Attaccai il telefono arrabbiata per i discorsi assurdi che aveva fatto, ferita perché non mi ero sentita ascolta e un pochino preoccupata per la reazione esagerata che aveva avuto, ma per non dar ragione ad Edward smisi di rimuginarci sopra e mi accorsi che ero in ritardo. Chiavi, zaino, caffè e di corsa a scuola. Arrivata a scuola io incontrai le mie due migliori amiche, che mi aspettano tutte le mattine e che quindi arrivano sempre in ritardo per colpa mia. "Yo" disse Caroline "alla buon'ora" aggiunse Nikki " buon giorno e scusatemi davvero per il ritardo" risposi io. Ci avviammo in classe per poi darci appuntamento alla fine delle lezione al solito posto. Le lezioni furono noiose ed eterne come ogni giorno ed il suono della campanella finale fu il suono piú simile alla libertà.
Incontrate le ragazze, mi squadrarono per un paio di minuti senza proferire parola, usavano come unico linguaggio degli sguardi d'intesa che capivano solo loro due. Poi si decisero a rendermi partecipe:" tu oggi hai qualcosa di strano" disse Caroline, "può essere per un sogno?" Aggiunse prontamente Nikki con il suo solito sorrisetto malizioso, " si, è per un sogno che mi tartassa da 2 settimane circa" " beh, e cosa aspetti a raccontarcelo? Stai che con te mi alleno a tradurre i sogni, cara Jenny"sottolineò Caroline, lasciando sfuggire una vena di euforia. Uscimmo dalla scuola mentre gli raccontavo il sogno e loro tra note di curiosità e stupore per la precisione dei dettagli, mi ascoltarono fino alla fine trattenendo il fiato. "[...] il problema è che questa mattina ne ho parlato con Edward e lui ha avuto una reazione a dir poco strana. Tu Caroline cosa pensi possa voler dire?"
Caroline mise in ordine le sue idee e ci fece aspettare abbastanza per avere una risposta di senso compiuto: "dal mio punto di vista, potrebbe essere considerato a prima vista, una tipologia di sogno molto comune, quella di trasformare i sogni ed i desideri, come le paure ed i timori, in qualcosa di semi-reale come i sogni. Le loro rappresentazione si potrebbero considerare come un grido da parte del tuo subconscio, per farti capire qualcosa che la tua parte di coscienza attiva non riesce a comunicarti o che semplicemente non vuole ascoltare. Ma se ci affidassimo a questa analisi, verrebbero a galla dettagli che non coincidono." "Ti ricordi delle sensazioni, o emozioni che hai provate durante queste ultime notti?" Chiese Nikki inserendosi nel discorso "si.. ma non so se sono reali, o meglio, non so se da sveglia io stia modificando il ricordo di esse perché alcune sono particolari; per esempio mentre ballavamo insieme non ero felice, ero apatica, non stavo provando nulla; mentre quando ho visto il mio riflesso ho provato un senso di nostalgia." " e quando hai visto Eddy con quell'oca giuliva?" " beh, lì mi sembrava quasi che la scena non mi appartenesse, sembravo divisa dalla scena con un muro invisibile ma percettibile. Ma non ero preoccupata, né avevo paura, non ero stupita di trovarmi dall'altro lato della scena, mi sentivo a mio agio" Nikki sembrava sempre più incuriosita:" in ogni caso Jenny, tu sai quanto io adori le storie e le telenovelas, quindi non esitare a raccontarci dettagli succulenti nè tanto meno a nasconderci un eventuale sequel, non te lo perdonerei mai!" non capiva molto di sogni, ma adorava le storie ed io ne ero una fonte inesauribile. (Mentre Caroline aveva messo in moto il suo cervello per tentare di capirci qualcosa,)
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la realtà dei sogni
Science Fiction"Hei, io sono Jennifer, si, un nome comune, al contrario di me. Sembro la classica ragazza di un college americano con i classici sogni adolescenziali, ma io non sono così; però voglio che la gente mi ci veda, voglio provare la sensazione di esser...