Io e Alfredo parlavamo di tutto. E lo facciamo ancora. Infatti ci stupiamo di come sia possibile, e allo stesso tempo fantastico, il fatto che riusciamo a parlare di qualsiasi cosa. Il fatto di non annoiarsi mai, riuscendo a trovare sempre argomenti diversi.
Ci stavamo ancora conoscendo, quindi spesso affrontavamo discorsi sul nostro passato, sulle nostre esperienze. Parlavamo dei nostri dolori, delle nostre paure che eravamo riusciti a superare. Parlavamo di ciò che ci aveva reso felice, e di ciò che invece, ci aveva distrutto.
Rimasi affascinata da come era riuscito ad affrontare alcune cose. Lo ammiro davvero tanto, e gliel'ho detto spesso. Alfredo è una persona davvero forte, anche se lui non crede di esserlo, o comunque crede di esserlo molto meno.
Col tempo ho imparato che le persone non si rendono conto di quanto sono forti. Credono di essere deboli solo perchè hanno commesso qualche errore durante un brutto periodo. Non capiscono che il fatto che ancora siano vive significhi tanto. Nessuno crede di essere forte. Ma agli occhi degli altri, quando racconti di esser sopravvissuto a determinate cose, anche uscendone con tutte le ossa rotte, risulti forte. E lui lo è.
Un giorno, mentre stavamo parlando, entrammo nell'argomento 'Ex'. Sicuramente non sapevo cosa mi avrebbe aspettato.
Mi disse che aveva avuto una relazione a distanza. Era innamorato di quella ragazza, e lo era ancora, non era riuscito a dimenticarla. Mi disse che non era pronto per un'altra relazione a distanza, e che non ne avrebbe più voluto averne una.
Mi crollò il mondo addosso. Pensai che di lì a poco lo avrei perso, perchè magari si sarebbe affezionato a me e non avrebbe più voluto parlarmi per paura di soffrire, e per paura che un giorno, entrambi ci saremmo potuti innamorare.
Non ricordo tutti i particolari di quella conversazione, ne di tutte le altre che seguirono sulla sua ex andando avanti col tempo. Per me quell'argomento era una continua fitta al cuore. Ogni volta che lo affrontavamo il mio cuore si spezzava un po' di più, e pensavo a quanto avrei potuto resistere in quella situazione.
Lui cercò di tranquillizzarmi, dicendo che comunque non se ne sarebbe andato. E anche se sapevo che non era vero, le sue parole mi consolavano un po'. Mi stavo illudendo. Una parte di me credeva ciecamente alle sue parole, l'altra nemmeno un po'. Quale delle due parti dovevo seguire? "Segui il cuore" mi dicevano. E così feci. Gli credevo.
Decisi che avrei dovuto fare di tutto per fargli capire che amare di nuovo non era poi così male, che amare me sarebbe stato diverso. Che non lo avrei deluso. Che di me poteva fidarsi. Io ci sono sempre per lui; ci sono quando sta male, quando ha qualcosa da raccontare, quando semplicemente vuole compagnia. Ci sono anche quando è incazzato e non vorrebbe parlare con nessuno, io sono sempre lì.
Ma non lo faccio perchè lui si senta in debito con me, così che debba aiutarmi quando sto male, non ho sicuramente questi secondi fini. Lo faccio perchè mi va, e sopratutto perchè voglio che stia bene. Sentirlo giù di morale, fa star male anche me. Non so spiegarlo, è come se il suo umore condizionasse il mio. È questo che succede quando si tiene così tanto ad una persona?
C'era una cosa che mi ripetevo, e mi ripeto ancora, ogni giorno. "Se lui è davvero ciò che hai sempre desiderato ed è la persona che ti rende felice, allora fa' che sia tuo, Serena.".
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All of me
Short StoryQuesta non è una semplice storia d'amore, se così si può chiamare, inventata di sana pianta. Non è sicuramente una delle solite storie da film o libro che sia. Non è la solita storia che tutti vorrebbero, perchè è tutto tranne che perfetta. È piena...