Kinky but not really || BTS

Namjoon/Hobi

Prompt: taglio, scala, benda

Warning: Fairy!AU, riferimenti ad un attacco violento, wing!fic e come in quasi ogni wing fic anche in questa le ali sono una zona erogena 

Quando Hoseok si è nascosto nel sottoscala della villetta gialla con il tetto verde che ha trovato in mezzo al bosco di certo non ha visto quanto stretto e angusto fosse, altrimenti non ci si sarebbe mai infilato con le ali ancora spiegate ma era troppo impegnato a scappare dai cacciatori di fate che lo stavano inseguendo per preoccuparsene e adesso si trova con una delle ali sanguinante, nascosto in una casa che ha tutta l'aria di essere quella di un umano.

Namjoon ha sentito un fruscio d'ali prima ancora di vedere una scia brillante scomparire nel piccolo ripostiglio che ha ricavato nel sottoscala dell'ingresso e sebbene sia certo di aver avuto le traveggole decide che vale la pena andare a controllare e di certo ha fatto bene: davanti a lui, nel buio polveroso del piccolo antro, due occhi affusolati - e bellissimi se non fossero infettati da terrore puro – lo osservano muti mentre intorno una leggera luce avvolge il viso dolce di una creatura che ha visto solo nei libri di favole.

«Non avere paura, non ti faccio del male», gli dice l'umano e forse è per la sua voce che sembra il vento di fine estate che passa tra le fronde o è per gli occhi che non sembrano di questo mondo che Hoseok decide di fidarsi e prendere la mano che gli viene tesa, facendosi trascinare fuori dal nascondiglio con ancora una delle ali esposte perché fa troppo male chiuderla.

«Sei ferito», valuta Namjoon velocemente vedendo che una delle sue ali rimane tesa sulla schiena e la lucentezza è molto più fievole rispetto all'altra: «Vuoi entrare in casa? Ti medico e ti lascio andare non appena vorrai», dice sentendo la mano ancora stretta nella sua tremare appena, «Ti prometto che non ti farò del male», continua non riuscendo a staccarsi dagli occhi incredibilmente brillanti.

Hoseok lo scruta ancora per qualche istante, soffermando i pensieri sulla mano che continua a stringerlo senza trattenerlo e decide di fidarsi: volare in quelle condizioni non è comunque il caso, quindi annuisce e si lascia portare nella casa piccola e accogliente, rimanendo all'ingresso finché l'umano lo fa sedere sul divanetto del salotto tornando con un rotolo di benda e un asciugamano bagnato.

«Se ti faccio male dimmelo», lo avverte Namjoon andando incontro alla sua ala con l'asciugamano ma la fata si ritrae mettendosi dall'altro lato del divano con un balzo improvviso.

«Ho fatto qualcosa che non va?», gli chiede l'umano mente Hoseok è ancora scosso dal suo tentativo di toccargli le ali: si sono appena conosciuti, come può pensare che gliele lascerà toccare? Non è consono, non è etico... E poi se lo ricorda – come se ce ne fosse davvero bisogno: gli umani non hanno ali, ovvio che non ci abbia pensato.

Namjoon lo vede avvicinarsi di nuovo con circospezione, lo sguardo basso e aspetta che sia lui a fare la prima mossa: considerando dove si è procurato taglio di certo non può curarsi da solo, deve averlo intuito anche lui, per questo lo vede dargli le spalle lentamente e aspettare che lo medichi: «Non preoccuparti, sarò delicato».

«Non è per quello», risponde candidamente Hoseok decidendo che non è il caso di dare altre spiegazioni, anche perché l'umano ha appena posato il panno sulle ali e ha iniziato a toccarle piano facendolo rabbrividire e arrossire al tempo stesso; incapace di fermare alcuna delle due sensazioni Hoseok si lascia andare al tocco gentile assecondandone i movimenti, sperando che né l'imbarazzo né l'eccitazione siano così visibili come lui li percepisce.

Namjoon gli avvolge l'ala ferita solo dopo essere stato certo di aver pulito bene il taglio, si perde a guardarlo mentre cerca di prendere dimestichezza con la fasciatura e sarà forse il modo in cui la sua pelle brilla o il fatto che il sorriso che gli sta rivolgendo sembri il sole del mattino che le parole gli rotolano sulla lingua e fuori dalle labbra senza che possa formularle davvero: «Vuoi restare qui?», chiede e spera davvero che gli dica di sì.