LE SETTE STANZE PT. 2

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LA STANZA DI J-HOPE

J-Hope si svegliò confuso

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J-Hope si svegliò confuso.
Sedendosi, si guardò attorno e notò delle giostre del parco giochi poggiate sulle due pareti laterali della stanza.
Non appena le vide, rapidamente si alzò in piedi raggiungendo la porta, provò ad aprirla ma era bloccata.
Improvvisamente si sentì il petto stringersi, il fiato corto, le gambe gli tremavano.
Provò a fare respiri profondi ma era quasi come se i suoi polmoni si fossero bloccati, incapaci di prendere ossigeno in modo da far respirare il ragazzo.
Si portò le mani tremanti al viso e si coprì gli occhi.
La vista di quelle giostre gli faceva ricordare il suo triste e difficile passato.

Hoseok fu abbandonato all'età di 4 anni dalla madre in un parco giochi.
La madre era una ragazza giovane, una modella.
Quando scoprì di essere incinta era troppo tardi per abortire, era già al 3 mese di gravidanza.
Il suo fidanzato, un famoso idol, appena seppe la notizia la lasciò. Non era pronto a crescere un bambino ma nonostante ciò decise di aiutare la giovane donna con le spese economiche.
Ma non bastò.
Una gravidanza indesiderata e una depressione post parto, avevano portato la donna ad odiare quel bambino più di ogni altra cosa.

I genitori di lei, tradizionalisti, l'avevano ripudiata in quanto aveva avuto relazioni al di fuori del matrimonio. La cacciarono di casa e la donna malediva ogni giorno quel bambino non ancora nato.

Quando nacque non voleva prendersi cura di lui, ma siccome alcune infermiere la riconobbero decise di fingere di essere una madre amorevole.

Nascose quel bambino fino all'età di 4 anni, quasi come se fosse un mostro.
Lo lasciava spesso da solo a casa per andare con le sue amiche in giro.
Un giorno, decise di portare il figlio al parco giochi e mascherandosi lo abbandonò lì.

Il bambino pianse a lungo e fu trovato da dei poliziotti,quando gli chiesero quale fosse il suo nome lui rispose “bambino”.
Ed era vero.
Hobi dalla nascita fino ai suoi quattro anni non aveva avuto un nome.
Uno dei due poliziotti, Jung Kang-Dae, si intenerì e chiese la custodia del bambino.

Lui e sua moglie avevano provato a lungo ad avere un altro figlio, ma non c'erano riusciti.
Lo portò a casa e non appena sua moglie lo vide, lo strinse forte a se senza lasciarlo nemmeno per un secondo.
Decisero di dare un nome a quel bambino, Ho Seok, il cui significato è “che si estenderà per tutto il paese”.

Gli proposero  il gioco tradizionale coreano che prevede al primo anno, la scelta del bambino del suo futuro.
Senza dubitare Hobi scelse delle scarpette da ballo.
Così suo padre urlò battendo le mani “diventerai un idol!” e così fu.

I genitori e la sorella maggiore lo ricoprirono di affetto e diedero ad Hoseok tutto il supporto possibile.
J-Hope pensando al suo passato si calmò.
“Mamma, papà, noona, mi mancate” disse piangendo.

“Ma io sono qui” disse una voce.
Alzò lo sguardo e vide una donna a pochi passi da lui.
Non sapeva chi fosse.
“Chi sei?” chiese lui spaventato.
“Tua madre”
“No”
“Certo che si, non ti ricordi di me? Ti ho abbandonato quando avevi... onestamente non me lo ricordo. Ne hai fatta di strada figliolo” disse lei avvicinandosi ancora di più.
Il ragazzo si mise in piedi di scatto e si allontanò dalla donna.
“Non ti conosco, vai via!” urlò Hobi.
“Tu hai solo me. Quanto tempo è passato da quando non senti i tuoi genitori? Si sono dimenticati di te e ti hanno abbandonato proprio come ho fatto io” disse la donna con un ghigno.
“E i tuoi amici?” disse continuando “Non ci sono, e quei quattro ladruncoli che dovrebbero proteggerti? Dove sono? Ti hanno abbandonato tutti bambino”.

DANGEROUS WOMAN |BTS FANFICTION|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora