L'indomani mi svegliai fra le braccia di Giorgio..
G: "cucciola ti é squillato il cellulare?l
Lessi il messaggio di Camilla
"dove cavolo sei? Mi sono persa, sto male, ho bisogno di te"
Dire che in quel momento ebbi paura era poco!! La chiamai subito e mi rispose alla terza chiamata!
"Camilla dove sei?"
C:" io non lo so, forse sono vicino il fiume vicino casa di Giorgio, ero venuta a cercarti, sto male"
N: "Stai ferma dove sei che ti veniamo a cercare"
Uscii da casa di Giorgio in pigiama e insieme andammo a cercare Camilla..
Dopo un' ora che giravamo, Giorgio la trovò..
G: "Nichii, vieni, é qui"
Corsi più veloce che potevo e vedendola a terra, rannicchiata vicino un albero, la abbracciai forte e la strinsi a me..
le diedi un bacio in fronte e poi senza dire una parola, cercai di metterla in piedi e con l'aiuto di Giorgio la portai a casa.
N: "grazie Giorgio, ti voglio bene"
G: "per te farei di tutto, ciao cucciola"
Andai subito verso la stanza di Camilla e per la seconda volta, la spogliai e le feci fare un bagno caldo, la prima volta c'ero quasi cascata, stavolta non gliel'avrei fatta passare liscia.. doveva capire che al mondo non esisteva solo lei, non poteva ubriacarsi e fumare le canne quando qualcosa non andava come voleva lei..
Per tutto il giorno non ci parlammo fin quando quella sera a tavola, mentre cenavamo, Camilla disse a tutti che sarebbe partita.
C: "Ne ho già parlato con mio padre ma volevo dirlo anche a voi, fra due giorni parto per la Danimarca e starò lì qualche mese"
Non potevo crederci, stava scappando da me, da noi, dalle mie paure, dalle sue incertezze..
Quella sera andai in camera sua..
N: "Che stai facendo Camilla? perché stai scappando da me, dal noi che potevamo creare?"
C: "Non c'é nessun noi, io parto e basta, ora ciao"
Devo dire che ci rimasi davvero male, infondo io credo che provassi dei forti sentimenti nei suoi confronti..
In quei due giorni non mi guardò mai negli occhi, lei aveva paura di affrontare la vita, credeva che solo scappando avrebbe risolto le cose, io non ero pronta a lasciarla andare..
N: "Cazzo Camilla, guardami negli occhi, dimmi che non provi nulla per me e dimmi che non stai partendo per allontanarti da me"
Ma Camilla andò in camera sua e fece finta di non ascoltarmi.
La mattina seguente, lei si svegliò e poi iniziò a vestirsi e prepararsi perché alle 11 sarebbe partita..
Non potevo lasciarla partire senza dirle niente..
C: "Nicoletta non ho voglia di parlare con te"
N: "No, ora mi ascolti!! Io ti lascio partire solo se mi prometti che non ti farai del male, Camilla io tengo a te più di quanto immagini e ho bisogno di sapere che starai bene, so che ti sto facendo soffrire e sono io la causa dei tuoi problemi ma ti giuro che se potessi ti renderei la ragazza più felice del mondo, io voglio che tu sappia che per te ci sarò sempre"
C: "Ciao"
Un semplice 'ciao', una parola, 4 lettere che bastarono per distruggermi..
Ma cosa avevo fatto di male per ricevere tutto questo?
Camilla partì comunque e io passai le prime tre settimane a piangermi addosso, a non capire dove avevo sbagliato, e mi mancava da morire..
Avevo dei soldi da parte e così pensai che raggiungerla per qualche giorno sarebbe stata una buona idea.. Ne parlai con mia madre che a sua volta ne parlò con il suo compagno e dato che i soldi erano i miei e non avevano motivo per non mandarmi a trovare mia sorella maggiore, mi ci mandarono!
Partii da sola, era una sorpresa e speravo che fosse una bella sorpresa..
Quando arrivai in Danimarca, mi sentii terribilmente sola e confusa.. Presi un taxi e mi feci portare nel Bar dove aveva iniziato a lavorare Camilla..
Quando entrai la vidi subito, se avessi avuto delle matite colorate avrei potuto disegnare perfettamente il mio stato d'animo.. il mio cuore da azzurro ghiaccio divenne di mille colori.
Mi avvicinai al bancone e poi chiesi un succo arancia rossa, lei si girò verso di me avendo riconosciuto la voce e mi fissò.
C: "Io non so cosa dire"
N: "Anche un abbraccio andrebbe bene"
Vidi Camilla portarsi le mani in viso e ci si nascose dietro..
N: "Cami sono qui, ti prego ho bisogno di parlarti"
C: "Io non ce la faccio, comunque finisco fra 5 minuti se mi aspetti andiamo insieme"
Uscii dal bar e decisi di aspettarla fuori, dopo 5 minuti arrivò e mi guardò senza dire nulla..
Non sembrava più neanche lei, era zitta, non mi guardava e non aveva più il carattere forte che aveva quando l'ho conosciuta..
Ci incamminammo verso casa sua.. condivideva la casa con due ragazze, quando entrai non c'era nessuno..
N: "Come stai?"
C: "Non credo di star bene"
N: "Io non ho capito cosa ti fa stare così"
C: "Io.. cioé non so cosa mi sia preso, so solo che da un momento all'altro ho capito che senza te non potevo stare e quando ti ho visto con Giorgio non sono riuscita a trattenermi e poi mio padre..."
N: "Cami tuo padre cosa?"
Camilla non mi rispose e così io la richiamai dicendomi che io dovevo saperlo..
C: "Mio padre mi conosce fin troppo bene e ha capito dal primo momento che tu mi piacevi e così mi ha detto che se mi fossi fidanzata con te mi avrebbe sbattuta fuori casa perché si sarebbero creati dei problemi fra lui e tua madre"
N: "Ma davvero?"
C: "Si te lo giuro"
Io mi avvicinai a Camilla, e la abbracciai..
N: "A me non interessa niente di tuo padre e di mia madre, a me interessi tu, voglio che tu torni a casa, voglio dormire con te, voglio averti fra le mie braccia."
'Per il secondo desiderio e il terzo potrei subito rimediare' disse Cami e così nel suo nuovo letto ad una piazza e mezza ci addormentammo..
Mi svegliai sola, e trovai un bigliettino con scritto 'Mi sei mancata da morire, se vuoi vieni al bar, lavoro fino alle 13 e poi sei tutta mia"..
Decisi di alzarmi dal letto e andai in cucina dove c'era una ragazza.. Mi presentai e lei stranita mi chiese se fossi davvero io..
A: "Piacere, mi chiamo Alessandra, non posso crederci che sei tu, praticamente ti conosco, sei la famosa Nicoletta.. in queste 3 settimane ho sentito parlare solo di te e una volta di tua sorella"
N: "Quindi Cami non ha mai parlato di nessun altro? "
A: "Io credo che lei sia innamorata di te, ci sta tanto male, oggi l'ho vista per la prima volta sorridere, trattala bene, non si merita del male"
N: "posso dirti una cosa? Io credo di amarla e lei che ha paura di quello che potrebbe succedere se noi stassimo insieme, comunque ora la raggiungo al bar, sono contenta di averti conosciuto ma spero di portarti via la coinquilina"
Uscii di casa e feci un giro nel quartiere per poi arrivare al bar.. Quando entrai vidi la mia Cami che lavorava e così mi accomodai in un tavolino..