Verde, come la notte

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Finalmente sta per arrivare la notte, finalmente avrò un po' di libertà.
Nel buio più totale posso camminare il più silenziosamente possibile, per sgranchirmi. C'è sempre una stanza dove mi infilo, dove mi posso finalmente riposare, dove non sono costretta a controllare il mio respiro.
La notte è un po' il mio giorno, mi aiuta a non sentirmi perduta.

Ancora due ore e qui dormiranno tutti.

Ora son sopra al corridoio delle camerate, quando sentiró il silenzio più totale potrò uscire allo scoperto.

Melissa sta bussando alla porta di Mattia.
«Ciao! Sono Melissa, posso entrare?»
«Certo, un attimo» si sente dall'altra parte della porta.
Dopo poco più di un minuto Mattia apre la porta, il suo tentativo di nascondere gli occhi lucidi non è andato a buon fine, Melissa probabilmente si è accorta che stava piangendo, ma fa finta di nulla.
Estrae dalla tasca una scatoletta bianca. «Ti ho portato queste.»
«Cosa sono?»
«Pastiglie per dormire, le prime notti qui servono.»
Mattia resta in silenzio per qualche secondo poi ringrazia.
«Se hai bisogno di qualsiasi cosa chiedi pure, anche agli altri, in questo posto non è facile per nessuno, ma col tempo ci si abitua...» dopodiché senza lasciarlo replicare fa un cenno con la mano e se ne va.

È evidente che  va di moda non lasciar concludere le frasi all'interlocutore.
Sarebbe una perfetta Diana.

 Sarebbe una perfetta Diana

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Finalmente.
Via libera. Scendo cercando di far il minor rumore possibile atterrando sul tappeto appositamente messo nel punto cieco della telecamera.
Entro nella stanza, dove è stato posizionato il mio solito sacchetto.

Stamattina Luca e Samuele sono entrati facendo un gran fracasso nella stanza di Mattia

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Stamattina Luca e Samuele sono entrati facendo un gran fracasso nella stanza di Mattia. Saltavano sul letto intimandogli di alzarsi mentre il poveretto teneva la testa sotto il cuscino sperando che tutto questo fosse solamente un sogno.

Dopo una decina di minuti é comparso Elia sogghignando: «Lo avevo detto che non sareste riusciti ad alzarlo facilmente.»
Dopodiché si avvicina al torturato ed esclama con tono grave: «Guarda che tra una decina di minuti c'è un'altra esecuzione, e se qualcuno non si presenta è automaticamente morto.»
Mattia immediatamente si scolla il cuscino dalla faccia e scende dal letto. «Potevate dirlo prima.»
Elia intanto sogghigna: «Funziona sempre.»
Gli altri ridacchiano mentre Mattia non sa se tirare un sospiro di sollievo o scaraventarsi contro Elia.

Oggi è sabato. Probabilmente, se fossi una ragazza normale, sarei all'aperto a fare una bella passeggiata, oppure sarei con qualche amica sempre nella stessa via della città in cerca di quel pantalone che si abbina con qualche maglietta sgargiante. Oppure sarei al cinema, al bowling o perfino segregata in casa a studiare per una verifica del lunedì, e non nascosta in questo angusto luogo...
Tuttavia gli altri imprigionati qui hanno anche loro una sorta di "weekend".

Se così lo si può chiamare...

Perché durante il "weekend" non c'è nessuna esecuzione. Anzi ci sono dei premi? Se così si possono definire.

Infatti ogni "abitante" di questo posto al suo arrivo si ritrova in tasca una carta a punti.

Se si sopravvive a un' esecuzione si ottengono 100 punti.
Se si arriva primi se ne ottengono 500.
Secondi 300.
Terzi 200.

Con i punti caricati sulla propria carta si può comprare tutto quello che si desidera (ovviamente se si possiedono abbastanza punti) in una specie di grandissimo centro commerciale all'aperto.

Si può comprare veramente di tutto.
Tranne tre cose: accendini o fiammiferi, qualsiasi integratore che possa aumentare le proprie prestazioni fisiche e qualsiasi oggetto elettronico che possa mettere in contatto con l'esterno.

Ogni tanto la sera frego qualche libro da qualcuno per scacciare la noia e poi, una volta terminato, lo faccio ricomparire.

Devo dire che vista la scena di stamattina non mi sarei aspettata di veder tornare dal centro Mattia ed Elia chiacchierando tranquillamente

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Devo dire che vista la scena di stamattina non mi sarei aspettata di veder tornare dal centro Mattia ed Elia chiacchierando tranquillamente.

Aha! Si son fermati nel salotto! Chissà se riesco a sentire la conversazione...

«Davvero c'è persino il campo da golf ?»
«Beh sì anche se è più economico il bowling»
«Wooo! Ma quante strutture ci sono qui?»
«Non le ho mai contate... Però ci son parecchie cose da fare per distrarsi...»
«Altre informazioni che non so?»
«Fammici pensare...Ad aprile tutti i lunedì ci sono due esecuzioni. A marzo invece c'è una "liberazione"...»
Mattia lo interrompe, esterrefatto. «Liberazione?»
«Sì, una persona viene faccia uscire da qui, anche se non so se viene liberata per davvero o se sia solamente una falsa...»
«Lo vedete uscire?»
«Sì, direttamente dalla porta principale. L'anno scorso c'è stata una strage...»

Elia si interrompe immediatamente sentendo dei passi. È Diana che entra nella stanza di transito con un sacchetto verde in mano.
«Fatto acquisti?» chiede Mattia cercano di introdurre una conversazione.
Diana lo ignora per rivolgersi ad Elia con tono secco: «Non ha senso spiegare ai nuovi arrivati della liberazione. Si ha più probabilità di morire lì piuttosto che alle esecuzioni, e poi gli sì dà false speranze.»
Dopodiché se ne va senza neanche aspettare una possibile confutazione.

Elia resta in silenzio finchè non sente più i passi di Diana. Dopodiché fa un plateale gesto dell'ombrello.
E racconta tutto.

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