Ch'era

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la betulla freme sotto il vento asciutto

 le piume essiccate staccatasi dai

loro rami fraterni

le radici di tubero che stringono

un altare di lastra

il quarzo sordo che riposa su una lastra di fluidi cristallini

non conosce natura fissa

il singulto dei sogni infranti 

che gemono tra le lenzuola di carta

 mentre 

il passato striato

 li graffia ringhiando

ringhia all'orecchio di quelle idee fetali

le grinfie bloccanti.

mi vedete infanti illusi e sepolti

sono il reale animale che si fa strada

nelle fogne corrose

tra i roditori rabbiosi e schiumanti

il mito urbano che

va di casa in casa in liquame in asfalto

sono coloro sciolti nell'acido 

occultati alla vista da demoni

sono il mascherato perenne che scalpiccia

tra le bare e si squarcia la bocca

cibandosi delle mie carni e

 del fuoco gelido

non provate a fermarmi, vi dico

verrete diretti per gola

soffocando

dal sicario che ben conoscete









painting: tiger and snake eugène delacroix


Spire su CostoleWhere stories live. Discover now