Capitolo 13 - Mi sembra un sogno

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Ci fissammo negli occhi per svariati secondi e, dopo alcuni attimi, lui disse finalmente qualcosa.

<<Non c'è bisogno che tu mi costringa a stare con te, (T/n)>>.

Davanti a quest'affermazione rimasi un po' di stucco perché con tutte le cose che dissi non mi aspettavo di certo una risposta simile che, per di più, non avevo nemmeno capito.

<<Ace, che cosa significa?>> chiesi un po' incerta.

Prima di rispondere alla mia domanda ridacchiò leggermente, cosa che, inconsapevolmente, fece calmare le lacrime che bagnavano ancora il mio viso.

<<Piccola...non l'hai ancora capito?>> fu quello che disse.

<<D-di che cosa s-stai p-parlando?>> i singhiozzi dovuti al pianto interrompevano bruscamente le mie parole.

<<Anche tu mi piaci, scema di una (T/n)! Sei una ragazza incredibile e per me sarebbe stato impossibile rimanere indifferente nei tuoi confronti! Guardati, sei bellissima anche mentre piangi disperata!>>

Rimasi completamente immobile, con gli occhi sbarrati e la bocca leggermente aperta per lo stupore.

Pensai che ci fossero due possibilità: o ero morta durante il viaggio e in quel momento mi trovavo in paradiso oppure stavo semplicemente sognando ma, nel caso in cui si fosse trattato di un sogno, dovevo ammettere che sembrava proprio reale.

Ebbi bisogno di qualche minuto per metabolizzare la cosa e probabilmente in quel lasso di tempo Ace deve aver pensato che qualche circuito del mio cervello fosse andato a farsi benedire, considerato che la mia faccia aveva assunto lo stesso colore della sua collana di perle.

<<E-ehm i-i-io n-n-non->> provai inutilmente a spiccicare qualche parola ma non feci nemmeno in tempo a pronunciare metà frase che il corvino si avvicinò improvvisamente a me, annullando la distanza che rimaneva tra noi e lasciando che le sue calde labbra entrassero a contatto con le mie.

Teneva delicatamente il mio viso tra le mani e questo mi fece sentire completamente a mio agio, protetta e amata.

Il ragazzo che ogni giorno mi mandava in estasi era lì con me e, per la prima volta, mi aveva baciata.

Lentamente, dopo qualche secondo, le nostre lingue cominciarono a muoversi insieme, trasformando quel bacio in un mix di forti emozioni che non avevo mai provato prima di allora.

Emozioni nuove, travolgenti, capaci di suscitare in me sensazioni uniche che non avrei mai più dimenticato.

Ad intensificare ancor di più quel momento fu Ace, che fece scivolare la sua mano sinistra giù, verso i miei fianchi, provocando brividi lungo tutto il mio corpo e facendomi impazzire ulteriormente.

Purtroppo, però, quel magico momento trovò la sua fine quando entrambi, ansimanti e senza fiato, allontanammo di qualche centimetro i nostri visi.

Il corvino affondò i suoi splendidi occhi nocciola nei miei e ruppe il silenzio.

<<Sei bellissima, hai un carattere che adoro e sai anche baciare divinamente, direi che sono il ragazzo più felice e fortunato del mondo>>

Tutta l'atmosfera romantica che si era creata nei minuti precedenti si era frantumata in mille pezzi per colpa di quel cretino che doveva sempre fare lo spiritoso.

Però lo amavo.

Eh sì, mi ero innamorata proprio di un tipo strano.

Era un completo idiota a volte ma, per quanto potesse esserlo, a me piaceva così e non l'avrei mai cambiato per nessun motivo al mondo.

<<Con la tua grande abilità da scemo sei riuscito a rovinare un momento romantico come questo, ti faccio i miei complimenti!>> borbottai, facendo la finta offesa.

<<Oh andiamo, intanto la mia grande abilità da scemo è riuscita a farti cadere ai miei piedi o sbaglio?>> rispose lui con una scintilla di malizia negli occhi.

<<Mh... odio ammetterlo ma stavolta hai ragione, scemo che non sei altro>>

<<Per caso osavi mettere in dubbio il fatto che IO avessi ragione? Mossa sbagliata, donna>> trovai quest'ultima frase davvero buffa, tanto che mi ritrovai a ridere da sola come una stupida.

Appena fui in grado di calmarmi guardai Ace negli occhi e gli lasciai un tenero bacio sul naso.

Questo gesto fu per il corvino davvero inaspettato e lo capii dal fatto che le sue guance si tinsero di un'accesa sfumatura rosea, facendolo apparire ancora più bello di quanto già non fosse.

<<Lo sai che sei proprio carino quando sei in imbarazzo?>> dissi, prendendolo un po' in giro.

<<Avendo di fronte una ragazza come te mi sembra più che normale arrossire un pochino, non credi?>> rispose lui, grattandosi la nuca.

<<Dai, non dire sciocchezze! Un ragazzo presuntuoso come te che si dimostra così impacciato davanti ad una bella fanciulla? Questa si che mi è nuova!>>

<<Se la bella fanciulla sei tu, allora è più che comprensibile>> dopo tali parole sul suo volto comparve uno dei sorrisi più belli che io avessi mai visto, uno di quelli che ti scaldano il cuore e ti fanno letteralmente sciogliere.

Non avevo ancora realizzato a pieno l'effetto che mi facesse quel ragazzo, il ragazzo che avevo desiderato per così tanto tempo avere al mio fianco.

<<Ritornando al discorso di prima, quella che tra i due ha (quasi) sempre ragione sono io, quindi non darti troppe arie, caro>> dissi, sollevando leggermente un angolo delle mie labbra per formare un sorrisetto provocante.

Adoravo prenderlo in giro perché lui sapeva tenermi testa alla grande in ogni situazione ed era proprio quello che mi faceva impazzire, anche se in quel momento ero abbastanza distratta a pensare ai minuti precedenti.

<<"Caro"? E da quando tu mi c->> prima che potesse finire di parlare io gli saltai letteralmente addosso, avvolgendo le braccia al suo collo e premendo le mie labbra sulle sue.

Ero troppo agitata per riuscire ad "affrontarlo" seriamente, quindi trovai un tenero modo per tappargli la bocca e a quanto pare funzionò.

Lui sembrò apprezzare decisamente quel gesto dato che non esitò a prolungare il bacio.

Mentre assaporavo le sue morbide labbra spostai una mano sul suo viso, accarezzando dolcemente la sua guancia e passando le dita dell'altra tra i suoi capelli corvini.

Mi stringeva forte a sé, tenendomi dai fianchi, cosa che mi faceva letteralmente impazzire.

Arrivò il punto in cui rimasi quasi senza più ossigeno nei polmoni e quindi, a malincuore, dovetti per forza interrompere quello splendido bacio pieno di passione per riacquistare un po' di fiato.

Lui ovviamente approfittò della situazione per prendermi un po' per il culo, scherzando sul fatto che se fossi caduta in acqua sarei annegata in brevissimo tempo, visto il poco respiro che ero in grado di trattenere.

Se non altro mi consolò dicendo che se mai fossi caduta in acqua ci sarebbe stato lui a portarmi in salvo.

Era incredibile il modo in cui sapeva apparire ironico e malizioso ma allo stesso tempo dolce e premuroso nei miei confronti.

Non c'era più alcun dubbio, ero davvero innamorata persa di lui.





A Life Together || Portgas D. Ace x FemReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora