ЯEϾКŁESS łMPUŁSłVENESS

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"non fare niente di spericolato finché non ci sono io"
"disse quella impulsiva"
Jessica sospirò ripensando a quella conversazione con Amalia, appoggiata a una delle tante pareti della sala d'attesa dell'ospedale, con le braccia incrociate sotto al seno.

"zia Jess" Zoe, seduta tra Ivan e Sam, con a sua volta affianco Bucky, la chiamò dalle sedie di quella sala.
Bailey si avvicinò a lei e le si accovacció di fronte sorridendole.
In poco tempo però le porte della sala si aprirono, mostrando lo stesso medico che aveva accolto Ivan e Amalia quando erano arrivati in pronto soccorso, tant'è che questo si alzó di scatto, seguito poi da tutti gli altri.
"sta bene.
Dovrà rimanere intubata per qualche giorno, ma starà bene.- tutti fecero un sospiro di sollievo, Jessica rimase a braccia conserte, mentre Sam le appoggió una mano sulla spalla, scuotendola leggermente, anche se Bailey era rimasta attenta alle parole successive del medico -È stata una fortuna averla lì, ancora qualche minuto senza ossigeno e forse non sarebbe stata così fortunata. Lei è anche un medico tenente?" disse rivolgendosi alla mora.
"diciamo...non come professione"
"si fidi di me, è anche questo" disse Bucky ricordando quanto si esponeva ai pericoli pur di aiutare gli altri.
Lei gli sorrise, il dottore si allontanò, e Zoe si precipitò ad abbracciarla, cosa che lei ricambió al volo, prendendola in braccio, e a quel punto Ivan si unì a loro, mentre quelli che ormai erano i suoi partner guardarono la scena inteneriti.

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Era il grande giorno, Amalia stava uscendo dall'ospedale.
Zoe si precipitò da lei e tutti sorrisero inteneriti da quella scena, tranne una persona:
"disse quella spericolata" esclamò Jessica scimmiottando Amy, rimanendo seria, braccia incrociate, sguardo duro e appoggiata al cofano della macchina, mentre l'amica faceva una piccola risata mentre si avvicinava fino ad arrivarle esattamente di fronte.
"sei un idiota" continuó
"e tu una cretina a preoccuparti così tanto" disse questa abbracciandola. Solo dopo un po' Jessica sospirò e ricambió l'abbraccio: "zitta che non devi sforzare troppo la voce" le sussurrò in tono protettivo, lanciando un piccolo sguardo ai suoi partner che la incoraggiavano con le loro espressioni a sciogliersi e mostrare un sorriso, soprattutto Sam.

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Un paio di giorni più tardi, Bucky camminava per le vie di Brooklyn verso la sua meta, quando trovó davanti ad esso qualcuno di sua conoscenza.
"Jessica?" esclamò guardando la ragazza che stava fissando l'edificio di fronte a sé.
"Bucky ciao!"
"hey...che ci fai qui?"
"devo fare l'ultima ammenda" disse sorridendogli, con le mani nelle tasche di quella giacca di pelle nera; poi tornò seria e si fissò le punte delle scarpe.
"puoi prenderti tutto il tempo che vuoi..."
"io si, ma questa persona no.... La conosco da quando mi sono risvegliata dal coma...Direi che ha aspettato abbastanza...
Tu come mai qui?"
"devo fare la prima vera ammenda- sentenzia -a che piano?"
"il terzo"
Bucky aggrottò le sopracciglia.
"siamo sicuri non sia la stessa persona? È anziano, due colpi simili non so se li reggerebbe" chiese mentre teneva aperta la porta della palazzina in modo da farla entrare per prima.
"sicuro che sia lui il più anziano?- gli rispose con il sorriso sulle labbra mentre salivano la prima rampa di scale, scatenando in lui una risata- comunque non credo, è una donna quarant'enne, il marito... 10 anni fa"

Arrivarono al terzo piano e Jessica si fermò e bussò alla prima del piano, mentre Bucky continuò per qualche porta più avanti osservandola mentre veniva accolta con un abbraccio dall'altra donna che corrispondeva al profilo descritto dalla compagna precedentemente.
Anche la porta davanti a lui si aprì, mostrando la figura di Yori, un'uomo dalle origini orientali con cui si trovava spesso a pranzare.
Sia lui che Tanya, la ragazza che aveva aperto la porta a Jessica, avevano una cornice raffigurante la persona di cui entrambi avrebbero dovuto parlare, facendo mancare il respiro a Barnes e sbuffare leggermente Bailey mentre la padrona di casa si era allontanata per qualche istante.
Quest'ultima si tolse la giacca e la appoggió sul retro del divano sul quale pochi secondi dopo si sarebbe seduta, rivelando una maglietta a maniche corte bianca e soprattutto la cicatrice priva di quel polsino che spesso la copriva.
"prima o poi dovrai spiegarmi come fai ad avere sempre caldo.
Oggi non hai quello strano polsino-"
Si bloccó Tanya quando la vide proprio la cicatrice
"no è qui..." disse Jessica estraendolo dalla tasca dei pantaloni e giocandoci con le mani.
"Thea ma che è successo?" chiese allarmata l'altra, sedendosi accanto a lei, sfiorando la cicatrice con la mano.
"è successo molto tempo fa, per questo metto il polsino, non voglio che molta gente faccia domande... Devo parlarti Tanya"
sentenzió infine, stessa cosa la disse Bucky, ma ancora non si era seduto.
"di tuo figlio" aggiunse.
Questo rimosse il guanto e si mise a osservare il suo braccio di metallo.

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