12:30 a.m
Mi alzo dal letto contro voglia, solo perché non sopporto sentire mia madre urlarmi di alzarmi e venire a tavola che è pronto il pranzo.
"Si ora arrivo" dico sottovoce tra me e me mentre cerco di pettinarmi con le mani i capelli neri scompigliati e sbadiglio.
Scendo le scale di fretta, anche se non ho fame, e rischio di inciampare.
Per pranzo mia madre ha preparato il pollo con spinaci, sapendo perfettamente che non mi piace il pollo.
"Su siediti e mangia pure" mi incita mia madre ed io obbedisco.
Mentre mangiamo io resto in silenzio ad ascoltare i discorsi di mamma con papà a riguardo del lavoro e altre cavolate, neanche ciò che dicevano al tg mi interessava.
Ora che siamo tutti a pranzo insieme con mio fratello minore fanno la famigliola perfetta eh, beh a me non sta bene così, preferirei che ricominciassero a litigare anche ora invece di nascondere tutto e mettersi queste inutili maschere.
"Amore, ti vedo pensierosa, tutto bene?" Mi domanda mia madre accennando un sorriso al dir poco stanco, forse perché non dorme? O magari per le continue urla?
Mi metto da parte e le rispondo freddamente per evitare il discorso "non mi piace il pollo" mi alzo e vado in camera mia.
Mia mamma non si obbietta al mio comportamento e mi guarda salire le scale, lasciando la mia famiglia a pranzare senza di me.
Ero infuriata, si, ma non so nemmeno io bene il motivo.
Mi butto sul letto e comincio ad ascoltare musica su Spotify, e dopo poco mi riaddormento di nuovo.4:27 pm segna l'ora del mio telefono e in alto la batteria all'1% per essermi addormentata con la musica nelle orecchie per troppo tempo.
Ci metto un po' a capire quale numero fosse e sgrano gli occhi, essendo assonnata.
Mi alzo a fatica dal letto e decido di controllare il quaderno elettronico sul computer per vedere i compiti per lunedì.
"Nah non farò niente neanche stavolta" chiudo il pc rassegnata e resto immobile sulla sedia a decidere che farmene del resto della giornata: potrei andare al parco a passeggiare, posso portare anche Holly, che sarebbe il mio cane.
Eh vada per il parco.
Comincio a vestirmi pesante e mi infilo velocemente le scarpe, urlo con tutta la mia voce un "io esco!" Per farmi sentire da tutti, prendo il guinzaglio e il cane ed esco di casa.
Per fortuna oggi non devo prendere il bus e in ogni caso non potrei avendo il cane.
Io e Holly camminiamo per 20 min finché non arriviamo al parco: io e lei siamo molto legate, mi è sempre stata vicino nei momenti più critici ed è come una madre per me e sicuramente è più calma della mia vera mamma.
"Dovevi nascere umana sai?" ridacchiai al solo pensiero di come potesse essere da umana, la immaginavo alta e bionda, sorridente ed energica.
Cominciai a parlarle da sola col cane fino a che non cominciò ad abbaiare alla rinfusa.
Non vedevo nessun animale nei paraggi a cui potesse abbaiare, allora decisi di portarla al laghetto per tranquillizzarla ma non smetteva di abbaiare, ero in imbarazzo dato che tutti mi guardavano per il frastuono e non sapevo cosa fare a calmarla.
Ad un centro punto notai che abbaiava ad un bassotto senza guinzaglio che correva, o meglio che scappava dal suo padrone: un ragazzo della mia età con capelli marroni ed occhiali, pensavo non fosse nessuno ma poi notai le scarpe, quelle maledette scarpe che si fissava continuamente ed erano inconfondibili per il disegno fatto sopra di esse, era il ragazzo del bus.
Ero indecisa se aiutarlo oppure no, contando il fatto che avrei dovuto rincorrere un cane anche io, ma alla fine decisi di aiutarlo.
Prima di andare da lui legai ad una panchina nascosta Holly dicendole di restare qua, poi raggiunsi il ragazzo correndo. (Si lo so sta scena fa ridere e non ha senso ma non avevo altre idee :,))
Per essere un bassotto era abbastanza veloce ma riuscimmo lo stesso ad afferrare il guinzaglio e a fermarlo.
Tra un profondo respiro e l'altro e piegati con le mani sulle ginocchia riprendemmo fiato entrambi e riuscimmo a parlare "grazie tante, senza di te non avrei saputo più come riprendermelo" disse lui con ancora il fiatone "tranquillo ti ho solo aiutato".
Il cane si era calmato e con esso anche i nostri respiri.
Ad un certo punto notai che mi stava guardando con interesse e confusione finché non disse "ma tu non eri la ragazza del bus?" Domanda con un sopracciglio inarcato "si beh credo di sì" accenno un piccolo sorriso anche se contro voglia, non volevo sembrare scortese.
Lui ricambia il sorriso ed aggiunge "ah si ti avrei riconosciuta a migliaia di km di distanza" "ah e ti ricordi come sono perfettamente?" Domandai stupita "ho una memoria d'acciaio io" rispose con un piccolo ghigno alla fine, dopodiché ci fu un improvviso silenzio tombale ed imbarazzante, io provai a colmarlo subito "beh io ho lasciato il cane legato ad una panchina per aiutarti quindi vado a riprendermelo hehe ci si rivede allora" dico frettolosamente e con tono stupido ed ingenuo per l'imbarazzo e gli faccio segno di saluto con la mano mentre mi giro e torno a riprendermi il cane, ma lui fa per fermarmi "ah si va bene ma ti va se mm...magri prendi il cane e facciamo un passeggiata insieme?" Dice con tono un po' titubante e io non posso fare altro che accettare.
Mi accompagna a riprendere il cane, felicissima di rivedermi e di vedere anche il bassotto, e cominciammo a camminare.Ah sono riuscita ad aggiornare ancora questo libro.
Non ho molte idee a riguardo e di solito i miei capitoli sono corti e non aggiorno molto spesso ma oggi sono arrivata a circa 1000 parole quindi mi sono battuta :)

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Alla fermata
RomansaTutti aspettiamo qualcosa nella vita: chi il treno, chi l'aereo, chi il bus, chi la propria anima gemella, chi la felicità... Amanda è la tipica liceale che ogni mattina prende il bus per andare a scuola, o come la chiama lei "l'isola degli stolti"...