I Benestanti

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- Non ti lascerei per nulla al mondo, lo sai questo vero?-
- Si Lore lo so, però ultimamente mi sento sempre più spesso sola e tu non ci sei mai in quei momenti.-
- Beh non posso stare attento a te ventiquattro ore al giorno Elena! Ho anche io i miei problemi.-
- Si ma...-
- Mia madre è schizzata, mio padre adesso vuole che lavori con lui nei campi anche se gli ho parlato dei miei principi morali, poi non sono nella tua situazione: io sono meno privilegiato, sono in mezzo alla gente comune!-
Il sole era basso di fianco ai due fidanzati, come se avesse voluto accoccolarsi anche lui con loro ai piedi di quel verdissimo e ampio nocciolo che quasi li avvolgeva oltre che fargli da solido schienale. Il continuo e vivace canto degli uccelli tuttavia non bastava a rendere meno fastidioso il silenzio di una discussione importante e insoddisfacente appena conclusa, e non bastava neanche la vista di quelle meravigliose colline ricoperte da vigneti fertili e scuri cipressi ordinati.
Elena arrotolava con fare capriccioso i suoi capelli tra il rosso e il marrone scuro attorno all'indice mentre rifletteva sulle parole di Lorenzo. Lasciava che i pensieri negativi riguardo alla loro relazione la infastidissero come una nuvola di zanzare che non incontrano mai il palmo della persona su cui banchettano, causandole un naturale e involontario broncio indispettito e contrariato, il quale venne volutamente ignorato dal ragazzo che nel frattempo fingeva di essere anch'egli nervoso mentre scrutava l'orizzonte alla ricerca dell'assoluto nulla.

Lorenzo era figlio di un contadino abbastanza noto, ma con l'arrivo di quella che ormai si poteva chiamare una "guerra civile" anche i contadini ne avevano sofferto un po' pur essendo privilegiati dal fatto che le loro risorse erano molto apprezzate da tutti, banditi e militari. I principi che lo costringevano moralmente a non lavorare con suo padre e che li avevano spesso portati a selvagge liti domestiche, si basavano sul fatto che rifornire le stesse persone che saccheggiavano le città e che terrorizzavano la popolazione era una cosa sbagliata e insensibile, e aveva ragione. Purtroppo però se suo padre non avesse dato ai vari saccheggiatori quello che gli chiedevano sarebbe molto facilmente finito anche lui tra la gente minacciata, e di contadini meno fortunati pronti a prendere il suo posto privilegiato ce n'erano tanti. Ma in fondo non era un problema di Lorenzo, gli operai e i braccianti non mancavano, quindi il suo contributo avrebbe influito poco a livello pratico. Nonostante i suoi privilegi nei confronti della gente comune però, la famiglia di Lorenzo non era prestigiosa e conosciuta quanto la famiglia Rossini, quella di Elena, la quale si occupava di gestire un'azienda agricola che racchiudeva in se svariati contadini tra cui il padre di Lorenzo. I due ragazzi non si erano conosciuti tra i campi incidendo le loro iniziali su un albero come vorrebbero le migliori storie d'amore cinematografiche, ma tra i corridoi della scuola alle superiori. Lei era una delle ragazze più carine e lui uno dei ragazzi più fighi e popolari, la solita prevedibile e scontata storia della quale legge impone che i ragazzini si dividano in branchi prima ancora che gli crescano i peli sul pube. Da allora girarono talmente tante voci che persino loro si convinsero di piacersi a vicenda, dunque si fidanzarono, e insieme fecero tante cose tanto stupide quanto insensate, ma divertenti. Dire che erano cresciuti assieme sarebbe troppo, ma comunque si può dire che affrontarono assieme tante "prime volte".

Elena avrebbe tanto voluto che il suo compagno le dicesse qualcosa di concreto, ma forse chiedeva troppo, forse non era giornata neanche per lui, e poi dal suo sicuro punto di vista le parole non potevano avere chissà quale effetto sui fatti, dunque si fece passare quella voglia e iniziò a trovare delle risposte convincenti ai suoi dubbi sfoltendo così la nube di zanzare. Stettero ancora qualche minuto abbracciati a parlare di qualsiasi cosa gli passasse per la testa. Entrambi non amavano il silenzio: era imbarazzante e noioso, ma per fortuna questo venne interrotto da una serie di spari in lontananza che si fecero abbastanza intensi da ricordare una zona di guerra. Stava succedendo qualcosa di terribile in Paese, ma nessuno gridava, nessuno perdeva il controllo. I due fidanzati decisero comunque di tornare a casa per scampare ogni possibile pericolo imminente.

Il Soldato senza DivisaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora