VI

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Cold Spring, Putnam
23 settembre, 6.29 AM

Harry non saprebbe dire come riesce ad accorgersi dell'intruso nella stanza. Lo spazio è vuoto, ermetico, privo di finestre e costruito per non provocare alcun tipo di rumore. Non è dunque un cigolìo della porta o lo scricchiolare del pavimento ad avvertirlo di una presenza imprevista, ma probabilmente sono gli anni in Accademia e le lunghe ore passate nelle Sale di Deprivazione Sensoriale a far sì che si alzi di scatto, gli occhi spalancati e le braccia che già si tendono in avanti.

Nel retro della sua mente, prende forma la vaga consapevolezza che Louis tiene sempre un qualche tipo di arma nelle vicinanze del letto. Con movimenti rapidi e calcolati, quindi, fa scivolare le mani nello spazio tra il materasso e la rete del letto per estrarne con cautela una pistola. La porta viene aperta lentamente, e una figura snella fa il suo ingresso nell'ampia camera.

"Eleanor, cazzo" respira improvvisamente. La morsa di tensione che avvolge le sue spalle si allenta in maniera impercettibile.

La ragazza esibisce un sorriso tranquillo. "Immaginavo. Siete stati anche troppo decorosi ieri" ridacchia. "Volevo solo controllare la schiena di Louis" precisa. È svelta a raggiungere il comodino e prendere la tazza azzurra mezza piena che vi giaceva sopra.

Ora, se in venticinque anni di vita Harry ha imparato qualcosa, è che innanzitutto Louis beve il proprio tè fino all'ultima goccia, e poi che nessuno della sua squadra si permetterebbe di toccare qualcosa nella sua stanza. Louis lo odia. Pensa alla privacy come alla più nobile delle virtù.

E in quel momento qualcosa, nel suo cervello, fa click. La tazza bevuta solo per metà, l'urgenza di Eleanor di portarla via, il fatto che, nonostante sia addestrato per percepire il minimo suono, Louis non si sia ancora bruscamente risvegliato.

"Eleanor." pronuncia piano, come se fosse lui stesso riluttante ad ammettere una cosa del genere. "Ti prego, dimmi che non l'hai fatto."

L'espressione della spia si irrigidisce, come se l'amabilità fosse stata aspirata via dal suo volto in un battito di ciglia. "Abbiamo bisogno del nostro capo vivo, Harry." si limita a scandire, gli occhi fieri.

Ed Harry vorrebbe avvertirla, consigliarle di confessare tutto a Louis prima che lo scopra da solo, ma lei lo sa già. Sa che potrebbe essere espulsa dall'ordine per una cosa del genere. Eppure.

"Ammiro il vostro spirito di guerra, ma a volte mi sembra confondiate i limiti. La sua vita è importante, Harry. La vita di tutti noi è importante. Spesso qui dentro ci convinciamo del contrario".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 30, 2022 ⏰

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