You had my heart a long, long time ago

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Eccoci arrivati alla fine. Questa storia ha significato molto per me. Ho iniziato a scriverla durante la pandemia e mi ha tenuto compagnia tra smartworking e incertezze. Voglio solo ringraziare di cuore chi ha recensito, letto e amato questa ff. Nella mia mente Zac e V sono così ed è stato un piacere rendervi partecipi dei mie sogni ad occhi aperti. Adesso approfitterò delle ferie per scrivere qualcosa, non so ancora bene cosa, però ci proverò. Buona estate e buona vita! - Fran 

"In case you didn't know

I'm crazy 'bout you

I would be lying if I said

That I could live this life without you

Even though I don't tell you all the time

You had my heart a long, long time ago"

-"In case you didn't know" Brett Young

Los Angeles, California - Dicembre 2019

Nella camera da letto patronale non si sentiva un rumore. Era appena l'alba e la luce rosata del sole faceva capolino nelle stanze dell'enorme casa su tre livelli. Tutte le finestre erano serrate da tende veneziane, ma il sole era comunque riuscito ad entrare.

-Mamma!- il silenzio dell'alba fu interrotto dalla voce del piccolo Greg, di tre anni. Il bambino marciò a passo spedito verso la camera dei genitori spalancando la porta. Un tonfo sordo rimbombò per tutta la camera. Fu un vero miracolo che nessuno si fosse svegliato.

-Mamma!- ripetè il bambino, arrampicandosi abilmente sul letto king size dei genitori.

Gli occhi blu zaffiro di Greg si illuminarono quando vide che Vanessa finalmente apriva gli occhi.

La donna sospirò e sbadigliò pesantemente: aveva gli occhi ancora gonfi di sonno ed era incredibilmente stanca.

-Ehi... Greg... è appena l'alba-.

L'-I-Phone segnava inesorabilmente appena le sei del mattino, ma Vanessa era completamente conscia del fatto che suo figlio non si sarebbe mai riaddormentato. Non da solo almeno.

-Greg perché non torni nella tua stanza?- ritentò la donna –dormi ancora un'oretta o due...-.

Per tutta risposta il figlio si lasciò cadere sul corpo della donna, i riccioli biondo scuro sparsi e lo sguardo vispo. Il cuore di Vanessa fece una capriola: gli occhi blu di suo figlio erano, da sempre, il suo punto debole.

-E va bene...- cedette alla fine – vieni dai...-.

Sollevò le lenzuola quando bastava al figlio per intrufolarcisi dentro.

-Ma devi promettermi che ti rimetterai a dormire ok? Io e papà siamo esausti...-.

Troppo tardi.

La donna sentì le braccia del marito avvolgerla e un attimo dopo Zac le stava mugugnando in un orecchio.

-Non hai aiutato nostro figlio ad entrare nel nostro letto, vero?-

-No- mentì spudoratamente lei, baciando la testolina bionda del figlio, sdraiato accanto a lei. -Mmmm... sembra che nessuno dei bambini voglia farci dormire ...-.

Le mani di Zac si andarono subito a posare sulla pancia della donna. Ormai Vanessa aveva raggiunto i sette mesi e tutti i movimenti del bambino erano ben percettibili anche da lui. –Non ha fatto altro che muoversi per tutta la notte. Greg non si è mai mosso così tanto-.

Zanessa - Rewrite the starsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora