Capitolo 2 - Parte II

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Ed ho anche trovato finalmente un'immagine con dei prestavolto adeguati... qualcuno li conosce? Bè i fans della Marvel credo di sì!
;-) 

Vi piacciono? Vi sembrano adatti? (Ok cicatrice di lei a parte, una foto di una tizia figa con una cicatrice in faccia abbracciata ad un uomo tenebroso non sono riuscita a trovarla, passatemela!) 

*****

  Entrare nel laboratorio di Squirrel di norma non sarebbe certo impresa facile.
Lui vive praticamente segregato nel suo appartamento, nutrendosi di pizza o cibo cinese consegnati a domicilio, e non apre mai a nessuno che non conosce. Ma con me non ci sono mai stati problemi, anzi gli ho salvato il culo svariate volte quando ancora ero nella Sicurezza Nazionale, coprendolo ed impedendo che i suoi traffici illeciti ed i suoi lavori molto poco legali venissero scoperti. Posso tranquillamente affermare che senza il mio aiuto adesso si troverebbe sicuramente a vivere in carcere, e non in un modesto ma grazioso condominio del Quinto Livello.
Così una volta premuto l'anonimo pulsante privo di nome del suo videocitofono posto accanto al cancello d'ingresso del palazzo, Squirrel ci apre immediatamente. Ha evidentemente riconosciuto subito la mia faccia tramite la piccola telecamera vicino all'entrata.
Io e Byron attraversiamo a passo rapido il cortiletto che ci separa dal portone, quindi proseguiamo nel piccolo androne e scendiamo una breve rampa di scale. Squirrel ci attende sulla soglia di un alloggio al piano seminterrato dell'anonima ma pulita e decorosa palazzina color crema in cui vive, una simile a tante altre. Indossa un camice bianco da tecnico di laboratorio, stava evidentemente lavorando. Speriamo che oggi non sia troppo impegnato e di non essere arrivati in un momento infelice.
Ma la sua accoglienza gioviale mi fa presupporre che non abbiamo interrotto nulla di così impegnativo.
«Oh Lilith! Che piacere! Da quanto tempo non passavi a farmi visita!» Mi saluta allegro. Pare proprio contento di vedermi.
Io fisso l'uomo di fronte a me con un sorrisino sarcastico in viso. Conosco molto bene il soggetto. So che ci sarà parecchio da divertirsi.
« Già Squirrel... sai... ricordando l'ultima volta... non starei nemmeno tanto a chiedermi perchè...»
« Oh ma no, è stato tutto un malinteso figurati... non intendevo certo mancarti di rispetto quando ti ho fatto quella piccola proposta lavorativa...»
« Certo come no, se non ricordo male mi hai chiesto un lavoretto di bocca per 3 crediti... cioè anche tu eh! 3 crediti! Una vera offesa dai!»
« Su su, consideriamola acqua passata ormai. Mettiamoci una bella pietra sopra. E comunque non è colpa mia se ultimamente le tariffe sono quelle...
Oh ma vedo che hai portato anche un amico... » Squirrel osserva Byron con diffidenza. E' ovvio che se Adam è con me significa che non rappresenta un pericolo, ma la sua natura estremamente sospettosa lo mette comunque sul chi va là.
« Tranquillo Squirrel, è ok. E' con me. Anzi siamo venuti per lui. Ti piacerà vedrai.» Intervengo con un tono denso di aspettative.
Squirrel osserva lo sconosciuto davanti a lui incuriosito, avvicinando il viso e sistemandosi anche meglio gli occhiali sul naso. Adam resta impassibile, ma non ha uno sguardo molto invitante ed amichevole. E' evidente che non ama essere esaminato come uno strano animale di qualche zoo. Inoltre il discorso che ha ascoltato in silenzio poco fa non deve essergli piaciuto molto. Credo che abbia già sviluppato una sorta di protettiva dipendenza nei miei confronti, e che non gradisca che qualcuno mi faccia proposte indecenti.
« Va bene, ve bene, dai entrate... » lo scienziato si sposta di lato per farci passare, e poi ci invita a seguirlo nel piccolo soggiorno.
Squirrel è un ometto piccolo e magro. Ha un età indefinita. Potrebbe avere 30 come 50 anni. Indossa sempre spessi occhiali da vista, possiede un fisico minuto e lineamenti anonimi ma non sgradevoli. I capelli sono castani, ricci ed incolti, perennemente spettinati ed arruffati. Effettivamente la sua chioma ricorda molto un grosso nido formato da tanti arbusti e rametti aggrovigliati tra loro. Lo sguardo però è sveglio e curioso, e tutto sommato, considerando i rifiuti umani che sono abituata a vedere nel Quinto, non lo trovo affatto un brutto uomo. Un po' troppo smilzo ma tutto sommato grazioso, e nemmeno particolarmente trascurato. Per lo meno a causa del suo lavoro deve cercare di mantenersi un minimo sterile, il che significa che l'igiene personale non è ancora divenuta per lui un concetto completamente astratto.
Al contrario il suo appartamento piccolo e buio a livello di ordine, igiene e pulizia sembra addirittura messo peggio del mio prima del passaggio di Adam. Ci sono confezioni di cibo aperte, lattine e bottiglie sparse ovunque, ed anche piatti con avanzi di cibo. Sul pavimento e sulla mobilia sono disseminati alla rinfusa oggetti di tutti i tipi. Molti di essi nemmeno riesco a capire che cosa siano e soprattutto a che cosa servano.
In giro per l'appartamento sono presenti anche numerosi terminali e console, ed anche un paio di portatili abbandonati sul divano eternamente sfatto e ricoperto da cumuli di cuscini e coperte, dall'aspetto non certo fresco di lavanderia, assieme a numerose periferiche ed a dispositivi informatici, cavi aggrovigliati, derivazioni e cablaggi vari sparsi per il pavimento polveroso. Credo che li utilizzi prevalentemente per giocare o per vedere film o serie televisive in 3d abusivamente, senza pagare, perchè l'attrezzatura per il lavoro non la lascerebbe così in vista. Squirrel è uno strano, ma è tutt'altro che scemo, ed è un vero maniaco dei videogames. Passa tutte le ore libere dietro ad interminabili tornei on line di giochi incredibilmente violenti e splatter, e suppongo che dedichi anche molte ore al sesso virtuale, perchè uno che esce così poco dubito riesca a procurarsi dei partner, anche solo occasionali, amenochè non li ordini direttamente da internet a domicilio anche quelli, come la pizza. Non so... dovrei approfondire meglio la questione.
Molte apparecchiature tecnologiche nemmeno le conosco, ed alcune risultano aperte e smontate, con fili e circuiti in bella mostra disseminati un po' ovunque. L'ultima volta sono inciampata dentro ad una scheda madre abbandonata per terra, schiacciandola e spezzandola a metà col mio stivale. Inutile dire che era una scheda molto rara e costosa e che ancora adesso gliela devo ripagare. Squirrel ci tiene molto alle sue cose ed è un tipino anche piuttosto avaro ed avido, ma bisogna considerare il fatto che la maggior parte della sua attrezzatura è roba carissima e praticamente introvabile in vendita nei normali circuiti commerciali rivolti agli acquirenti privati. Si tratta di materiale esclusivamente per gli addetti ai lavori, dispositivi altamente specifici e tecnici, che si vedono solo nei grandi laboratori industriali e scientifivi o nei centri elaborazione dati, molti dei quali assemblati e modificati da lui stesso. Squirrel oltre ad essere un esimio scienziato è anche un ottimo tecnico elettronico ed informatico. Però con me chiude un occhio... sono davvero tanti i favori che gli ho fatto in passato, e poi sa che è meglio avermi come amica che come nemica. Anche ora che sono solo più un'investigatrice privata, sono sempre io a procuragli gli strani marchingegni e le sostanze più rare che necessita per il suo lavoro, nella maggioranza dei casi illegalmente. Anche per quanto riguarda i suoi contatti, lui preferisce avere me come tramite piuttosto che esporsi direttamente con i loschi trafficanti di carne umana del mercato nero. Squirrel è un uomo di pensiero, non d'azione, e quella è gente pericolosa, molto pericolosa. Sono nella maggior parte dei casi organizzazioni malavitose gerarchiche molto ben strutturate ed organizzate. I più temibili sono quelli della Yakuza giapponese, con loro se sgarri anche solo di una virgola sei morto, ma anche i cinesi non scherzano, e nemmeno quelli della mafia italiana o delle fratellanze arabe. Gente che per una mossa sbagliata ti fa sparire senza che nemmeno tu stesso abbia il tempo di accorgertene. In un secondo ti ritrovi a fare da impalcatura alle fondamenta di un nuovo palazzo o sciolto nell'acido come sciroppo di menta in un bicchiere di minerale. Insomma Squirrel preferisce tenersi lontano da certi clienti e mandare me a fare da tramite, che sono decisamente più esperta, e so come muovermi direttamente sul campo. So trattare con gente come quella. Conosco le loro usanze, le loro regole, i loro modi di pensare, i loro modi di agire, perfino le loro parlate. Sono stata spesso un'infiltrata quando ero nei Corpi Speciali. Una donna è più facile da infiltrare, desta sempre meno sospetti, e se ci sa fare ha anche maggiori possibilità di entrare nelle grazie di qualche membro di spicco di queste organizzazioni criminali.
Squirrel invece con gente così non avrebbe speranze, e difatti vive nel perenne terrore di ricevere qualche sgradita visita da parte degli scagnozzi di qualche committente scontento o che semplicemente vuole mettere a tacere chi ormai sa troppe cose.
Perchè chi fa un lavoro come il suo, viene per forza a conoscenza prima o poi di informazioni scomode. Così vive barricato in casa. Ormai ha finito per sviluppare una vera e propria agorafobia con manie di persecuzione, terrorizzato dall'idea che all'esterno qualcuno possa tendergli un agguato. Si sente al sicuro solo rinchiuso nel suo mini appartamento-bunker, con le finestre perennemente chiuse e sigillate da solide serrande metalliche a prova di laser e di proiettili, e le porte blindate. Ma se qualcuno di sospetto dovesse malauguratamente riuscire comunque ad infilarsi nel suo alloggio, finirebbe fritto in pochi secondi da uno dei raggi laser prodotti dai complessi algoritmi di allarme e di difesa che proteggono l'intera abitazione. Un intricato sistema di sicurezza degno di un caveau della banca governativa mondiale.

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