(3) Solo una putt*na eh?

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Dopo che il medico comunicò la notizia alle due ragazze, uscirono dall'ospedale e tornarono al bordello senza proferire parola, ancora un po' scosse per la notizia. Arrivate al bordello c'era Teodoro seduto sulla sua poltrona a fumare una sigaretta.

《Ohh, Caroline! Ce n'è voluto di tempo! Che è successo?》disse leggermente scocciato.

《Scusa Teodoro, ma ora non sono in vena di parlarne. Piuttosto...quando chiuderà il bordello? Ho sentito che presto lo chiuderanno visto che ci hanno scoperti.》rispose freddamente.

《Oh si...chiuderà tra una settimana.》disse con un tono un po' arrabbiato.

《Capisco. Buonanotte.》sempre in modo freddo.

《Buonanotte...》

Una settimana era troppo poco per trovare una sistemazione. Ma Caroline ci avrebbe pensato domani, era stanca ed era anche tardi, quindi andò nella sua stanza con Zoe a dormire. Il giorno dopo Caroline si svegliò alle 8:38, vide che Zoe stava ancora dormendo e decise di non svegliarla e andare a parlare con Teodoro. Arrivò nella sala principale della struttura e lo vide tranquillo seduto a un tavolo a fare colazione con latte e biscotti. Caroline si avvicinò al tavolo e si sedette di fronte a lui.

《Buongiorno Teodoro》 disse con tono calmo.

《Buongiorno Caroline, cosa vuoi?》

《Cosa ti fa pensare che voglia qualcosa?》

《Beh, dal fatto che probabilmente non ti siedi mai di fronte a me a tenermi compagnia mentre faccio colazione?》 Disse con tono ovvio.

《Mmh...in effetti c'è qualcosa che dovrei dirti.》

《Sentiamo, cosa c'è?》

《Vedi è che io e Zoe in realtà-》

Il telefono di Teodoro iniziò a squillare interrompendo il loro discorso.

《Aspetta un'attimo Caroline.》

Si alzò e andò a parlare al telefono in un angolo della stanza. Dopo un paio di minuti tornò vicino a Caroline e le disse

《Senti Caroline mi ha appena chiamato un giovane che spesso mi chiama per "noleggiare" delle puttane e visto che le ho già mandato tutte quelle che ci sono qui tranne te credo che sia proprio arrivato il tuo turno. Stasera presentati sul lungomare alle 22:00 con quei soliti vestiti e soddisfarlo più che puoi, ci si vede!》

A quelle parole Caroline tirò un sospiro

《Un'altro ciccione sessantenne che puzza di alcool, che bello...》 disse tra sé e sé con ironia. Non fece nemmeno caso al fatto che Teodoro l'aveva chiamata "puttana", tanto ormai c'era più che abituata. Tornò in camera da sua sorella che si era da poco svegliata, le preparò la colazione e trascorse la giornata come al suo solito: pulizia della stanza, giocare con Zoe, cucinare, scrivere al suo diario, fare ginnastica per tenersi in forma, cucinare di nuovo, fare una doccia e prepararsi per la serata di lavoro. Per quella sera si era messa:

 Per quella sera si era messa:

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Si sentiva abbastanza a disagio con questi vestiti in realtà, ma doveva indossarli se non voleva che Teodoro la picchiasse

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Si sentiva abbastanza a disagio con questi vestiti in realtà, ma doveva indossarli se non voleva che Teodoro la picchiasse.

Caroline's pov
Si sono fatte le 21:50, meglio cominciare ad andare sul lungomare. Questa sera si vedono meno stelle della notte scorsa, questo perché ci sono più nuvole in cielo. Mi siedo sul muretto, in attesa che arrivi il mio cliente. Dopo un po' vedo un ragazzo camminare nella mia direzione, è abbastanza alto, sarà 1,80. Ha capelli castani e occhi azzurri, la corporatura è leggermente muscolosa. Devo dire che è carino...vabbè la smetto di fare questi pensieri, lui tanto mi vede solo come la sua "puttana", niente di più, niente di meno. Appena viene vicino a me fa un sorriso, un sorriso sincero, davvero bello. Era da tempo che qualcuno non me ne faceva uno a parte pia sorella.

《Ciao, tu sei Caroline, giusto?》 Disse sempre sorridente.

《Si, sono io, piacere.》 Dissi tranquilla.

《Io mi chiamo Edward, Edward Bastasi. Forza vieni, andiamo a casa mia.》

Annuì e lo seguì. Abbiamo percorso all'incirca venti metri di strada a piedi e poi Edward ha fatta salire in una macchina; era una Fiat panda. Siamo stati in silenzio durante tutto il viaggio, non che avessimo cose da dirci.

*Dopo mezz'ora*

Edward's pov
Siamo arrivati, dico a Caroline di scendere dalla macchina. Quando esce sembra leggermente spaventata, probabilmente non si aspettava che la portassi all'entrata del bosco. Cerco di alleggerire la tensione che si è appena creata.

《Hey tranquilla, non sei mai stata in un bosco?》dissi cercando di usare il tono più tranquillizzante possibile.

《No, eheh...soprattutto di sera...》rise nervosamente.

《Non preoccuparti la mia casa è appena all'entrata del bosco.》la rassicurai.

Dopodiché siamo entrati nel bosco e dopo un minuto di cammino siamo entrati in casa.

Narratore's pov
Caroline ed Edward entrarono in casa. La casa di Edward era fatta in legno, appena entrati c'è il salotto, è caratterizzato da un tavolo e delle sedie sempre in legno, una parete attrezzata sempre in legno, un divano a tre posti, una piccola TV, un lampadario, un tappeto bordeaux e delle tende alle finestre color crema. Caroline si guardò attorno, quella casetta era davvero carina.

Edward 《vieni, ti faccio vedere un'attimo casa》

Caroline annuì e andarono. Il resto della casa era costituita da un bagno, una cucina e due camere da letto. Il bagno era l'unica stanza della casa oltre alla cucina che non ha le pareti in legno, infatti c'erano delle piastrelle di color verde acqua, un lavabo, un gabinetto e un bidet in ceramica bianca e un mobile dove c'erano le cose necessarie da tenere in un bagno. La cucina aveva le piastrelle gialle e i mobili erano per metà in marmo e metà di legno. Le camere da letto erano pressoché uguali, se non per il fatto che un una c'era un letto matrimoniale e nell'altro uno a una piazza e mezza e che in una le tende erano blu e nell'altra verdi. Erano costituite da letto, un comodino, un armadio a quattro ante, una scrivania con una sedia, lucina da comodino e lampadario.

Edward's pov
Ok è il momento.

《Caroline prego siediti sul divano》 dissi con un piccolo sorriso.

《Certo.》 Disse lei in modo apatico.

Chissà come reagirà quando le dirò cosa voglio fare veramente. Eh già, io non chiamo le prostitute per fare sesso, ma per dedicarle una canzone in modo da farle rilassare le un po'. Provo una forte empatia per le prostitute, che vita, vendere il proprio corpo in cambio di soldi, meritano proprio qualcosa per sopportare tutto questo. Lo so, quello che faccio io e poco, ma solitamente le faccio felici. Vado in camera mia a prendere la mia chitarra e torno in salotto. Caroline guarda la chitarra perplessa.

《Allora, c'è una cosa che devo dirti.》

《Dimmi.》

《Io non voglio fare niente》

𝐀𝐧𝐠𝐨𝐥𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞
Ecco a voi il terzo capitolo, spero vi piaccia! Ci vediamo al prossimo!💙💜

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