VI A - secondo mistero

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La mattina del giorno dopo, la sveglia non suonò e quindi avevo perso il primo autobus, già mi ero rassegnata ad arrivare in ritardo, ma ripensando alla notata passata serenamente, senza sogni strani ne incubi, la giornata mi sembrava radiosa. Mi svegliai con una forza incredibile e realizzai che non avevo sognato nulla di strano o inquietante, e che dopo una sana dormita, ero completamente rigenerata. Pronta per andare a scuola, cercai le chiavi che avevo lasciato in salone, prese le chiavi ero diretta alla porta quando mi ricordai di quello che era successo appena 8 ore prima. "Ripensandoci, non mi ricordavo di aver buttato il foglio con le tre parole, ma dove lo avrò messo?" Iniziai così la ricerca del foglio, ma dopo quindici minuti abbondanti utilizzati nella ricerca sfrenata di questo foglio, l'unica cosa che ci si avvicinava era un foglio che era vicino a dove avevo trovato le chiavi, in salone sul tavolo, vicino ad una penna; ma era bianco. Lo girai e rigirai, ma non era mai stato scalfito da una penna, era nuovo. Frustrata mi girai e vidi con orrore l'orologio appeso in cucina, ero in ritardo, ed avevo perso anche il secondo autobus, adesso dovevo farmela a piedi. Iniziai a correre maledicendo quel dannato foglietto che, inconsciamente mi ero portata con me.
Arrivata in ritardo, il preside mi aspettava davanti al cancello, per pizzicare eventuali "marinatori" che decidevano di rimanere fuori dalle mura della scuola cercando di marinare le lezioni e pensando di farla franca. "Scusi il ritardo ma..." avevo il fiatone e non riuscii a parlare. "Jennifer, sono contento che tu abbia trovato un metodo per non addormentarti in classe, effettivamente fare jogging di prima mattina aiuta. Sai, io quando avevo a tua età amavo tanto..." l'essere logorroico era una caratteristica del nostro preside, ma in questi momenti non serviva proprio, "preside mi scusi, ma sono in ritardo e non posso proprio permettermi di perdere altre lezioni." "Certo cara, non indugiare oltre e vai a lezione. Su, su!" E subito ripresi a correre per non arrivare ancora più tardi. Mentre correvo senti la mano sinistra formicolare, ma non ci feci troppo caso, in quel momento, l'idea che ci potesse essere anche solamente una possibilità di essere bocciata, mi preoccupava molto di più. Evidentemente non mi preoccupava poi così tanto, dato che non riuscii a seguire neanche una lezione; quelle tre parole mi frullavano in testa seguite da tante domande, per non parlare della mano che ogni mezzora decideva di dissociarsi dal mi controllo per cadere addormentata facendomi cascare la penna o la matita o qualunque cosa io avessi in mano in quel momento. Nikki e Caroline non riuscivo ad incontrarle spesso, eravamo tutte sotto esami e seguivamo tutte classi diverse, anche se spesso ci scrivevamo se stavamo bene o meno o se ci era successo qualcosa di diverso dal solito, ma io decisi di non raccontare nulla, preferivo raccontargli tutto di persona. Durante l'ultima ora, iniziai a chiacchierare con Alan, dato che avevamo un'ora di studio autonomo, ma durante le nostre chiacchierate, spesso mi si bloccavano le parole in gola per il dolore alla mano sinistra. Più succedeva, più Alan sembrava sospettare qualcosa, cosi dopo mezzora di continue sofferenze, andai al bagno di corsa, per colpa di un'altro apice di dolore. Non dando spiegazioni, Alan mi seguì ma decise di aspettare fuori dal bagno. Il dolore sembrava come un filo di metallo ustionante che mi stringeva il polso, mi veniva da piangere quando ecco che riprovai quella sensazione di calore familiare che provo sempre chiacchierando con Alan. In quel momento ebbi un'illuminazione, la mano mi aveva formicolato tutto il giorno ma con tempi regolari, mentre da quando Alan ed io stavamo chiacchierando, il fastidio/formicolio si era trasformato in dolore ed era sempre più frequente con un'intensità sempre maggiore. "Cosa potrebbe aver a che fare Alan con tutto questo? Che mi abbia chiamato lui ieri? Che faccia tutto parte di uno scherzo? Lui è bravo in chimica, magari non me ne sono accorta e sono finita con l'essere vittima di un suo esperimento!" Troppe domande che erano alimentate dal panico, il dolore non migliorava, così decisi di restare al bagno ancora un pò. Poi sentii i passi di Alan allontanarsi, tirai un sospiro di sollievo. "Basta" era l'unica cosa che riuscivo a pensare, in una settimana mene erano successe di tutti i tipi e non ne potevo veramente più, volevo solamente un po' di tregua. Piangevo, piangevo e piangevo, era l'unica cosa che mi distraeva dalla morsa di dolore che era ormai diventata fissa. Poi progressivamente ma abbastanza rapidamente la morsa stava allentando la presa e fu in quel momento che sentii un pizzicorio sul polso sinistro, una flebile luce d'orata sembrava farsi strada da sotto la manica della mia felpa, la tirai su scoprendo il polso sinistro: una fascia bronzea si stava delineando sulla mia pelle candida come il latte. La fascia continuava a cambiare forma e disegni, poi si fermò per un istante per poi fermarsi definitivamente. Due linee parallele e spesse circondavano il mio polso, lasciando in mezzo la mia pelle, queste due linee iniziarono poi ad assottigliarsi ed a creare curve, ghirigori e disegni ornamentali tutt'intorno a quest'area centrale di pelle. Poi una scritta apparve nella zona centrale. Mentre tutti gli altri disegni erano apparsi in fretta, questa scritta d'orata apparse lentamente e provai molto più dolore. Vidi solo la prima lettera "i", poi la luce era talmente forte che dovetti girarmi dall'altro lato coprendomi la visuale laterale degli occhi. Qualche istante dopo mi rigirai, la curiosità mi attanagliava: " ivurta lumus exepto?" Sussurrai con aria incredula. Poi rapidamente mi coprii la bocca sgranando gli occhi "non dovevo pronunciare quelle parole!" Aspettai qualche secondo aspettandomi il peggio, ma nulla accadde. Così iniziai a chiedermi: "Che razza di scherzo è mai questo? Possibile che questo faccia ancora parte di un gioco?" Poi feci per alzarmi ma mi venne un capogiro cosi mi trascinai fino al lavandino, dove mettendo dell'acqua fredda sul polso dolorante, ripresi controllo di me stessa.

P.S: proverò a scrivere un capitolo a settimana, se avete qualche domanda scrivete un commento e lasciate una stellina se vi è piaciuto il capitolo ;) 🔆

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 11, 2019 ⏰

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