Auschwitz, 14 aprile 1945.
Ho detto la pura e sacra santa verità al tenente Kotler: sia Teresa Greco e sia Anna Arlanch non le conosco assolutamente. Mio padre Mario, un avvocato penalista, non mi ha mai raccontato niente su mia nonna e il movente di questo fatto non lo so, davvero. Ho la testa tormentata da paranoie: e se fosse Anna mia nonna? E se il padre di mio padre fosse quel bastardo di Kotler? Se fosse vero, vorrebbe dire che lui è mio nonno illegittimo e che io sono ebrea d'origine. No, non voglio neanche pensarci.È la mattina del giorno dopo. Sto dormendo leggermente, come sempre da quando sono rinchiusa qui dentro. Il tenente Fischer è appena uscito dalla cella dopo un'altra avventura sessuale violenta e tormentata, quando sento la porta della cella aprirsi. È lui, Kotler, il mio incubo peggiore.
<<Alma, inginocchiati!>> Mi dice senza nemmeno salutarmi. Tipico suo praticamente.
<<Tenente non voglio nessun servizio sessuale, vi prego!>> Gli dico implorandolo.
<<Se te lo chiedessi saresti costretta. Comunque sono venuto per ucciderti!>>
Ecco. È arrivato il mio momento. Non ritornerò più nell'epoca in cui sono nata. Morirò qui, ne sono sicura. Dio mio aiutami tu, ti supplico.
<<Ho visto il tenente Fischer uscire dalla cella, stai tranquilla che dopo te ucciderò lui. Siete due infami, puttana. Comunque girati adesso!>>
Faccio come mi dice. Sono rassegnata, non avrò nessuna via d'uscita con lui, come con gli altri nazisti. Ne sono sicura, porca puttana. Il tenente Kotler mi punta la pistola alla testa senza che io abbia possibilità di difendermi in qualche modo.
<<Dì pure la tua ultima preghiera puttana!>> Mi dice con voce rauca.
<<No!!!>> Grido come una pazza, tappandomi le orecchie.
Non sento nessuno sparo, nessun rumore, sento solamente un vortice fortissimo che mi trascina non so dove, ma una vaga idea già ce l'ho: nel futuro, precisamente nel 2021. Infatti atterro precipitosamente sul pavimento di un luogo, lo riconosco, è l'appartamento della mia università.
Milano, 14 aprile, 2021
<<Sono viva!>> Esclamo sorridendo.Sto per fare un passo quando vedo aprirsi la porta d'ingresso, sono Rosy e Silvia, quanto mi sono mancate, in realtà mi è mancato tutto.
<<Alma!! Dove cazzo eri finita? Ti abbiamo cercata per un mese. Sophia ha chiesto pure di te!>> Mi dice Rosy abbracciandomi in lacrime.
Dico loro un'enorme bugia.
<<Ragazze, tranquille, sono stata a Gioia Tauro a trovare mio zio perché si è ammalato, mi si è rotto il telefono proprio il primo giorno, infatti ne ho comprato uno nuovo poco fa, sempre dello stesso modello!>>
<<Un mese sei stata?>> Mi chiede Silvia andando alla finestra e accendendosi una sigaretta.
<<Sì. Comunque non è stata una vacanza da urlo?>>
Mi tocca il viso pieno di lividi.
<<Infatti vedo che sei piena di lesioni. Che è successo? Ti ha menata qualcuno?>>
<<Peggio. Ho avuto un incidente brutto!>> Dico a tutte e due.
<<Ovvero? Raccontaci!>> Mi dice Silvia seria.
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Segreti familiari
Mystery / ThrillerUna storia piena di segreti mai rivelati oltre che di enorme sofferenza interiore. Roma, 2021. Alma Mancuso, ventenne calabrese ma residente a Milano, narcisista, bella e molto curiosa sul passato, soprattutto sui fatti avvenuti durante il 1945. Ha...