La torre Grifondoro era sempre stato un posto molto soleggiato. Il sole batteva a picco sulla costruzione, e penetrava in tutte le finestre. Inoltre, le tende dei Dormitori erano di un piacevole colore rosso, che rendeva l'atmosfera più accogliente.
Lily Evans si svegliò, disturbata dalla luce dorata del mattino, e si stropicciò lentamente gli occhi. La voce della cantante Celestina Webeck echeggiava nell'aria, intimando alle ragazze di svegliarsi.
Lily, con un sonoro sbuffo, spense la Sveglia Magica con un pugno ben forte e deciso. Sentì un gorgoglio assonnato venire dal letto di Mary, mentre Emmeline era già scattata in piedi ed era corsa in bagno, per fare la doccia prima delle compagne di stanza.
Lily si aprì in un sorriso tutto denti: era a Hogwarts.
Le sembrava tutto così perfetto, quasi in un modo innaturale. Le tende sembravano più rosse del solito, il groviglio di lenzuola era più ordinato del solito, e la sveglia era stranamente piacevole.
Si prospettava una giornata fantastica.
Lily si sporse per afferrare il suo orario, e rimase perplessa quando le sue mani, invece di toccare la superficie di legno del comodino, incontrarono un foglio di pergamena.
No, non un foglio di pergamena, pensò Lily, il sorriso che man mano si spegneva. Una lettera.
Si alzò di scatto, quasi spaventata, e per poco non le sfuggì un gridolino, quando vide la lettera Scarlatta fumare minacciosamente. La lettera rossa continuava imperterrita ad agitarsi, e Lily si preparò al peggio. Cercò di ricordare cosa poteva aver fatto di male, e i suoi occhi verdi saettavano qua e là per la stanza in cerca di un aiuto.
"Mary, svegliati!" urlò all'amica, che alzò lentamente lo sguardo da sotto le coperte.
"Forza, Mary, non startene lì impalata! Aiutami a distruggerla prima che ..."
Troppo tardi.
La lettera rossa esplose, in un turbinio di coriandoli che si diffusero in tutta la stanza. Lily strinse i denti, pronta alle urla; Mary si alzò in piedi, il cespuglio di capelli spettinati che le solleticavano il volto, e impugnò freneticamente la bacchetta.
Invece di iniziare a strillare, però, la lettera iniziò a cantare. La voce di Potter intonava un infinito motivetto.
"Buon primo giorno, Evans!" canticchiava James, in una tonalità alta.
"Ti amo, Evans!" continuava un'armoniosa voce da soprano.
I rumori erano talmente forti che spinsero Emmeline ad uscire dal bagno in accappatoio, con i capelli bagnati.
La voce di James continuava a cantare.
Poi, i coriandoli che si erano dispersi per la stanza, si raggrupparono per aria, fino a formare le parole "Esci con me, Evans", racchiuse in un cuore trafitto da una freccia.
L'ultimo motivetto intonato dalla voce di James (so che lo vuoi, Evans) scemò nell'aria, lasciandosi dietro un silenzio innaturale.
Le parole che si erano formate si dissolsero, lasciandosi dietro un fumo rosa e dolciastro.
Lily era rabbiosa.
"Be', almeno non era una Strillettera!" borbottò Mary, provando a risollevare gli animi. Non ci riuscì.
Lily era lì, rossa in volto; Emmeline se ne stava ferma, in silenzio, al centro della camera. L'unico rumore che si udiva era quello dei suoi capelli ancora gocciolanti d'acqua.Intanto, nel dormitorio maschile, James Potter dormiva, completamente ignaro di aver fatto la più grande cazzata della sua vita di cervide.
Non era stato poi così difficile: aveva corrotto una bambinetta del primo anno con un paio di dolcetti presi dalla cantina di Mielandia, e l'aveva convinta a consegnare la lettere a Lily e poi ... Il gioco era stato fatto.
Certo che, però, si doveva essere proprio scemi per mandare un biglietto di "Buon Primo Giorno" a Lily e sperare di uscirne vivi.
Ma James continuava a dormire beatamente, aggrappato al cuscino come se ne andasse della sua vita.
Proprio in questo momento, cullato da calore delle coperte, stava sognando la cosa più bella del mondo: mica gli capitava tutti i giorni di sognare che Lily Evans lo ringraziasse per la lettera con un lungo e davvero poco casto bacio.
"Prongs..."
"Mmmm..."
"Prongs, svegliati! Su, non fare il cervo pigro!"
"Evans ..."
"Bleah, Moony, aiutami, che schifo! Sta cercando di baciarmi!"
Remus sghignazzò sotto i baffi, poi si coprì il volto con le coperte.
"Eh, no, Padfoot, non posso aiutarti; chiedi a Wortmail, che è esperto in relazioni matrimoniali!"
Sirius schivò un altro bacio di James, e frappose fra sé e l'amico un cuscino.
Poi si rifugiò di corsa in bagno, urlando: "RITIRATA, RITIRATA! Colonello Moony, vi affido l'arduo incarico di svegliare Mr. Prongs!"
Remus borbottò qualcosa di poco carino e si alzò in piedi, pronto a staccare James dal cuscino che stava baciando.
"James, molla l'osso! Wortmail, svegliati e aiutami!"
Iniziò a lottare con Prongs, che non sembrava intenzionato a lasciare il cuscino-Evans.
"Smettila, così le strappi i capelli ..."
James aprì finalmente gli occhi, e lasciò il cuscino.
"Remus Lupin, come hai osato svegliarmi mentre facevo il sogno più bello della mia miserabile vita? Come hai potuto?!"
"Non lagnarti. Tra un po' abbiamo due ore di Storia Della Magia, e allora, e solo allora, potrai lamentarti!"
Proprio in quel momento, Sirius uscì dal bagno, a torso nudo, con un asciugamano intorno alla vita. Fischiettò un po', poi si guardò intorno.
"Che mi sono perso?"La colazione era uno dei momenti più odiati dagli studenti di Hogwarts. Be', colazione significava mattina. E mattina significava lezioni. E lezioni significava compiti. Poi il ciclo si ripeteva ancora e ancora e ancora: insomma, per i poveri scolari non c'era nulla di peggio di fare colazione in Sala Grande.
In special modo, Lily Evans odiava fare colazione, ma non c'entrava nulla con le lezioni: per quei brevi quindici minuti che precedevano l'inizio della giornata scolastica, era costretta a sentire James Potter ronzarle attorno, come una grossa e fastidiosa ape.
Ed era proprio ciò che stava accadendo quella mattina.
Lily sorseggiava in fretta il caffè caldissimo, sperando di trovare un modo per rimpicciolire il Malandrino e farlo affogare nella sua tazza. Premeditava ancora vendetta per quel bigliettino: doveva essere qualcosa di epico e poi, si sa, la vendetta è un piatto che va servito freddo.
Per ora Lily si accontentava delle fantasie malate che la sua mente coltivava su come ridurre James in pezzettini piccoli quanto un'unghietta di Doxi.
"Allora, Lily, piaciuto il biglietto? Sai, ci ho messo praticamente tutto il viaggio in treno per farlo, ma ne è valsa la pena!"
Lily lo fulminò con lo sguardo. Ma perché diavolo era vietato usare le Maledizioni senza perdono? Era sicura che il Ministro avrebbe capito e non l'avrebbe mandata ad Azkaban.
Prese un secondo di tempo per respirare profondamente.
La faccia di Potter era aperta in un sorriso smagliante, gli occhi castani colmi di speranza.
Quasi quasi le faceva pena ... Ma anche no.
La voglia di prenderlo a schiaffi non era mai stata così forte ...
Lily si impose di restare calma. Dopotutto, l'avrebbe potuto uccidere anche più tardi. E, se l'ingresso del dormitorio delle ragazze era Off-limits per i ragazzi, questo non significava che alla fanciulle fosse vietato entrare in quello dei ragazzi.
Oh, sì, la vendetta non era mai sembrata tanto dolce."Sirius, pensi che James distoglierà mai lo sguardo?"
"Scommetto cinque galeoni che, non appena Lily si alzerà, James sospirerà e dirà di amarla. Ci stai, Mary?"
Mary gli mollò un pugno sulla spalla.
"Hey, Mr "Sono ricco e grazie tante", non tutti spendono cinque galeoni per una scommessa! Al massimo cinque zellini ..."
Sirius arricciò il naso, e afferrò la mano di Mary.
"Ah, Miss Taccagneria, non ci sto ... Però possiamo scommettere un bacio!" Scoppiarono a ridere.
"Davvero, Sirius, sono preoccupata. Quando è che James smetterà di tormentare Lily? Oggi, quando ha visto il biglietto, sembrava sul punto di prendere un Batzuka e di infiltrarsi nel vostro dormitorio per fargli saltare in aria la testa. Di sicuro James non la passerà liscia ..."
Mary fece cadere il discorso, e si concentrò di nuovo su James e Lily.
James stava prendendo una grossa cucchiaiata di porridge, mentre Lily lo cruciava con lo sguardo.
"Ti va una scommessa più seria?" Sirius sogghignò maligno.
"Scommetto la mia intera collezione di figurine di Quidditch che, entro la fine dell'anno, quei due si metteranno insieme."
Mary per poco non sputò il succo di zucca dal ridere.
"James e Lily? Per Merlino, Lily lo odia! Se fossi in te non ci scommetterei nemmeno uno zellino!"
"Dunque, deduco che ci stai ..."
"Sì, ci sto. Pregusto già il sapore delle mie figurine nuove di zecca ..."
Padfoot soppresse un sorriso sarcastico, e si passò una mano tra i capelli neri come la pece.
"Fossi in te, non ne sarei così sicura. Già li vedo sposati, in luna di miele, con una mandria di bimbetti dai capelli rossi e gli occhi castani ... Tanti piccoli Potter colorati!"
Mary arricciò il naso e si prese un silenzio per guardare di nuovo James e Lily. No, decisamente non si sarebbero mai messi insieme ...
"Andiamo, Sirius, devi saperlo che è impossibile. Mi rifiuto di credere che tu abbia una testa così bacata!"
Stavolta non ci fu alcun sorriso, anzi, Sirius parve profondamente offeso dalla mancanza di fiducia dell'amica.
"Non esserne così convinta, Mary MacDonald" mormorò "Sottovaluti le mie abilità da Cupido ..." le sussurrò a bassa voce.
Mary sgranò gli occhi. Aveva fatto male a ferire l'orgoglio di SIrius Black perché, se c'è una cosa da sapere su Felpato, è che, quando si mette un'idea in quella testa bacata, nessuno riuscirà a farlo desistere dal suo intento.
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L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la Morte
FanfictionSi sedette poco convinta, mentre già sentiva la fatidica domanda risuonarle nella testa, come una ninna nanna estremamente fastidiosa. Ehy, Evans, vuoi venire ad Hogsmeade con me? Lily avrebbe voluto rispondere una volta e per sempre, con un bel "no...