Arkhè

Introduzione

Disclaimer: 'Tutte le immagini utilizzate in questa storia non mi appartengono, le ho raccolte sul web da siti pubblici e dai quali è legalmente autorizzato scaricare. Declino ogni volontà di appropriazione indebita o di lucro. Se qualcuno ne riconoscesse il possesso effettivo può segnalarmelo, provvederò immediatamente a chiedere l'autorizzazione ed a citare il proprietario nella mia opera, oppure a rimuovere le immagini se lo desidera'.

Questa storia mi è stata ispirata da una meravigliosa Graphic Novel del fumettista francese Philippe Caza, da cui prende il titolo e con cui ho voluto umilmente rendere omaggio ad uno dei più grandi artisti della Graphic Art di cui abbia mai avuto il piacere di leggere qualcosa.
Nient'altro è preso da essa se non appunto il titolo e forse il concetto filosofico di base della ricerca del principio primo ed ultimo della realtà.
Dovrebbe essere una storia Cyberpunk distopica, ma con una notevole vena umoristica ed influenze noir (ed anche un po' romantica... spero riuscirete a perdonarmelo...). Però non so se sono riuscita a centrare questo obbiettivo, sarete forse voi a darmi un giudizio. Se vorrete...

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L'ascensore si arresta e le porte si aprono all'ultimo sottolivello accompagnate da un artificiale segnale acustico. Il solito puzzo di cibo sintetico a basso costo e di immondizia mi invade repentinamente le narici, causandomi l'altrettanto solita, famigliare, improvvisa, lieve sensazione di nausea. Come sempre la ignoro e mi incammino assieme ad un'altra cinquantina di anime derelitte verso l'uscita della stazione dell'elevovia: una complessa, immensa, intricata e fittissima rete di enormi ascensori che costituisce il più utilizzato mezzo di trasporto pubblico della metropoli.
Sbuco in una delle strade principali del Settimo Livello, detto anche la Seventh Town: l'ultimo, nonchè più basso (in tutti i sensi) piano di God City, la capitale planetaria. Un enorme agglomerato urbano sotterraneo, composto da sette sottolivelli stratificati uno sull'altro. Un delirante contenitore per più di cento milioni di individui, una varigata e brulicante umanità, un enorme formicaio in cui le classi sociali sono suddivise drasticamente dalle più povere e miserabili degli ultimi livelli fino alla classe intoccabile dei Puri: abitanti eletti del Livello Zero, quello sulla superficie, la Angels' Town, dove a nessuno che non sia un Puro od abbia un valido permesso statale è permesso entrare.

Mi faccio strada tra la numerosa e pulciosa folla della Seventh Town: la famigerata città dei poveracci, dei delinquenti, degli emarginati, dei pariah. La gente come me insomma. Siamo esseri di tutte le razze e specie conosciute. Molti sono ibridi reietti. Siamo i Non-Puri. Che poi è una strana ironia... perchè tanto puri in realtà i Puri non sarebbero nemmeno, visto che di originale è già tanto se hanno le unghie dei piedi. Sono decisamente più pura io, che di sintetico ho avuto nella mia vita, per ora, solo i crediti sufficienti a farmi impiantare dei nuovi capelli. I miei originali me li sono fottuti ormai anni fa, pigliandomi una bella botta di radiazioni al cesio-137 durante una missione di contenimento di alcuni terroristi della Fratellanza Islamica-NeoAriana, quando ancora ero un agente dell'Alta Sicurezza Statale. Dopodichè mi sono stancata di essere la loro carne da macello. Il mio corpo valeva decisamente di più di quei 300 sputati, miseri crediti al mese. Così ho riconsegnato il mio distintivo, loro mi hanno estratto dal braccio il chip di riconoscimento elettronico che mi dava il privilegio di muovermi liberamente in ogni livello, ed io me ne sono andata per sempre mandandoli allegramente tutti a fanculo.

Mi chiamo Lilith Sorokina, i miei trisnonni provenivano dalle terre della vecchia Europa dell'est. Sono un ex agente dell'Alta Sicurezza Statale ed ora vivo facendo l'investigatore privato. Vivo si fa per dire, più che altro sopravvivo, perchè ultimamente è già tanto se riesco a procurarmi un incarico al mese.