Sono le 17.00 del pomeriggio. I miei sono a lavoro e la casa è vuota. Apro gli occhi a causa del telefono che continua a vibrare senza interruzione. Lo afferro contro voglia e rispondo.
Io: ...mmm...
Mattia: Anna stai dormendo?
Io: ...no...
Mattia: a no? E allora cosa stai facendo.
Io: riposato gli occhi.
Mattia: già. Senti oggi scendi? Riapre la pastorale.
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Appunto: Pastorale: posto di Chiesa dove si riuniscono i ragazzi per non farli stare in strada.---------------
Io: se Daniela...
Mattia: si viene, già l ho chiamata. Ci vediamo alle 6.
Io: ok.
Mattia: ciao amo.
Io: ciao...
Io e Mattia siamo inseparabili. Lui è il mio migliore amico. L ho conosciuto una sera d agosto in un negozio vicino casa, e da lì è iniziata la nostra amicizia. Mi alzo dal letto e vado a lavare i denti. Lo specchio vicino al muro riflette la mia immagine. Ho il trucco sciolto e i capelli sfatti, e sul volto mi si legge la tristezza che porto dentro. Odio l immagine riflessa in quel maledetto vetro. I miei occhi sono colmi di lacrime, e la prima cosa che ho fatto è stata frantumare la realtà.
Il sangue scende fino al palmo della mano per poi cadere nel lavandino. Il dolore mi distoglie dal fatto che sto per piangere. Infilo la mano sotto l acqua e poi la fascio. La porta suona e sento Daniela cantare da fuori.
Io: entra.
Daniela è davvero una bella ragazza. Ha i capelli ricci castano scuro, gli occhi verdi e un bel visino con lineamenti sottili. È alta poco meno di me e pesa si e no 55-57 chili. È molto simpatica e subito si fa voler bene. Mi guarda la mano e poi sbuffa. Non è la prima volta che mi faccio male, sono molto goffa, anche se questa volta non è stato un incidente.
Daniela: cosa hai fatto?
Io: stavo lavando i piatti e mi sono tagliata.
Chiudo il bagno a chiave, anche se il vetro era ancora per terra, prendo le chiavi e scendo seguendo Daniela che balla e canta. Sotto la fermata fa caldo e il sole non smette di batterci sulla testa. La maglia larga blu mi tiene fresca e i pantaloncini non mi pressano. La stessa pensata l ha avuta Daniela, solo che lei ha la maglia nera. Vediamo il pullman da lontano e ci avviciniamo alla fermata. "Perché ci mette così tanto?".
Sono e 18.15 del pomeriggio e io sto iniziando a pentirmi di essere scesa.
Daniela: o finalmente.
La pastorale è colma di ragazzine isteriche e ragazzi che se la tirano. Vedo da lontano mattia e Mimmo e mi avvicino subito.
Io: eccomi.
Mimmo mi sorride e mi abbraccia mentre mattia mi stampa un forte bacio sulla labbra e mi offre una sigaretta. Mimmo ha 19 anni, è un ragazzo molto simpatico con capelli neri e occhi scuri, alto e magro. Mattia ne ha 16, ha il volto di un bambino, capelli chiari e lisci e occhi castani, un Po più alto di Mimmo.
Io: perché così gentile oggi?
Mattia: non lo so. Dai prendi.
Io: allora cosa hai fatto oggi?
Mattia: ho rimpianto la scuola.
Mimmo: che? Tu non stai mica bene sai.
Io: ha ragione Mimmo.
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L amore si odia
De TodoHo deciso di scrivere questa storia dopo alcune esperienze vissute sulla mia pelle. Quello che leggerete sarà, in parte, inventato, ma in parte sarà tutto vero. Ho deciso di scrivere i nomi veri dei personaggi (amici) che mi sono stati vicini, e anc...