CAPITOLO 5.

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Uscii di casa sapendo che sarebbe stata un'altra fantastica giornata, ormai era un mese che io e Shemar uscivamo insieme, quel giorno mi avrebbe portata in un posto speciale.
Shemar mi aspettava appoggiato alla staccionata, teneva una Margherita tra le mani, e quando mi avvicinai mi abbracciò e me la mise dietro all'orecchio per poi darmi un bacio.
"Sei pronta?"
"Sono nata pronta!"
Mi aprii la portiera e partimmo, passammo tutto il viaggio a canticchiare le canzoni che passavano in radio, finché fermò la macchina davanti a un sentiero e scaricò uno zaino dal baule, spiegandomi che era per il pranzo.
Iniziammo a camminare e, capendo che non ero molto pratica della montagna mi prese per mano.
"Non hai visto molti sentieri nella tua vita eh?"
"Sai com'è a New York non ce n'erano molti." Risposi con lo stesso tono.
Mi lasciò proseguire quasi fino alla meta ma, quando decise che ero diventata troppo lenta per lui, mi prese in braccio per portarmi lui, scoppiai a ridere ma di sicuro non rifiutai quella tregua.
Quando mi appoggiò a terra eravamo arrivati, la vista che avevo davanti era mozzafiato.

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