Capitolo venticinque

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Me ne andai a letto delusa da tutte le palle che mi aveva detto Ania. Non riuscivo a crederci, e poi come avevo fatto a non capirlo subito? I soldi che avevo trovato in camera sua! E anche il modo in cui si muoveva per strada durante la notte come se non ci fosse nessun pericolo. Ai miei occhi divenne solo una stronza come le altre, Cristo.
Girai il cuscino dall'altra parte per 'rinfrescarmi' un po' la testa e presi il cellulare per augurare la buonanotte a Lorenzo. Gli inviai anche la foto del sole scrivendogli "Sei il mio sole anche di notte", dopodichè mi rispose scrivendo: "Ti amo piccolina mia, grazie per i regali"
Mi si sciolse letteralmente il cuore e andai a dormire con un sorriso sulle labbra, aventi ancora il sapore della sua bocca.

La mattina dopo decisi di andare a fare visita a mamma, non le avrei voluto dire del bacio ma sicuramente se ne sarebbe accorta, quindi era inutile fingere e negare.
Vidi il telefono e c'erano due chiamate di Ania. Ore 5.45, sicuramente il momento in cui aveva 'smontato' dalla sua postazione di lavoro. Ridicola, ovviamente non pensai minimamente di richiamarla.
"Mamma, sto venendo dallo zio, mica è un problema?"
E lei: "No tesoro, anzi. Mi fa molto piacere se vieni a trovarmi"
E io: "Ma non vai a lavoro?"
E lei: "Il sabato faccio il turno di pomeriggio, quindi vado oggi alle 15"
E io: "Ci vediamo dopo allora"
Salii nell'autobus vedendo quasi tutti uomini, e la cosa non mi toccó minimamente; se ci fosse stata Lei l'avrebbero sicuramente ammirata in tutte le sue forme. Quasi quasi mi saliva l'estremismo islamico. Non lo pensai per gelosia, ma solo perchè aveva osato mentirmi per parecchio tempo mentre io le raccontavo tutti i fatti miei fidandomi ciecamente di lei.

La Strada Bonomi era molto carina, e nei suoi vari quartierini presentava giardini pubblici abbastanza curati che attiravano chiunque.
Poi passai davanti una panetteria, dove si sentiva un profumo di cornetti e graffe appena sfornati, ma non volli fermarmi perchè avevo tanta voglia di parlare con mamma.

La vidi mentre stendeva i panni fuori da casa dello zio Claudio e mi venne a dare un abbraccio affettuoso
"Oh mamma, quanto mi sei mancata"
E lei: "Amore mio, anche tu mi manchi! ...E Laura, se no dice che non la penso mai. Come stai? Ti sei sciupata!"
E io: "Bene mà, sto bene"
E lei: "Io ti vedo dimagrita. A casa tutto apposto?"
E io: "Si, anche se manchi a papà. Diciamo che ha perso un po' il carattere da quando non ci sei"
Lei alzó gli occhi al cielo.
"La prossima volta non giudica quello che faccio! Mó entriamo che ti faccio assaggiare un po' di torta"
La casa era stata ristrutturata, ma fondamentalmente rimaneva una piccola catapecchia con due camere vecchie, una cucina e un bagno.
La cosa positiva di quel posto era la luca che illuminava tutto, poi visto che la casa era piccola tendeva subito a riscaldarsi.
"Siediti che ti taglio la torta"
Era una torta a ricotta e cioccolato, la preferita di Ania. Scaccia immediatamente quel pensiero dalla testa
"Buona!"
E lei: "L'ho fatta con tutto il cuore, e un pezzetto te l'avrei sicuramente conservato"
E io: "Grazie mille"
E lei: "Con lui?" arrivó subito al dunque.
E io: "Bene"
E lei: "Poi?"
E io: "Poi cosa?"
E lei: "Vorrei sapere se è successo qualcosa tra di voi"
Divenni di un bordeaux intenso.
"Mamma, lui mi ha baciata"
E lei: "Che ragazzo d'oro!"
E io: "MAMMA!"
E lei: "Che c'è? Non posso esprimere anch'io la mia opinione?"
"Ciao Cosima" disse lo zio a mamma
E lei: "Ue Clà hai visto chi c'è?"
"Uè figliola!" corse ad abbracciarmi, e io ricambiai. Lo zio era un uomo single, e ció mi portava a domandare il motivo, insomma, un uomo disponibile e simpatico non andava più di moda?
"Se sapevo che venivi ti andavo a comprare due zeppoline" disse
E io: "Ma no zio, stai tranquillo. Sono venuta per stare poco tempo, oggi vado da un'amica"
E mamma: "Da chi?" si aspettava che le dicessi Lorenzo?
E io: "Da Ylenia"
"Ti possiamo accompagnare noi allora"
disse gentilmente lo zio
E io: "Se non è un problema"
E lui: "Figurati!"
Successivamente lui e mamma iniziarono a decidere il condimento per il riso integrale, mentre io di sottecchi presi il telefono e vidi che Lorenzo mi aveva inviato il messaggio del buongiorno con un cuore; l'altro messaggio era di Fede, che utilizzó le maiuscole dicendo che se Fanny non si fosse fatta viva le avrebbe incendiato il cappotto con un fiammifero.
Se l'avesse scoperta avrebbe incolpato anche me di essere 'complice' di Ania, per cui con un po' di coraggio provai a dirle che i problemi tra Fanny e suo padre erano i loro, e lei non si doveva mettere in mezzo.
L'altra cosa che mi venne in mente fu quella di telefonare Ania per chiederle spiegazioni, ma avrei voluto farlo la sera per non rovinarmi la giornata, e magari per farmi abbellire il brutto momento da Lorenzo con un suo messaggio della buonanotte.

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