"Allora, Evans, come sono andate le vacanze estive?" chiese James.
Le cose stavano prendendo decisamente una piega negativa.
Infatti, quell'idiota di James Potter stava seguendo Lily Evans per tutto il treno.
E Lily Evans odiava essere seguita. Soprattutto se colui che la seguiva aveva un paio di occhiali, degli orrendi capelli e un ego che avrebbe potuto certamente riempire tutto il Castello di Hogwarts.
"Potter, ma tu non hai degli amici da cui andare?" sbottò acida, fermandosi di scatto.
"Nah ... Preferisco stare con te, mia dolce Evans!", rispose James entusiasta ma, soprattutto, deciso a strappare un "sì" alla povera Lily.
"Sì, ma la "dolce Evans" non vuole stare con te. Eclissati"
James Potter aveva un talento naturale per farle saltare i nervi.
Quello mugolò dispiaciuto, ma non si perse d'animo.
"Ehi, Evans!" si apprestò a raggiungere Lily, che lo aveva lasciato indietro, sperando di tornare al più presto dalle sue amiche.
"Sì, Potter?" chiese Lily, sapendo che mancava poco all'esplosione.
"Be' mi chiedevo ..."
Tre.
"Se ti andasse ..."
Due.
"Di venire ad Hogsmeade con me ..."
Uno.
Come previsto, Lily Evans esplose proprio come una bomba. Ormai non era più possibile fermarla.
"No, Potter, NO!!! Ho detto NO! N. O! Capisci la tua lingua, o sei troppo stupido anche per quello?"
Un'espressione di puro terrore si formò sul volto di James. Che avesse esagerato?
"Evans di qua, Evans di là! Non ne posso più! Tieni alla larga da me i tuoi capelli e la tua faccia!"
Più che altro, era preoccupante che Lily avesse esalato tutto quel fiume di parole senza alcuna esitazione, come se avesse già da tempo il discorso pronto.
I capelli sembravano stare bruciando come fuoco, il viso le si era fatto rosso dall'esasperazione.
Niente fuori dall'ordinario, pensò James.
"Dai, Lily! Non ti sto chiedendo tanto! E' il settimo anno, mettiamo da parte il rancore!" replicò James, cercando di mantenere un po' di contegno.
Cosa aveva di così sbagliato?
Lily, per tutta risposa, si girò indietro, furiosa di rabbia.
Arrivarono al castello verso sera.
Come sempre, il custode, Rubeus Hagrid, stava scortando felice degli entusiasti bambini del primo anno.
Il Lago Nero si ergeva intorno a loro con la sua tenebrosa lucentezza: si poteva scorgere, nei giorni più chiari, la piovra gigante fare capolino tra quelle acque.
Lily Evans era davvero felice: finalmente, sarebbe tornata tra le mura di Hogwarts, dove veniva considerata perfettamente normale.
Dove Petunia sarebbe stata considerata stramba.
Si avviò con Mary ed Emmeline nel dormitorio, prima di andare in Sala Grande per assistere allo Smistamento.
Venne accolta da tende e trapunte rosso-oro, e da un fresco odore di pulito.
Il fuoco scoppiettava allegramente nel caminetto, dando a quella sala un aspetto accogliente.
"Il letto a sinistra è mio!" urlò Mary, correndo e sgomitando per raggiungere il suo letto. Lily roteò gli occhi al cielo, già prevedendo il dialogo che si sarebbe venuto a formare.
"No! Tu a sinistra ci sei stata anche l'anno scorso, io mai! Non puoi avere sempre tu il letto vicino al camino!" si lagnò Emmeline.
Lily trattenne una risata, camuffandola con un innocente colpo di tosse.
Le sue amiche sembravano proprio delle bambine.
Ma, dopotutto, quello era l'ultimo anno per potersi sentire piccole. Così, prese una grande rincorsa, e si accaparrò il letto vicino al camino prima di Mary, che la scrutò con un'espressione colma di tradimento e di delusione.
"Tu!" Mary la indicò furiosamente.
"Da Emmeline me lo sarei aspettato, ma da te ..."
"EHI!" sbottò, intanto, Emmeline, sentendosi chiamata in causa.
Lily si passò noncurante una mano tra i capelli fiammeggianti e abbozzò un sorriso furbo.
"Tra i due litiganti, il terzo gode!" esclamò allegra.
Le amiche la guardarono con aria interrogativa.
"Proverbio babbano ..." spiegò allora, distendendosi ancora di più sul letto.Se in quel momento nel dormitorio femminile si respirava allegria, nel dormitorio maschile ...
Euforia.
James Potter saltò sul letto al centro, come al solito, ed iniziò ad appendere al muro i progetti per l'anno scolastico.
Punto numero 1: Far esplodere i bagni e rubare una tavoletta del water
Punto numero 2: Far esplodere l'aula dei M.A.G.O.
Punto numero 3: Far esplodere l'ufficio di Gazza.
E un altro infinito elenco di esplosioni ...
Poi, in fondo a tutto, c'era quello che sicuramente era il punto più importante per James Potter.
Incorniciato da un colore verde brillante, il punto numero quarantasei recitava, preciso:
"Conquistare il cuore di Lily Evans"
"Ehi, Prongs, la smetti di guardare il punto numero quarantasei? Fissare una scritta non porterà Lily Evans nel dormitorio!" esclamò Sirius divertito ... Eh, sì, il suo migliore amico era davvero cotto.
"Io NON sto fissando il numero quarantasei! Sto solo controllando che ... solo controllando che ... che l'elenco sia dritto, ecco!" rispose James, cercando si accaparrare una scusa decente.
"Zitto, Ramoso, che sei cotto a puntino!" lo rimboccò Remus, bloccando il suo patetico tentativo di scuse.
"E il nostro Moony se ne intende di queste cose!", continuò il Black diseredato.
James soppresse uno sbuffo e lanciò il libro di Astronomia in testa a Sirius.
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L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la Morte
FanfictionSi sedette poco convinta, mentre già sentiva la fatidica domanda risuonarle nella testa, come una ninna nanna estremamente fastidiosa. Ehy, Evans, vuoi venire ad Hogsmeade con me? Lily avrebbe voluto rispondere una volta e per sempre, con un bel "no...