MΛNY ÐEMФNS

348 18 0
                                    

Jessica era riuscita a seguire Bucky ai confini della città, al memoriale di quella che era la vecchia Sokovia prima di Ultron.
Si fermò nel bosco che lo circondava per non disturbare i due.
Poi però nell'aria si diffuse il suono di una pistola che toglieva la sicura; Bailey alzò lo sguardo e vide James puntare la pistola contro Zemo, anche se sembrava che questo era proprio quello che il barone volesse, morire.
Jessica fece per avvicinarsi, ma una mano le si posò sulla spalla e riconobbe la figura di una Dora alle sue spalle.
Forse proprio per questo motivo, perché Bucky sapeva cosa voleva Zemo, lui non aveva davvero caricato la pistola, perché premette il grilletto e poi mostró i proiettili nell'altra mano, d'altro canto, aveva ragione anche il re T'Challa: i vivi non avevano ancora finito con lui.

Solo allora la Dora le tolse la mano e le permisero di avvicinarsi, anche se venne notata solo successivamente.
"mi sono permesso di depennare il mio nome dal tuo taccuino, non ti porto rancore per quello che stavi per fare, ti saluto James"
Ayo si fermò affianco a James, Yama più avanti affianco a Jessica, altre Dora portarono via Zemo.
"adesso lo porteremo al Raft, dove passerà il resto dei suoi giorni" disse Ayo, sicura di sé come al solito, anche se James era contentrato su qualcos'altro, qualcun'altro magari.
"cosa?" chiese Bucky guardando l'espressione leggermente maliziosa che stava assumendo Ayo in quel momento
"stavo solo riflettendo sul fatto che, apparte l'aspetto esteriore, un felino e un canide possono essere non così diversi l'uno dall'altro, quindi possono comprendersi e andare d'accordo"
Capendo quella metafora Barnes si voltó di nuovo verso Jessica, osservando come questa muovesse perfettamente la lancia della Dora più piccola del gruppo, di fronte a lei.
Quando questa poggió la lancia dritta con la fine di essa sul terreno, la osservò per qualche attimo e sorrise. Inevitabilmente sorrise anche Bucky rivolgendosi poi verso Ayo: "sii prudente e non farti vedere in Wakanda per un po', Lupo Bianco"
Bucky annuì, ma poi la fermò di nuovo:
"avrei bisogno di un ultimo favore"

Jessica allungò la mano con la lancia, permettendo alla proprietaria di riprendersela.
"il posto è sempre libero, lo sai" disse, ricordando le parole del re quando lei era ancora in Wakanda: "sei libera di andare per la tua strada, ma sappi che ci sarà sempre un posto per te tra le Dora Milaje"
"lo so- sorrise Bailey- però devo ancora abituarmi a questo stile di vita...Non sono pronta a cambiarlo di nuovo... Porta i miei saluti e le mie più sentite condoglianze" concluse prima di allontanarsi, riinoltrandosi nel bosco dal quale erano arrivati.

Sam nel frattempo, aveva trascorso il resto della giornata per tornare da Isaiah, a Maryland, quindi negli Stati Uniti, per sentire la sua storia, cosa ne pensava dello scudo e quale valore potrebbe avere un Capitan America di colore. Essendo stato una cavia del suo stesso Stato, quella visita non portò nulla di positivo: e così, afflitto, tornò a casa sua, a Delacroix, in Louisiana, da sua sorella e dai suoi nipoti:

"ben fatto ragazzi, tra circa dieci anni forse la avremo riparata" disse il giorno dopo, mentre quei due piccoli maschietti lo aiutavano a riparare una rete da pesca.
"sarebbe bello fare un ultimo giro in barca prima di venderla. C'è un bel posto a Grande Isle, vostro nonno mi ci portava sempre, ci sono molti pesci" continuò, riferendosi alla barca dei genitori dei due fratelli, che sarebbe servita per ripagare dei debiti.
"mamma però non può venderla"
"come?"
"è messa male, hanno detto che non la comprano perché costa di più ripararla" spiegò uno dei nipoti mentre Sarah si malediceva per avergli fatto sentire tutta la telefonata.

"perché non me ne hai parlato?" chiese una volta che I due rimasero da soli, in cucina, a sistemare la spesa fatta da poco.
"perché non mi andava di dirtelo ieri sera, quando avevi già quell'aria da cane bastonato"
"giornata dura..."
"intendi Isaiah Bradley?"
"per quello che gli hanno fatto"
"vuoi parlarne?" domandò cauta
"nah... Cerco di capirne il significato"
"Okay, se vuoi io sono qui.
Ma per la barca te la faccio breve, il signor Dihn ha rinunciato, i pezzi di ricambio costano più di quello che ci possiamo guadagnare, non so cosa fare"
"ascolta, ripareró io la barca, tu non preoccuparti"
"ma tu non dovresti essere in giro a salvare il mondo? Perché rompi le scatole a me?"
"perché anche il benessere della mia famiglia fa parte del mondo"
"famiglia e amici" puntualizzó lei, chiudendo per l'ultima volta il frigorifero e guardando negli occhi il fratello che la guardava confuso, per poi continuare: "anche di questo ti volevo parlare..."

gli fece segno di seguirla e senza fare troppo rumore aprì la porta di quella che dovrebbe essere la camera di Sam, dove c'era Jessica che dormiva, anche se con una faccia non proprio rilassata. Ora Sam capiva perché la sorella lo aveva fatto dormire sul divano quella notte.
Sarah non la aveva riconosciuta al telefono per via dell'ansia delle minacce di Karli, ma le due si conoscevano già, anche se di sfuggita.
"mentre portavo i ragazzi a fare un giro la ho vista in città che aspettava un autobus, ma aveva una brutta cera e non me la sono sentita di non fare niente, come la ho lasciata sola qui si è addormentata"
Da sola? Si chiese Sam, ricordando che era andata a cercare Barnes.
"lei e Bucky sono le persone con più demoni che io conosca... Chiudi la porta, facciamola riposare ancora un po'" concluse prima di allontanarsi per salutare i nipoti che stavano andando a scuola.

|| ⊹ꭼꮮꮖꮐꮖᏼꮮꭼ⊹ ||  ³ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora