Finlandia-Russia 0-1
Cambio di modulo per entrambe per questa partita. La Finlandia scende in campo con il 3-4-1-2. Hradecky tra i pali, Toivio, Arajuuri e O'Shaughnessy in difesa, Raitala, Schüller, Kamara e Uronen a centrocampo, Lod alle spalle delle due punte Pohjanpalo e Pukki. L'obiettivo finlandese è quello di attendere e ripartire. Per farlo, Kaneva si affida ad una difesa che diventa di 5 unità con abbassamento dei due esterni Raitala e Uronen (come rileva Gianluigi Bagnulo, telecronista di Sky), con Lod che rinforza il centrocampo, mentre Pukki e Pohjanpalo sono quelli che portano maggior scompiglio alla difesa russa, che ha in Diveev l'ultimo provvidenziale uomo. Se l'attacco crea pericoli, la difesa lascia spesso spazio all'iniziativa avversaria, pur rimediando quasi sempre all'ultimo istante. La Russia invece viene completamente rivoluzionata, passando dal 4-2-3-1 visto con il Belgio al 4-3-3. Saponov è il portiere; Mario Fernandes, Diveev, Dzikhiya e Kuzyaev sono i difensori; Zobnin, Barinov e Ozdeev i centrocampisti; Miranchuk, Dzyuba e Golovin gli attaccanti. Cherchesov, sin da subito, vuole che la sua Nazionale imponga il proprio gioco. Il desidero è esaudito, ma la squadra fatica a costruire, complice un'imprecisione generale e una manovra sporca. Quando le manovre risultano sopra la media, ecco che chi di dovere spreca tutto o con dei tocchi di troppo che bruciano l'attimo, o esagerando pestando (figurativamente) i piedi. La Russia cerca di lasciare il pallino in mano a Golovin, che ha i piedi buoni, e gli altri hanno il compito di supportarlo, come ad esempio i terzini, che creano potenziali sovrapposizioni sulle fasce e si buttano in area per ricevere cross. Il gol decisivo è una giocata di Aleksej Miranchuk, che con il piede destro manda fuori tempo Schüller, Lod e Arajuuri, che lo avevano circondato, e così facendo si ritaglia un piccolo spazio per liberare il sinistro, che spedisce un pallone morbido sotto la traversa. Era l'unica giocata che potesse effettivamente sbloccare il match. Nella ripresa la Finlandia alza il ritmo cercando di pareggiare, la Russia riparte e in contropiede sfiora due volte il gol del raddoppio. Gli ultimi minuti i caucasici li passano rinviando la palla il più lontano possibile.
Turchia-Galles 0-2
La Turchia ripropone il 4-1-4-1 che s'era visto contro l'Italia, con Çakır in porta, Çelik, Ayhan, Söyüncü e Meraş in difesa, Yokuşlu in mediana, Ünder, Tufan, Çalhanoğlu e Karaman sulla linea dei trequartisti, Burak Yılmaz unica punta.. Il Galles invece opta per un 4-1-4-1, naturale evoluzione del 4-3-3 della prima giornata, con la differenza che Allen è l'unico mediano, e Morrell e Ramsey agiscono da trequartisti. La tattica dei Turchi è impostare con i due centrali, che dialogano o tra di loro o con Yokuşlu (il playmaker odierno), e all'occorrenza anche con Çalhanoğlu, che si abbassa in difesa per aiutare la costruzione della manovra. Se la pressione avversaria si fa più fastidiosa, ecco che in ripiegamento e appoggio arrivano i due terzini. In fase difensiva l'obiettivo è di accorciare il campo, specie se l'azione si svolge su una sola fascia del campo. Il Galles invece, complice l'atteggiamento tattico della Turchia, non riesce ad esprimere il gioco visto contro la Svizzera, e si affida all'iniziativa dei singoli per cercare di fare saltare il banco. Spiccano le giocate di Ramsey, tra i cui piedi capitano tre grandi occasioni: la prima la neutralizza il portiere, la seconda è malamente cestinata, la terza invece è il gol del vantaggio. L'altro giocatore che si mette in luce è Bale: assistman per l'1-0, sprecone sul rigore che spedisce alle stelle, ancora assistman nell'occasione del raddoppio. La Turchia di contro non resta a guardare. Dopo un primo tempo ove aveva sì sofferto le incursioni gallesi, ma intorno alla mezz'ora aveva per ben due volte sfiorato il vantaggio con Söyüncü, che si vede respingere i colpi di testa da Morrell, prima sul primo palo e poi sul secondo. Ovviamente con la squadra all'attacco, vengono esposti i fianchi per le ripartenze, con i gallesi che però falliscono il colpo del K.O., trovandolo solo nel finale con Roberts, che al 95' insacca in scivolata dopo un'altra incursione di Bale sugli sviluppi di un corner da destra.
Italia-Svizzera 3-0
l'Italia è la prima squadra qualificata agli ottavi. Pur giocando un calcio più impreciso e sprecone rispetto alla sfida contro la Turchia, il risultato replicato è stato lo stesso. I primi 10' sono però di marca ospite, con il 3-4-1-2 di Petković che prevede Sommer tra i pali, Elvedi, Schär e Akanji in difesa; Mbabu, Freuler, Xhaka e Rodríguez a centrocampo; Shaqiri che supporta Seferović ed Embolo. La Svizzera cerca di puntare sulla velocità di Embolo e Shaqiri. Ma Mancini ed il suo 4-3-3 (Donnarumma tra i pali; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini e Spinazzola in difesa; Barella, Jorginho e Locatelli a centrocampo; Berardi, Immobile ed Insigne in attacco) prendono subito le misure e costringono gli avversari ad una gara di difesa e contropiede. La Svizzera si difende con i tre difensori, i 4 centrocampisti, con gli esterni obbligati a seguire le incursioni dei terzini azzurri (Spinazzola in primis), ma si abbassa anche Seferović per dare centrimetri sulle palle alte o inattive. Sommer invece si dimostra il punto debole della difesa, non tanto sui gol (freddato dai primi due, poco reattivo sul terzo), ma perché nel primo tempo regala due o tre palle potenzialmente pericolose sulla trequarti, e in generale trasmette poca sicurezza. Locatelli invece risulta il migliore per i suoi. Avvia e chiude l'azione dell'1-0 con una corsa di 60 metri, con una triangolazione perfetta con Berardi, poi raddoppia al 52' con una forte conclusione dal limite dell'area. Il 3-0 è opera d Immobile, che all'89' finalmente concretizza con un gran destro dalla distanza che buca Sommer. La Svizzera va a trazione anteriore per tutta la ripresa, lasciando spazi al contropiede azzurro (con due occasioni per il raddoppio gettate al vento), ma l'unica occasione la produce al 64', con Zuber che va al tiro due volte ma Donnarumma si supera. E per tutto quel gruppo di persone che ancora si lamenta del livello della Nazionale Azzurra, basti pensare che 6 gol al girone dell'Europeo non li segnava dal 2000 (e manca ancora una partita), mentre l'ultima volta che l'Italia aveva segnato di più in un girone era il Mondiale 1998 (7 reti).
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L'analisi tattica di UEFA Euro 2020 [sospesa]
Não FicçãoL'analisi partita per partita dell'Europeo di Calcio. Lo sapete, a me piace essere sincero, io voglio utilizzare questa rubrica per cercare di fare qualcosa di diverso, e che non ho mai provato a fare. Dunque vi chiedo feedback in modo da potermi mi...