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Non so da quanto sono chiusa in questo seminterrato, penso siano circa 2 giorni, non sono ancora riuscita a togliere la benda, mi è vietato vedere dove mi trovo e il mio rapitore, sto per abbandonarmi all'idea di accettare il mio destino è lascarmi fare fuori, ma non posso e non voglio lasciare le persone che amo, io so che riuscirò ad uscire da qui, sono sicura che mi stanno cercando, sono stata violentata più di 10 volte in due giorni e sto cercando in qualche modo di liberarmi, ho notato un telefono accanto al lavandino, sono riuscita a vederlo da sotto la benda mentre prendevo un bicchiere d'acqua per il signore. Sto solo aspettando il momento giusto per provare ad usarlo
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LOUIS' POV
sono due giorni che Elle è scomparsa, due giorni che non dormo, due giorni che non mi do pace, sono due giorni che cerco di aiutare nel miglior modo possibile ma polizia, ma non sembra dare risultati. Sono sicuro che le sia successo qualcosa, non scapperebbe mai senza dirmelo, ho veramente paura di non vederla mai più e non riesco ad immaginarmi una vita senza di lei, io devo salvarla.
Sono seduto sul divano a casa di Elle, sto aiutando sua madre e il detective Smith a ricostruire i suoi passi, a trovare qualcuno che potrebbe fare qualcosa del genere. D'un tratto mi squilla il telefono, tutti si girano verso di me ed io mi affretto a controllare
numero sconosciuto
rispondo velocemente sperando siano notizie di Elle
in chiamata:
L: "Pronto chi parla?"
X: "L-Lou?"
Mi viene un tuffo al cuore e mi alzo in piedi sentendo la voce spezzata di Elle
L: "piccola, dio sei tu, dove sei?"
E: "non- non lo so, io sono bendata, sono stata rapita ti prego aiutami... cosa cazzo fai eh?! volevi fregarmi?! no no ti prego non farmi del male"
bip bip bip
"no no no c'era qualcuno le sta facendo del male, dobbiamo andare a prenderla" mi siedo e non riesco a trattenere le lacrime
"Dio cosa cazzo faccio adesso, non posso perderla" continuo con la testa fra le mani
il detective si siede accanto a me mettendomi una mano sulla spalla
"ora che ha chiamato possiamo provare a rintracciare il telefono, se è un fisso stai tranquillo che lo troveremo, abbiamo bisogno del tuo cellulare però" mi informa
Gli do il mio telefono senza esitare e lui esce di casa lasciandomi lì con il costante pensiero che stanno facendo del male alla persona più importante che ho.
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ELLE'S POV
ero finalmente riuscita a chiamare Louis ma io signore mi ha scoperta ed ora sono qua, sul suo letto, coperta di ferite e lividi, che cerco di essere forte per le persone che amo.
Quando finalmente sto per addormentarmi torna il mostro, che mi sveglia facendomi girare verso di lui, mette sopra di me ma proprio in quel momento la porta si spalanca.
"mani in alto e allontanati lentamente dalla ragazza" lo intima il un uomo che presumo essere un poliziotto
tiro un sospiro di sollievo perché pur non vedendo nulla essendo bendata, capisco di essere salva. D'un tratto sento qualcuno correre verso di me e levarmi la benda, appena riesco a mettere a fuoco mi trovo davanti Louis che subito mi abbraccia tenendomi stretta, inizio a piangere e singhiozzare sulla spalla di Louis che dopo poco si stacca per togliersi la giacca e farmela indossare, è abbastanza lunga per fortuna è mi compre fino alla coscia.
Mi guardo attorno e vedo il mio rapitore venir portato via dalla polizia mentre un uomo in giacca e cravatta si avvicina a me
"buongiorno, sono il detective Smith, sta tranquilla tra poco sarai a casa" mi rassicura "credimi il tuo ragazzo non ha sentito ragioni, voleva essere lui a salvarti"
Mi giro verso Louis che mi tiene per mano e lo abbraccio di nuovo, lui mi prende per i fianchi e mi fa salire in braccio per poi uscire da questo orribile seminterrato assieme al detective e i poliziotti.
Saliamo nella macchina del poliziotto che finalmente ci riporta a casa mia, quando scendiamo Louis non mi lascia un attimo la mano fino a quando la porta non si apre e abbraccio mia madre tranquillizzandola e dicendole che sto bene, lei mi chiede di raccontarle tutto, io rifiuto, non me la sento di parlarne, almeno non con lei, per ora non mi sento di raccontare ai miei genitori come la loro figlia è stata violentata.
Ceniamo assieme alla mia famiglia, loro cercano di farmi sentire meglio e cambiare argomento facendomi divertire, ma la verità è che non riesco a rilassarmi, non riesco a mettere l'anima in pace, il più presto possibile salgo in camera mia sempre seguita da Louis che non mi molla un secondo.
Vado verso l'armadio senza dire una parola e tiro fuori dei pantaloni della tuta e una maglietta, inizio a spogliarmi davanti allo specchio sentendo lo sguardo di Louis su di me, lo sento scrutare il mio corpo pieno di lividi, senza che io me ne accorga mi scende una lacrima, mi giro verso Louis con le lacrime agli occhi "faccio schifo vero?" lui si avvicina a me e mi da un dolce bacio a stampo
"sei sempre bellissima piccola, non smetterò mai di pensarlo" dice prendendomi la sua maglietta dalle mani e infilandomela
"ora è meglio che riposi" mi dice prendendomi in braccio e buttandomi sul letto, io ridacchio e allungo le braccia verso di lui facendogli segno di sdraiarsi accanto a me, lui non se lo fa ripetere due volte e si sdraia facendomi appoggiare su di lui
"io... stavo tornando dalla festa quando.. un uomo mi ha presa di forza e portata nella sua auto... mi ha bendata e mi ha... insomma lui..."
inizio a raccontare
"ho capito piccola, non c'è bisogno che continui" mi accarezza la testa
"io voglio raccontartelo... sai cosa è successo in macchina, poi lui mi ha portata in quel seminterrato... e... in questi due giorni è successo più di dieci volte.." inizio a piangere stringendomi alla maglietta di Louis
"mi dispiace da morire piccola, ora ci sono io qui con te, non devi preoccuparti" mi bacia la testa, io mi sistemo sopra di lui e lo inizio a baciare lentamente, per poi staccarmi e appoggiare di nuovo la testa sul suo petto e cadendo in un sonno profondo.

THE NEW GUY// Louis Partridge Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora