CAPITOLO 7

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ULTIMO GIORNO DI VACANZA 

POV ELIZA   

Mi sveglio abbracciata a questo incanto di ragazza. Siamo ancora nude da ieri sera, ci siamo addormentate stremate. Sono le 7 di mattina, ma ho puntato la sveglia presto perché dobbiamo prepararci per l'arrivo dei miei genitori. 

Questi giorni stanno volando e sono tutti la fotocopia del precedente. Dopo la nostra prima volta ci addormentiamo e svegliamo l'una nelle braccia dell'altra, colazione seguita da una bella passeggiata; quando siamo stanche torniamo in hotel e consumiamo il nostro amore, seguito spesso da un sonno ristoratore, cena e ancora letto... 

Non riesco ancora a crederci. Non mi sarei mai immaginata che durante le mie vacanze in solitaria mi sarei innamorata.. E che questa persona probabilmente sarebbe venuta a casa con me... Guardo Alycia, cerco di imprimere a fuoco nella mia memoria ogni pare di lei: la linea delle labbra, del seno, i suoi fianchi. Mi sorgono pensieri impuri e fantasie erotiche.. Chissà se penserebbe male di me a saperlo. Una parte di me vorrebbe svegliarla perché mi manca il suo sguardo verde, dall'altra non ne ho il coraggio, sembra così rilassata. Mi coglie una voglia di lei che non posso non ascoltare. Mi muovo piano, mi alzo e prendo un pezzetto di carta e le lascio un messaggio "doccia" ... un chiaro invito a seguirmi, voglio dar vita a una delle mie fantasie.   

Mentre la aspetto preparo lo shampoo e il bagnoschiuma e tutto l'occorrente per poter viziare un po' Alycia. Non passa molto tempo prima che mi raggiunga, disturbata forse anche dai miei movimenti. Mi abbraccia da dietro, mentre ci guardiamo negli occhi attraverso lo specchio.   

- Non farlo più...   

- Che cosa? - le domando.   

- Farmi svegliare senza di te...   

- Anche se ti ho lasciato un bigliettino ed è per una causa buona e giusta, come prepararti il bagno?  

Ci pensa su qualche secondo...   

- Beh, in questi particolari casi, posso fare un'eccezione!   

- Vieni...  

La porto con me in doccia... Inizio ad insaponarle i capelli, stando attenta a non tirare; poi passo al corpo, le passo la spugna ovunque; la faccio voltare e passo alla schiena. Ho un incredibile voglia di lei e presto la spugna viene sostituita dalle mie mani e bocca; vorrei assaggiarla, ma non so se è d'accordo. Si appoggia con le mani al muro, mentre io inizio ad esplorarla di nuovo. Cerco di aderire perfettamente alla sua schiena. Il cuore mi batte talmente forte che penso possa sentirlo.   

Inizio a torturarle il seno, le bacio e lecco il collo, fino a che un gemito non le sfugge dalle labbra. Questa volta però sono impaziente, le allargo le gambe divaricandole con le mie e arrivo alla mia metà velocemente, la passione mi ha spento le sinapsi.   

Voglio che dica il mio nome, voglio che arrivi subito, voglio che senta quanto mi fa impazzire l'averla accanto, quanto la ami, voglio che sappia che per lei io ci sarò sempre.   

Entro in lei quasi bruscamente tanto che penso di averle fatto male, perché le strappo di bocca un gemito sorpreso.  

Non sono mai stata una ragazza irruenta, ma ogni gemito che mi regala è una musica che non mi incoraggia a smettere.  

- Eliza... - riesce a dire. Trema la sua voce.  

- Do I hurt you? - mi blocco per la preoccupazione di aver fatto qualcosa di male, la voce insicura mentre glielo chiedo... Non vorrei averla spaventata...  

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