo la porterà a odiare anche te. Sei una strega, se fosse stata davvero a tua migliore amica non l'avresti mai fatto con me, non senza il suo consenso!>
<Io una strega?! Ma se sei stato tu a implorarmi di farlo con te! Eri molto più che consenziente quando l'abbiamo fatto la prima volta e anche quelle dopo! Continuavi a ripetermi che lei non te l'avrebbe mai data e che non avrebbe mai scoperto niente di quelle scappatelle, e guardati ora: prima inizi questo casino e poi cerchi di scaricare la colpa su di me! Sapevi benissimo che fossi una preda facile, sapevi dell'amore che provavo per te mentre eri fidanzato con Erika, non ci avresti messo molto a convincermi, e così è stato. Ma non mi pento di quello che abbiamo fatto, perché l'abbiamo fatto con amore>
<Prima di tutto ero ubriaco e tu non lo eri, quindi potevi anche fermarmi capendo che era la cosa sbagliata, però eri troppo impegnata a provarci con me. Ero in un periodo molto difficile e senza pensare ho accettato. E secondo, io non ti amo! Ti ho usato in un momento difficile della mia vita, e continuo a farlo perché cerco di dimenticarmi di Erika, ma non ci riesco! Quindi ora lasciami tornare a casa. Devo trovare un modo per farmi perdonare da lei, non sopporto questa distanza>
<La prima volta eri ubriaco, le altre invece eri molto più che cosciente>
<Vai al diavolo Aria!>

Sento una porta sbattere...immagino che Edoardo se ne sia andato.
Sono immobile sulla sedia della cucina. Sto ancora cercando di elaborare bene quello che ho appena sentito. Entro in uno stato di trance.

Il tempo passa ma io non capisco più niente. Sento di nuovo il vuoto che si fa strada dentro di me silenziosamente.
Ed eccoci di nuovo punto e d'accapo, mi hanno spezzata un'altra volta.

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#SpazioAutrice

Ciaooo, come state?? Io oggi sono andata a fare il vaccino e sono super contentaaa

Come vi sembra il capitolo? Forse dovevo descrivere meglio i mesi in cui Erika é stata male, ma ho pensato che poi sarebbe diventato un po' palloso.

Fatemi sapere nei commenti! Accetto consigli <3

Nobody said it was easy || Tom HiddlestonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora