Pioggia , vento , freddo ; è questo quello che percepisco.
Battutine , risate , sghignazzi ; è questo quello che sento.
Uno , due , tre ragazzi ; è questo quello che riesco a vedere.
Ormai è buio , saranno le 3 di notte di un semplicissimo sabato sera passato in discoteca con le amiche , il quale , non è finito nei migliori dei modi.
Mi ritrovo con le spalle al muro circondata da tre ragazzi , tre miei compagni di scuola , con cui ho appena scambiato qualche parola in questi primi tre anni di liceo , e forse è proprio questa la causa che mi ha portata qui , rinchiusa tra le loro grinfie mentre mi umiliano.
«Allora Moore , dov'è il tuo caro Johnson ? Si è stufato anche lui di te? Non mi sorprende» ghigna Michael a un centimetro dalla mia faccia.
« Dopo un po' anche i giocattoli migliori annoiano» continua Chase che si trova accanto a lui , facendo scoppiare il ragazzo di fronte a me in una fragorosa risata ; mentre Ryan sta in silenzio , non proferisce parola e tra un po' cessa anche di respirare , preoccupato che il suo respiro stesso , sia in più.
Lo guardo dritto negli occhi , sperando che possa comprendere la mia sofferenza , sperando che possa arrivargli la mia richiesta d'aiuto , sperando che faccia qualcosa per liberarmi da loro , ma niente.
Nei suoi occhi vi si trova un muro , che non permette di vedere oltre l'apparenza , la quale mostra solo strafottenza e arroganza.
«Quindi hai deciso di non rispondere» chiede Michael
«non so quanto possa convenirti piccola troia» risponde Chase avvicinandosi anche lui a me.
Quest'ultimo sposta le sue mani sotto il mio vestito cominciando a toccare la mia parte più sensibile.
«lasciami e non mi toccare» dico cercando di avere un tono di voce fermo , ma sembra non funzionare.
«è questo quello che vuoi , non è vero?» mi sussurra Michael all'orecchio cominciando a lasciarmi dei baci sul collo e sulla mandibola.
luridi vermi.
due contro una.
«no , ti ho detto lasciami» ripeto , ma mi ignorano continuando a toccarmi.
La rabbia inizia a ribollirmi il sangue nelle vene e le lacrime mi minacciano di scendere.
«lasciatemi , vi prego» li imploro , sperando che non si spingano oltre.
«stai zitta o dalla tua cara amica non ci torni più»
Alice.
Dove sei?
Dov'eri quando mi hanno portata via con loro?
Perché mi hai lasciata sola?
Perché non hai potuto aspettare due minuti in più?
Le lacrime cominciano a rigarmi il viso e mi accorgo di avere gli occhi di ryan puntati su di me.
fai qualcosa , ti prego.
intervieni , fermali.
Ma continua a stare lì , fermo , come se i suoi amici non stessero facendo nulla di tutto ciò.
«Non piangere bambolina , ora inizia il divertimento» ghigna Chase mentre entra dentro di me.
Urlo.
Mi sveglio di soprassalto, sono sudata.
Era un incubo.
Mi alzo dal letto e mi reco in bagno per guardarmi allo specchio e verificare che non ci sia traccia di quei vermi.
Ormai è passato un anno da quella notte , ma non sembra darmi pace.
«Nicole?» bussa mio padre alla porta di camera mia.
Non ho il coraggio di aprirgli , come gli spiego che ancora dopo un anno mi sento le loro mani addosso?
come glielo spiego che sogno quella scena tutte le notti da 365 giorni?
«Nicole va tutto bene?» chiede preoccupato e non posso fare altro che rispondergli con un "sì".
Anche se non sembra molto convinto , ribatte con una buonanotte per poi allontanarsi.
Butto fuori tutta l'aria che fino a quel momento avevo trattenuto senza neanche accorgermene.
Entro in doccia e comincio a lavarmi , sperando che possa eliminare le impronte delle loro luride mani sul mio corpo.
Piango.
Urlo.
Tremo.
Come si può essere così?
Come si può fare del male a una persona?
Ma soprattutto come si può non reagire?
Ho ancora fisso lo sguardo di Ryan , freddo come quello che sentivo e gelido come il vento che soffiava quella notte.
L'ho implorato con gli occhi , ho provato a urlare in silenzio , ho provato a comunicare con lui senza parole , nella speranza di essere salvata , ma mi ha comunque lasciata nelle loro mani.
schifo.
questo è quello che provo verso di loro.
Esco dalla doccia e mi avvolgo in un accappatoio per poi tornare in camera mia e guardare che ore siano.
Domani è il primo giorno di scuola e presentarmi così non è una delle scelte migliori.
Sono appena scoccate le 5:00 quindi penso che possa dormire ancora un altro po' , sperando di non ricadere nella fossa.****
Spazio autrice
ei y'all!!!
questo è il primo capitolo di "the light in my dark" , ed è la prima storia che scrivo e spero altamente che vi piaccia!!
alla prossima<3
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the light in my dark
Non-Fictione se prima era il silenzio nella mia confusione , l'ordine nel mio disordine , la crepa del mio cuore integro ; adesso è il cerotto delle mie ferite , il sole dopo la mia tempesta e la luce nel mio buio.