6.

555 30 10
                                    

Sono appena rientrata a casa e come sempre l'unico a venirmi incontro è Bowie che si struscia contro le mie caviglie e si lascia carezzare il musino, prima di correre accanto alla sua ciotola e farmi capire di essere affamato. Sono così felice che mi abbiano dato mezza giornata libera che potrei fare le capriole proprio qui all'ingresso.
"Lo so, lo so...Anche io ho tanta fame, ora ti verso un pò di croccantini."
Mi levo le scomodissime scarpe della divisa e vado dritta in camera per mettermi comoda. Sono sfinita ed ho una voglia matta di riabbracciare Tiziano. Per di più non ho chiuso occhio per tutta la notte scorsa, pensando e ripensando alla conversazione avuta con Damiano. 
Mi sento in colpa da morire.
Forse dovrei dirglielo, magari mi farebbe stare meglio.
Una volta infilata la mia maglietta di tre taglie più larga e le mie pantofole, torno in cucina, afferrò la busta dei croccantini prima che Bowie muoia di fame.
Ma perchè Tiziano non gli ha dato da mangiare? Dove diavolo è?
Rimetto la busta dei croccantini al suo posto e proprio attaccata al frigo, trovo la risposta alle mie domande.
L'ennesimo biglietto.
Per quanto ancora andrà avanti questa storia?

TESORO SCUSAMI,

SONO DOVUTO PARTIRE PRIMA DEL PREVISTO PER UN INCONTRO IMPORTANTE.MI FACCIO PERDONARE, LO GIURO. TI AMO.T.

Non mi sarebbe nemmeno servito leggerlo per sapere quel che c'era scritto, ormai ogni biglietto è uguale a quello prima.
Osservo il mio riflesso lontano, nello specchio del salotto e decido che non sarà l'ennesima sera passata ad aspettarlo rientrare. Anche Bowie sembra essere d'accordo e dopo aver mangiato si getta di nuovo a terra con il pancino per aria per avere un pò di attenzioni.
Questo gatto, in un certo senso, mi rispecchia più del dovuto. Se non ci fosse lui a tenermi compagnia in certe giornate, non so come farei.
Mentre aspetto che il forno si riscaldi per preparare qualcosa, metto la giacca della divisa a lavare e mentre frugo nelle tasche per assicurarmi che siano vuote, ecco che rispunta il biglietto da visita che mi ha lasciato Dem la sera prima. Lo lancio sul tavolo e lo fisso qualche istante.
Le sue parole ricominciano a ronzarmi in testa come un'eco ripetuta, che non riesco a levarmi dalla testa. Nemmeno il suo profumo se ne è ancora andato e l'immagine dei suoi occhi che mi fissano così vicini, così scuri, mi fa agitare come nient'altro al mondo.
Stargli vicino è come camminare su un filo invisibile, sospesa tra la voglia di mandarlo al diavolo e la tentazione di baciarlo. È sempre stato così, fin da quando lo conosco. I suoi occhi sono una piccola porta per l'inferno ed ogni volta che mi guardano, ho la sensazione che varcarla sia l'unico modo per poter essere felice. Come se fosse il diavolo in persona a tentarmi.
Sono spaventata dall'effetto che quel ragazzo mi ha sempre fatto e lo sono ancor di più da quello che - almeno a me stessa - devo ammettere: se Luke non fosse arrivato, ieri sera, lo avrei baciato.
Lo avrei baciato proprio lì, di fronte a Bacco e Arianna. Dove tutto aveva avuto inizio anni prima e dove per la prima volta mi ero accorta che parlare con lui, non era poi così male.
Riecco il senso di colpa. Tiziano non si merita una cosa del genere. Scrollo la testa e cerco di mandare quei pensieri a farsi fottere.
Sono fidanzata, santo cielo!
Non posso ricadere tra le braccia del mio ex ogni qual volta decida di rifarsi vivo.

E io? Ti sono mancato?

La voce di Dem riecheggia di nuovo tra la testa e il cuore. Chiudo gli occhi e sento un brivido lungo la schiena. Segno che è proprio come pensavo: Damiano David è una malattia di cui sono stata, in tutti questi anni, portatrice sana, senza avere nessun sintomo. Almeno fino a quando non lo ho rivisto. E allora il virus è scoppiato nel mio cuore e si è infilato in ogni mia singola cellula, mandandola a fuoco.
Ho decisamente bisogno di un bagno caldo e di non pensare più a nulla.
Spengo il forno, decidendo che quella sera avrei ordinato cinese e mi sarei riposata senza toccare i fornelli. Vado in camera mia, afferro un cambio dal cassettone e mi rifugio in bagno, seguita come sempre da Bowie che ne approfitta per rannicchiarsi subito sulla pila di vestiti che getto a terra.
Sono stremata, avrei dovuto dormire di più stanotte, invece di pensare a Damiano.
Per la miseria, che schifo di situazione!
Nel silenzio del mio bagno, il telefono squilla ed il mio spavento fa scattare Bowie sull'attenti. Sullo schermo appare il numero del mio fidanzato ed il cuore mi schizza in gola.
Sono arrabbiata con lui, ma non posso incolparlo così duramente di voler lavorare e darsi da fare per poterci dare un buon tenore di vita in una città così cara.
"Pronto?" rispondo con tono pacato.
"Ciao piccola, tornata dal lavoro?"
"Si" dico sottovoce "Anche se a casa non c'era il mio fidanzato ad aspettarmi." puntualizzo. 
"Mi dispiace, davvero, ma è un cliente parecchio grosso e se la cosa dovesse andare in porto, potrei anche ottenere quel contratto con il partner americano di cui ti parlavo." mi dice.
"Sul serio?" chiedo, fingendomi felice per lui. 
La verità è che quando parla del suo lavoro a stento riesco a stargli dietro e spesso e volentieri fingo di ascoltarlo per farlo felice. In questo momento, non so nemmeno chi sia quel famoso cliente americano, so solo che se otterrà quel contratto vedrò il mio fidanzato ancor meno di adesso.
Che schifo!
Faccio scendere un pó di bagnoschiuma nell'acqua nell'acqua calda che sta uscendo dal rubinetto.
"Dove sei? Si sente un rumore strano." mi chiede. Conosco quel tono caldo, basso. Ha già capito dove sono, ha solo voglia di giocare e stuzzicarmi. 
"È che ho aperto il rubinetto della vasca."
"Stai facendo il bagno?" la sua voce si abbassa di più, si fa più calda e so dove vuole arrivare.
"Mi mandi una foto?" aggiunge poi. So che dovrei essere arrabbiata con lui, o almeno cercare di fare la sostenuta, ma la realtà è che in questo periodo lo vedo così poco per colpa del suo lavoro e mi manca da impazzire.
"Che cosa? Sei matto?" gli domando, arrossendo. Non ho mai fatto una cosa del genere con nessuno. Nemmeno con Damiano, nonostante il tour dopo XFactor lo avesse tenuto lontano da me svariati mesi. 
"Andiamo, sono il tuo fidanzato, che male c'è?"
"Io..." mi copro il viso, anche se non c'è nessuno "Mi vergogno, lo sai"
"Sei bellissima, Ali, non c'è nulla di cui ti debba vergognare."
"Sul serio?" domando, timidamente lusingata. Anche la mia voce è cambiata e credo che la rabbia di prima piano piano stia svanendo. 
Dopotutto è l'uomo che voglio sposare, giusto? Che male c'è se ci faccio un pò di sesso telefonico? Slaccio la cintura dell'accappatoio e sto per scattare una fotografia da mandargli quando...
"Cazzo!" esclama dall'altra parte del telefono "E' già così tardi? Tra poco devo incontrarmi con quel cliente."
Oh....
"I-io...Pensavo che tu volessi..."
"Lo voglio, amore. Lo voglio tantissimo, ma non mi ero reso conto dell'ora."
Alzo gli occhi al cielo e chiudo il rubinetto: "Magari più tardi?"
"Alice lo sai come sono queste riunioni, si prolungano sempre più del dovuto."
"Ho capito, ci sentiamo." rispondo contrariata e riattacco prima che possa replicare.
Lascio il telefono accanto al lavandino, accendo la radio italiana e mi immergo nella vasca che ormai è quasi piena di acqua calda e ricoperta di schiuma, proprio come piace a me. Questa sì che è una delle sensazioni più belle del mondo, dopo essere stata in piedi per tutto il giorno e non aver dormito per tutta la notte.
"E adesso passiamo ad un pezzo che a pochi giorni dall'uscita ha già scalato tutte le classifiche" dice una voce conosciuta "Loro sono i Måneskin e per i pochi che ancora non lo sapessero, questa sera saranno in concerto a Londra."
L'altro presentatore fa una risata: "Se non mi sbaglio hanno fatto il TUTTO ESAURITO in pochi minuti. Mi ha scritto una mia amica che vive  lì e dice che questa mattina presto, passando di fronte all' O2 Square, ho visto già una fila immensa."
"Sono tutti impazziti quando hanno annunciato il concerto a Londra." dice l'altro "Quindi, se siete riusciti a trovare i biglietti, divertitevi e postate un bel pò di foto con l'ashtag della nostra radio, altrimenti consolatevi con il loro nuovo singolo."
No, no..Ti prego, no. Tutto, ma non quella.
"Loro sono i 
Måneskin e questa è La Voglia."
Cazzo....
Sento partire le prime note di basso e lo stomaco si contorce. Quanto mi manca quella biondina!
La batteria la segue e poi arriva la chitarra di Thomas. La voce di Dem arriverà tra una battutta o due.
Eccola.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 15, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Beggin 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora