Non riuscivo a crederci che dopo tutti questi anni io l'abbia ritrovata. Oggi ero inquieto non smettevo anche un solo secondo di pensarla perché la sentivo vicina percepivo la sua dolce essenza, e questo credevo che ormai fosse impossibile. Quando nel giardino dell'Accademia mi senti di nuovo come ardere dentro, in preda a delle forti emozioni, riconobbi la stessa sensazione che provavo ogni volta che eravamo vicini e lei posava il suo magnifico sguardo su di me, istintivamente mi girai come se fossi attratto da questo potentissimo e famigliare richiamo ... e la vidi bellissima come la ricordavo, con il suo dolce viso dalle guance ed il nasino arrossati , e quegli occhi scuri, grandi ed espressivi in cui mi sono sempre perso, i suoi lunghi e mossi capelli neri in contrasto con la sua splendida pelle luminosa sono inconfondibili . Era semplicemente meravigliosa ed era viva, a pochi passi da me. Avrei voluto stringerla forte e baciarla fino a toglierci il respiro, proprio sulle sue morbide labbra che mi hanno sempre fatto impazzire, ma non potevo lei evidentemente non si ricordava più di me di quello che era e che eravamo stati insieme, e se questo da un lato mi faceva male dall'altro compresi che forse era un bene, l'avrebbe tenuta al sicuro almeno ancora per un po'. Vederla talmente vicina aveva risvegliato la mia anima e riacceso i miei sentimenti, la felicità di quel istante aveva pervaso ogni cellula del mio corpo. Si è realizzato qualcosa in cui nel mio cuore non avevo mai smesso di sperare... ed una singola lacrima ribelle sfuggi dai miei occhi, essa racchiudeva la commozione e la gioia di quel fatidico istante. Tuttavia lei non vide mai questa lacrima schiantarsi al suolo perché io ero già corso lontano con la mente affollata dei nostri ricordi, erano delle emozioni troppo potenti ed importanti che stavano cominciando a far riaffiorare la mia vera natura che sollecitava inevitabilmente anche il mio cambiamento fisico che non potevo permettermi di far trapelare e uscire allo scoperto, ma la sua vicinanza è un richiamo troppo potente per tutto il mio essere.
Anche se in questo momento vado via te lo prometto piccola mia torneremo ad amarci e ad essere felici insieme e questa volta sarà per sempre . Adesso ho bisogno di riflettere e pensare a come poterti proteggere, perché questa è la nostra seconda opportunità e non permetterò a nessuno di portarcela via.~~~
Tornata da scuola e dopo aver pranzato, vado in camera mia e prendo subito il mio blocco schizzi per guardare nuovamente il mio ultimo disegno ed è impressionante quanto gli occhi che ho disegnato siano uguali a quelli di quel ragazzo di oggi, la stessa tonalità di verde con pagliuzze dorate ma anche la stessa forma degli occhi e delle sopracciglia, l'unica differenza è che nel disegno ci sono alcune sfumature nell'iride rossastre, rendendolo uno sguardo che ha un qualcosa di sovrannaturale, e non credo che lo riuscirò a dimenticare tanto facilmente, oggi mi si è impresso ancor di più nell'anima. Non importa quanto io e lui eravamo lontani, era come se fossimo gli unici soli in una bolla.Suona la sveglia e comincio a prepararmi , scegliendo di indossare una camicetta bianca con inserti di pizzo ed un jeans . Mi sono truccata e pettinata e sono pronta per andare in Accademia, oggi si fa sul serio perché ho molti corsi di pratica ovvero pittura e scultura, più un corso extra specifico per le matricole. In questo momento infatti sto cercando l'aula del corso di specializzazione sulle tecniche pittoriche di questo pomeriggio e dopo alcune ricerche in giro per la scuola ho capito che l'aula è la stessa di ieri, in cui vidi quel ragazzo biondo, adesso la riconosco subito perché è piena di tele, colori sculture e alcuni grandi specchi, che ricreano un ambiente suggestivo e otticamente più ampio. Alcuni ragazzi come me sono già arrivati in anticipo posizionandosi dinanzi ai rispettivi cavalletti e sistemando alcuni dei propri colori in attesa del maestrò del corso. Mi sento stranamente inquieta e particolarmente emozionata, queste percezioni si sono ulteriormente amplificate soprattutto quando vidi varcare la porta allo stesso ragazzo che ormai è fra i miei pensieri da ieri. Il suo sguardo magnetico si puntò subito nel mio fino a quando non raggiunse la cattedra sulla quale ripose il suo materiale da disegno con alcuni libri, ciò rese evidente la prima ipotesi che mi balzò in mente, si trattava proprio del nostro maestro di corso di cui mi aveva parlato Lorein . Trasudava fascino da tutti i pori mentre cominciava a presentarsi illustrandoci il programma, ma per tutto il tempo i suoi occhi non lasciarono nemmeno per un istante i miei, ed il mio cuore batteva sempre più. Alcune ciocche bionde gli ricadevano sul volto e non potei fare almeno di notare quanto fosse bello ed ammaliante, con quegli occhi così straordinari, le labbra carnose, il naso perfetto, gli zigomi alti e definiti perfetti con quella mascella definita , per non parlare della sua pelle chiarissima che per quanto pallida e fuori dal comune non ledeva affatto il suo fascino, anzi sembrava renderlo attraente come uno di quei splendidi capolavori in marmo dei grandi scultori. Tutte sembravamo pendere dalle sue labbra soprattutto quando cominciò a girare tra le nostre postazioni per dispensare consigli e per vedere meglio il nostro stile e valutarci. Ogni ragazza all'interno di questa stanza si imbambolava a fissarlo oppure cercava di flirtare con lui, e non nego quanto questo cominciasse a provocarmi uno strano moto di gelosia. Quando fu accanto a me sentì un mix di fortissime emozioni, provavo imbarazzo e un po' di agitazione per la sua vicinanza, ma allo stesso tempo percepivo il mio cuore battere all'impazzata, e forse sentivo le cosiddette farfalle nello stomaco. Tutte queste sensazioni però erano molto piacevoli e nuove per me perché non le avevo mai provate prima per nessuno in diciannove anni.
Erick: Complimenti Elena hai un ottima tecnica, trovo impeccabile come tu abbia eseguito le sfumature e armonizzato il colore.
Oddio oltre ad essere bello come un dio era anche gentile e persino il suono della sua voce suadente mi sembrava unica ed assolutamente sexy. Mi piace molto il suo modo di guardarmi così diverso da tutti gli altri, sembra quasi voglia leggermi dentro estraniandoci dal mondo esterno. Sicuramente ero arrossita e gli risposi con un semplice e timido grazie, che lo fece sorridere ampiamente, e che splendido sorriso ha denti bianchissimi è particolarmente affusolati oserei dire
Erick: se permetti aggiungerei anche alcuni tocchi di bianco puro per far risaltare meglio i punti luce.
Detto questo si avvicinò ancor di più a me prendendo fermamente ma sempre con presa delicata la mia mano, e si chinò accanto a me, potevo distintamente percepire il suo profumo intenso e particolare, tanto da non sembrare una fragranza chimica ma forse si trattava solo del buon profumo naturale della sua pelle, praticamente identico a quello che avevo avvertito ieri quando ci siamo visti per la prima volta, possibile che fosse così forte e piacevole. Dopo aver fatto questi punti luce per un attimo sembrò esitare dal volersi staccare da me e lasciarmi la mano racchiusa dolcemente nella sua, eravamo stati colpiti da una leggera scarica elettrica generata dalla frizione delle nostre dita, e capì che anche lui l'avesse avvertita perché mi stava osservando di nuovo con interesse, quindi voltai leggermente il viso verso il suo, scoprendo soltanto alcuni pochi centimetri di distanza a separarci, il suo sguardo cadde sulle mie labbra ed anche il mio scivolo timido sulle sue . Immaginai quanto potesse essere bello baciarci e quanto le sue labbra potrebbero essere morbide a contatto con le mie. Ma questo purtroppo non accadde perché eravamo in un luogo pubblico, infatti gli altri cominciarono a far caso al nostro comportamento, e poi nonostante l'attrazione non ci conoscevamo affatto, anche se io continuo a trovarlo affascinante ed a tratti stranamente famigliare. Visto il mio improvviso allontanarmi, anche lui dovette farlo, cercando di continuare il suo giro per l'aula quasi come se nulla fosse.
Fin troppo presto arrivò il suono della campanella e tutti ci apprestammo a riporre le nostre cose per uscire dall'aula, e mentre gli altri se ne andarono salutando il maestro, anche io cominciai ad avviarmi verso la porta, ma con la mia solita fortuna che mi accompagna da sempre inciampai su un cavalletto facendo cadere alcuni dei miei colori e pennelli a terra e rischiando di avere inevitabilmente un incontro ravvicinato con il pavimento, ma prima che ciò accadesse due braccia forti e muscolose mi cinsero velocemente alla vita, mi girai verso colui che mi aveva "salvata"e si trattava ovviamente di Erick, che tenendomi ancora stretta mi sorrideva dolcemente, sentivo il calore del suo corpo contro il mio e questo mi riscaldava il cuore e compresi che stavo troppo bene tra le sue braccia, mi sentivo così viva quando mi sfiorava e per un momento la vidi nel suo meraviglioso sguardo quella sfumatura cremisi che da giorni ormai infestava la mia mente. Fu un solo secondo e appena la mia mente ricollegò quell'immagine sussultai e lui sembrò ridestarsi ed appena si accertò che fossi stabile sulle mie gambe si allontanò immediatamente da me, io cercai di ricompormi e lo ringraziai per avermi aiutata a non cadere.
Erick: Figurati, ma la prossima volta cerca di stare più attenta.
Il tono della sua risposta fu un po' più freddo rispetto a prima e sembrava pensieroso...
Io: Si, grazie ancora Maestro al prossimo venerdì.
Dopo averlo salutato raccolsi le mie cose e finalmente raggiunsi la porta, ma la sua voce mi bloccò.
Erick: Elena non chiamarmi maestro, ti prego chiamami con il mio nome Erick. La sua richiesta mi sorprese, dopotutto era solo 3 anni più grande di me quindi potevamo darci del tu, ma fin dalla sua presentazione e per tutta la durata del corso aveva ribadito agli altri di voler essere chiamato maestro credo per mettere una certa distanza e professionalità , difatti tutti qui lo chiamavano così, ma mi faceva molto piacere il fatto che lui volesse che io lo chiamassi per nome in modo più amichevole e mi faceva sentire quasi anche più speciale di quello che volessi ammettere e dunque risposi :
Io: Va bene Erick allora a presto.
Sorridemmo entrambi e poi uscì.
Mi resi conto soltanto adesso a freddo, che la collana a forma di cuore che portò sempre al collo si è surriscaldata come non aveva mai fatto proprio nel momento in cui io ed Erick eravamo più vicini.

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In your eyes
RomansaLa storia d'amore tra un'anima splendente di pura luce ed un vampiro creatura della notte. La creazione di un sentimento eterno nei secoli, con l'intensità di un vero fuoco bruciante in grado anche di rischiarare le tenebre. Ma può realmente un amor...