La quinta volta che qualcuno suggerisce che Yeonjun e Soobin starebbero bene insieme, anche solo pensarlo fa sentire Beomgyu in colpa.
Beomgyu li guarda da lontano. Sono seduti uno accanto all'altro, ad un tavolino di plastica a quattro posti. Soobin ha gli occhi sbarrati e le labbra socchiuse, lo sguardo fisso su Yeonjun, che, con in faccia il sorriso più infame del mondo, si sporge in avanti e gli sussurra qualcosa all'orecchio.
Beomgyu si sbriga a prendere quei quattro caffè, e a tornare al tavolo. Ora è abbastanza vicino da sentire Soobin sussurrare:- Non oseresti farmi questo-.
Yeonjun, con il sorriso che assomiglia sempre di più ad un ghigno, si rimette a sedere comodo, accavalla le gambe una sull'altra, e, con gli occhi che non si staccano da quelli di Soobin, gira la carta che ha in mano, facendo in modo che tutti possano vedere che sì, oserebbe.
-Porca miseria, ma gli altri li fai vincere mai?- esclama Beomgyu, divertito. Lui per questa volta è esonerato dal torneo di briscola, ma dal momento che Yeonjun continua a pescare assi su assi e a riversarli su un Soobin impotente, non gli dispiace troppo. –A questo punto penso che tu abbia qualcosa come tre briscole in mano-. Yeonjun gli fa un occhiolino volutamente esagerato; Taehyun e Soobin gemono all'unisono, Kai rischia di cadere dalla sedia per dare il cinque al suo compagno di squadra.
La briscola è qualcosa che hanno imparato ad apprezzare solo da quest'estate. Tutti e cinque sapevano già giocare a carte, retaggio di giornate passate a casa di nonni che non solo conoscevano tutti i trucchetti più infami, ma giocavano a soldi. In ogni caso, non è stato fino allinizio di luglio che hanno effettivamente capito che le carte sono un ottimo passatempo per i primi pomeriggi, quando fa ancora troppo caldo per riprendere il pattino e il pranzo non è ancora stato del tutto assimilato: seguendo l'esempio di quattro vecchietti che avevano visto seduti ad uno dei tavolini del bar del lido, incaponiti a non alzarsi fino a che non fosse uscito il nome del disgraziato con l'asso di coppe, hanno provato e si sono resi conto che è qualcosa al quale ogni tanto vale proprio la pena di abbandonarsi.
Dopo che Kai riesce ad accaparrarsi gli ultimi dieci punti rimasti sul tavolo –come se gli servissero, tra lui e Yeonjun avranno in mano almeno venti punti in più di quelli che servono loro per vincere- e, pigramente com'è iniziata, la partita finisce. Soobin si alza dal tavolo, Taehyun e Kai lo seguono: Beomgyu sa che stanno per essere messi al corrente di quello che Soobin ha detto a lui. Lui, intanto, ne approfitta del tavolino rimasto quasi deserto per poggiare il vassoio, disporre i caffè nei quattro punti cardinali, e sedersi al posto che era stato di Soobin. Yeonjun, ancora seduto, tira fuori il telefono: rivolge un sorriso riconoscente a Beomgyu, che lo ha rifornito del suo prezioso carburante liquido, ma torna subito a guardare lo schermo, la fronte un po' aggrottata. Dopo qualche minuto, Beomgyu chiede: –Seoyun?-.
-Eh?- Yeonjun alza finalmente lo sguardo, ma scuote la testa. –No, è mia madre. Perché pensavi fosse Seoyun?-.
-Non lo so, così.- Beomgyu si rende conto di essere entrato a vele spiegate in un territorio pericoloso, perciò fa in fretta retromarcia. –Tutto bene con lei?-.
L'altro scrolla le spalle. –Penso di sì. Si è un po' arrabbiata quando è dovuta andare via così presto quella sera, ma io lì di certo non potevo aiutarla-.
-Sì, immagino che quella storia abbia innervosito un po' anche te-. Beomgyu cerca di essere comprensivo, ma ci mette poco a capire che ha di nuovo sbagliato mira.
-Non lo dire in giro, ma in realtà sono stato abbastanza sollevato quella sera. Avevamo un po' discusso nel pomeriggio, e le cose erano ancora un po tese-. Beomgyu vorrebbe chiedergli cosa li ha fatti discutere, perché accidenti poi Yeonjun abbia trattato Soobin in quel modo, e già che c'è anche come diavolo fa a saperne sempre una più del diavolo quando ha le carte in mano: ma, prudentemente, tace, e cambia argomento. –Che voleva tua madre?-.
-Niente, solo che le facessi un po' di spesa prima di tornare a casa. Diventa un po' un macello riportare Soobin in bici se devo bilanciare anche le buste, ma in qualche modo ci metteremo in equilibrio-.
-Guada che se vuoi Soobin lo riporto io, non è un problema, sono anche di strada, lo sai. Se per te oggi è un problema- Yeonjun scuote la testa con forza, un sorriso appena accennato. –No, tranquillo, lo riporto io-.
-Ma guarda che davv-
-Beomgyu, ho detto che Soobin lo porto a casa io-. A quel punto il diretto interessato, insieme ai due accompagnatori, che non fanno altro che darsi di gomito come le merde che sono e in generale fanno molta fatica a tenere la bocca chiusa per evitare i commentini che adorerebbero poter fare, è tornato, ma Yeonjun è veloce a nascondere l'espressione dura che gli è spuntata e a tirare di nuovo fuori un bel sorriso rilassato.
Mentre Yeonjun informa Soobin del cambio di programma, Beomgyu si chiede se nessuno gli abbia mai detto che, effettivamente, un po' possessivo ci è.
STAI LEGGENDO
dumb, dumber, dumbest - yeonbin.
HumorBeomgyu è un po' scemo. Ma Soobin e Yeonjun, che sottopongono se stessi e i loro amici a tutta una serie di peripezie in un'estate troppo breve e mai troppo lunga pur di non dare un nome a ciò che davvero c'è tra loro, sono ancora più scemi. TW for...