Capitolo trentasette (un mese dopo)

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I giorni passati in quella casa furono meravigliosi, ci dividevamo i compiti come se convivessimo davvero: lui mi aiutava a pulire i mobili, dato che io non arrivavo in alto per via della mia statura, io cucinavo, lui apparecchiava e così via. Avremmo vissuto altre esperienze così durante l'estate.
Naturalmente non raccontai tutti i minimi particolari a mia mamma, le dissi che avevamo passato delle piacevoli giornate facendo passeggiate e prendendo il sole lungo le strade del centro.
"È sempre così spontaneo lui" mi aveva detto mamma quando le avevo parlato di lui per quanto riguarda il viaggio.
Poi Lorenzo mi aveva detto che credeva pienamente che Ania lavorava, in quanto l'aveva sentita parlare al telefono con probabilmente un uomo con cui contrattava. E ancora una volta non avevo provato a fare pace con lei, sinceramente la sentivo parte di un passato, sì bello ma chiuso a chiave per sempre, perchè non potevo negare l'evidenza; lei era stata sempre molto comprensiva nei miei confronti, ma mi aveva mentito spudoratamente e per di più faceva tutto alle mie spalle, quindi la mia migliore amica era di certo Fede, che era sempre allegra e solare, e mi faceva divertire molto. C'erano ovviamente anche Ylenia e tutte le altre.
"Pronto" dissi rispondendo al cellulare.
"Piccolina" disse Lui.
E io: "Come mai questa telefonata? Non sei a casa?"
Sentivo anche la voce di Edoardo.
"Ah sei con Ed"
E lui: "Esattamente, tu sei a casa?"
"Si, devo fare parecchie cose"
"Tipo?"
E io: "Eh...tipo lavare, stirare eccetera eccetera!"
E lui: "Tua mamma e Luis...Laura, giusto? Non ci stanno?"
Io risi. "No, Laura è uscita, mentre mamma è al lavoro. Tu sei a fare un giro dove?"
Udii un urlo infernale, un urlo femminile più precisamente.
"Siamo vicino casa di Ed"
"Lorè, muoviamoci, così arriviamo prima di loro" disse Ed a bassa voce.
"Rose, ci sentiamo più tardi, ti voglio bene" disse Lorenzo chiudendo la chiamata.
Qualcosa dentro di me mi diceva che quei due si stavano cacciando in qualche grosso guaio. E quell'urlo da dove proveniva?

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