3. nuovo arrivato

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Tornammo a casa e vidimo una luce accesa, Ray ci stava aspettando, chissà, magari lui ha sentito le grida di Emma

<siete riusciti a ridarle il pupazzo?> chiese con uno sguardo serio, in pigiama e con una luce accesa

<no, siamo arrivati troppo tardi> disse Norman con lo sguardo basso

<si, abbiamo fatto troppo tardi> disse Emma anche lei con sguardo basso

<Ah. Ok buonanotte> disse Ray andandosene

<Buonanotte> dissero uno dopo l'altro dirigendosi verso le rispettivve camere

Nessuno dei due riuscì veramente a dormire ma nessuno dei due si permise si andare a svegliare l'altro entrambi erano convinti che l'altro stesse dormendo quando in realtà nessuno dei due ha chiuso occhio tutta la notte

La mattina dopo Emma non svegliò tutti come a suo solito si alzò prestissimo e andò nella stanza di Norman notando che anche lui era sveglio e
silenziosamente su avvicinò lui che nel frattempo si era seduto sul letto

<vieni Emma siediti> disse Norman indicandone un posto sul suo letto

<si> disse Emma con lo sguardo basso andandosi a sedere

<Emma guardami negli occhi> disse Norman mettendo un dito sotto il mento della ragazza

<non ci riesco> disse Emma continuando a guardare il pavimento

<ti prego> disse Norman in modo dolce, Emma allora alzò lo sguardo guardò negli occhi Norman e nel giro di qualche secondo scoppiò a piangere silenziosamente per non svegliare gli altri

Norman si avvicinò ad Emma le mise una mano intorno alla vita e l'abbraccio lasciando che la sua testa sia sul suo petto e nel frattempo con l'altra mano le accarezzava i capelli

<non ti preoccupare scapperemo insieme> disse Norman consolando la ragazza

<io,te e ray> disse Norman con molta tranquillità

<no devono- venire- tutti- i- nostri- fratelli-> disse Emma volendo che i tutti i suoi fratelli si salvino la vita

<ma è impossibile> disse Norman cercando si far capire alla ragazza che il suo desiderio sia una cosa non fattibile

<non mi interessa. Noi scapperemo da qui con tutti i nostri fratelli. Se non esiste un modo lo creeremo noi stessi> disse Emma dando dei delicati pugni al petto di norman

<se proprio vuoi> Norman si fermò e fece un sospiro

<Scapperemo da qui tutti insieme> disse Norman

Sentirono entrambi dei passi verso la stanza si spaventarono un'attimo poi pensarono che fosse la mamma per venire a svegliarli così Emma si nascose sotto le coperte cercando di non farsi vedere e Norman si stesse accanto lei.

<Norman> Emma stava diventando più rossa dei suoi capelli

<ti ricordo che questo è il mio letto> disse Norman ricordando alla ragazza come stavano le cose

<Giusto> Emma si alzò e si rese conto che quel rumore era solo uno dei bambini che andava in bagno, niente di cui preoccuparsi

<Ora vai prima che arrivi la Mamma> disse Norman avvertendo Emma

<si> disse Emma velocemente alzandosi dal letto senza fare rumore e andando verso la porta

<notte Norman> disse la ragazza di sfuggita mentre tornava in camera sua

Il destino che non ci appartiene | The Promised NeverlandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora