"Allora? Chi porta al ballo il ragazzo più bello del terzo anno?" la voce di suo fratello maggiore gli fece roteare gli occhi e posare la lunga piuma color caramello nell'apposito calamaio. Sapeva non sarebbe riuscito a concentrarsi con la presenza dell'altro, quindi si arrese ed alzò lo sguardo verso l'altro.
I classici capelli rosso scuro del ragazzo si mossero mentre prendeva una sedia, la girava e vi si sistemava sopra, gambe separate dallo schienale e mani incrociate su quest'ultimo. L'espressione che aveva mostrava un sorriso appena accennato ma dolce, con un cenno ironico che Touya non abbandonava mai quando parlava con lui. Shouto s'allungò in dietro e poggiò la schiena sul retro della poltrona nella sala comune su cui era seduto, poi fece un cenno di saluto all'altro.
"Non hai l'allenamento di Quidditch a quest'ora? Sabato noi serpeverde abbiamo la partita con i Grifondoro" una parvenza di un dolce sorriso apparve sul suo volto nel nominare la casa a cui appartenevano i suoi due migliori amici e ciò non sfuggì agli attenti occhi di suo fratello. Lo scherno dipinse i suoi lineamenti e Shouto si pentì d'aver aperto bocca.
"Proprio perché giochiamo contro di loro il mio allenamento è stato posticipato di un ora. I grifondoro, compresi i tuoi amichetti cercatore e cacciatore, hanno occupato il campo. Allora? Come stanno i due piccioncini?" Shouto scrollò le spalle.
"Hanno un nome Touya" e se fino a pochi secondi prima l'altro stava scherzando con lui, la sua espressione s'era fatta dolce ed al contempo seria, come se stesse provando dispiacere.
Non pena, solo innocente dispiacere. A Shouto prudette la pelle per l'irritazione ed ebbe l'urgenza di cambiare argomento, ma nulla gli venne in mente prontamente ed era già troppo tardi."Sai che puoi dirglielo, vero?" il suo cuore si fermò ed i muscoli s'irrigidirono, ma non cambiò la sua postura stoica. Non avrebbe mai permesso all'altro di vedere quanto fosse debole per i due grifondoro che avevano preso parte alla sua vita tre anni prima.
Sorrise malinconicamente perché se lo ricordava ancora, il mondo in cui s'erano incontrati: quando aveva preso posto sull'Hogwarts Express il suo vagone era stato l'unico libero perché i suoi fratelli erano tutti con i loro compagni di classe e gli altri studenti erano troppo spaventati per sedersi nella stessa cabina di un Todoroki. Essere figlio di uno dei più spaventosi e famosi auror del mondo magico aveva i suoi vantaggi ed i suoi svantaggi, supponeva. Gli svantaggi erano principalmente che tutti lo tenevano a debita distanza ed avevano paura di lui, i vantaggi erano che stare solo a Shouto non dispiaceva e che aveva lascia passare per molte cose, senza contare che il conto in banca di suo padre straripava d'oro e lui era libero di usarlo quando e come voleva.
S'era arreso al passare il viaggio da solo quella volta, seppur fosse lungo ed un po' di compagnia non avrebbe guastato, ma s'era sbagliato: due ragazzi irruenti della sua stessa età avevano fatto invasione nella stanzetta e gli avevano chiesto il permesso di sedersi con lui. Il ragazzo dai capelli spaiati aveva semplicemente annuito e gli altri due avevano preso quel cenno come via libera per diventare migliori amici. Da li in poi difatti erano sempre stati insieme, nonostante loro due fossero stati smistati in grifondoro, come poi era anche quasi tutta la famiglia di Shouto stesso, mentre lui era stato posto in serpeverde come il fratello maggiore, Touya.
"Non so di cosa tu stia parlando" la voce fredda e distante fece sperare al minore d'aver fatto capire di non volerne parlare, ma l'altro era testardo e non si fermò. Anzi, gli lanciò un'occhiataccia e lo ammonì.
"Shouto" storse il naso e l'altro distolse lo sguardo. D'un tratto i compiti di trasfigurazione non sembravano più così male, ma rimettersi a farli non sembrava una possibile via di scampo alla situazione."Puoi dire a Bakugou e Midoriya che ti piacciono, non ti giudicheranno" glielo disse con tono apprensivo, come se stesse parlando ad un essere fragile. La stessa irritazione di poco prima gli punse la cute ma la ignorò e sospirò. Touya era solo preoccupato, lo sapeva, ma non sopportava veder altri mettere il naso in fatti non loro. Non staccò gli occhi dai fogli sul tavolo in mogano della sala comune e sorrise ironicamente, mantenendo freddo nelle iridi.
"So che non mi giudicherebbero, sono troppo buoni per farlo" prese un profondo respiro e si passò una mano nei capelli, il cuore che stringeva alle parole che stava per dire "Ma sono felici così, senza di me" il sorrisetto di Touya cadde in una linea dritta, era particolarmente serio.
STAI LEGGENDO
• Chi porti al ballo? • [TodoBakuDeku]
FanfictionDal testo: "Sai che puoi dirglielo, vero?" il suo cuore si fermò ed i muscoli s'irrigidirono, ma non cambiò la sua postura stoica. Non avrebbe mai permesso all'altro di vedere quanto fosse debole per i due grifondoro che avevano preso parte alla sua...