Cap. 16 _confusione_

645 39 4
                                    

M sta per mamma ; P sta per papà ; S sta per signora

Buona lettura!💝🧡💛💚💙💜

T/n pov

La pazzia

La sanità mentale

Sono due concetti separati da una linea sottile...

Molto sottile.

Quel giorno il viaggio di ritorno da casa Akane fino alla mia camera fu molto pensieroso.

L'intero percorso lo feci inconsciamente a memoria, non mi accorsi infatti d'aver preso le chiavi e d'essermi tolta le scarpe, non mi resi conto di star salendo le scale e di lavarmi le mani; appena realizzai d'essere seduta sopra le lenzuola azzurre del mio letto non avevo capito niente, mi sentivo solo confusa.

Mi portai le ginocchia al petto e le abbracciai, mi sembrava di essere ricoperta da un velo trasparente ma allo stesso tempo fin troppo visibile ad occhio nudo.

Skip time

Le vacanze ora erano decisamente iniziate.

T/n: "Wohoooooooo"

Mollai la presa dalla corda dall'aria abbastanza resistente per poi tuffarmi nel puro cristallo. Chiusi di riflesso le palpebre ma, appena avvertì il dolce fluido del lago solcarmi la pelle come una carezza, le spalancai volutamente.

Osservai attentamente la distesa d'acqua color turchese e mi lasciai scappare una breve risata divertita che percepii solo io, provocando così varie bolle colorate dalla luce che fluttuarono verso l'alto con una danza molto delicata ed elegante.

Abbassai il mento verso il collo e muovendo il bacino dal fondo verso l'alto mi inoltrai per poche distanze nel profondo del bacino d'acqua dolce; portai successivamente dinanzi a me una mano mentre l'altra rimase tranquillamente adagiata sul fianco del mio corpo.

Cercai, per un breve momento, di raccogliere con le mani la luce giallo lime che filtrava attraverso l'acqua limpida e pulita del lago naturale; decisi poi di far ondeggiare tutto il mio corpo per salire in superfice e, allo stesso tempo, mandare le ciocche di capelli che iniziavano ad oscurarmi la visuale dietro il capo.

Appena misi il naso fuori dalla pellicola acquatica una leggera brezza mi pizzicò la pelle.

Decisi perciò di rimanere con il corpo interamente immerso nel fluido e lasciare solo la testa da metà volto in su all'esterno sul pelo dell'acqua.

Fu con quella posizione che mi diressi dai miei genitori.

M *ride*: "T/n! Ma che fai?"

P: "Non sapevo che mia figlia fosse un alligatore"

Produssi delle bollicine dalla bocca in segno di protesta.

M: "Dai vieni su. E cerca di non fare troppi salti acrobatici, non farmi prendere paura"

Annuì e mi immersi di nuovo, l'ultima cosa che sentì fu la voce di mio padre che mi parlava.

P: "T/n noi ti aspettiamo dietro quegli alberi, lì c'è una casata, raggiungici dopo"

Solcai la corrente morta per un tempo impreciso che non saprei definire; quando riemersi non tentai nemmeno d'uscire dall'acqua, individuai con la vista il luogo dove si erano diretti i miei genitori e con l'udito seguì il suono dell'acqua che cadeva.

Appena raggiunsi la riva a fianco ai miei genitori notai che avevano steso un tovaglia a quadri bianchi e blu e vi si erano stesi sopra; mamma era rannicchiata vicino a papà e sonnecchiava teneramente mentre quest'ultimo leggeva un libro.

Inseparabili // Hanako x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora