Accese la luce; era la stanza degli ospiti?
Era una camera piccolina, l'ultima della casa, ed era proprio sulla mansarda, i muri erano celesti, e poi c'era solo un letto a una piazza e mezzo e basta. La finestra era abbastanza grande, illuminava tutto.
"È bellissima, ma di chi è?"
E lui: "Non ci dorme mai nessuno, ma mi è sembrata adatta per un momento speciale"
Arrossii. Era un momento speciale per lui, così quanto lo era per me.
"Perchè mi fai questo?"
Fece una faccia perplessa.
"Dico mi fai sentire speciale; nessuno è mai riuscito a farlo, poi hai quei modi di fare così dolci...mi incanti semplicemente" dissi tutto d'un fiato.
E lui arrossì. Gli diedi un bacino sul collo.
"Già vuoi dormire?" chiese
"Non lo so, vorrei tenerti per me ancora un po' prima di andare alla deriva"
Sorrise. "Stendiamoci e parliamo"
Il materasso non era morbido, se ci fosse stata Ania l'avrebbe adorato. Io invece inizialmente esitai un pochino, ma pensando che vicino a me c'era lui lasciai perdere il materasso. Credetti che avessimo fatto qualcosa, invece non parlammo per parecchio tempo; per esempio si sentivano solo i nostri battiti, e i respiri irregolari pieni di eccitazione.
Fui io ad avvicinarmi stringendogli la mano.
"Anche tu mi fai sentire bene" disse all'improvviso.
"Oddio, quanto sei dolce" mi pentii della cosa che avevo detto, dato che sembrava una parolina detta da un'adolescente alle prese con la sua prima cotta.
"Non sono brava con le parole, scusami. Peró penso che tu abbia capito cosa voglio dire" balbettai.
E lui: "Nemmeno io sono bravo con le parole, ma con te penso che non dovrei avere vergogna. In fondo stiamo...insieme?"
Insieme, insieme, insieme, insieme. Quella parola si incolló milioni di volte nella mia mente.
"No no, infatti. Ho solo il timore di dire cose stupide e annoiarti"
E lui: "Con te non mi annoio mai"
Mi strinse a sè sfiorandomi la schiena.
Poi passammo i successivi dieci minuti a baciarci. "Io queste cose con te dovevo farle prima" disse.
E io risi: "Perchè non le hai fatte?"
E lui: "Pensavo di non piacerti"
E io: "Hai pensato male" gli diedi un morsetto sul collo.
Spense la luce, e mi strinse un'altra volta a lui. Aveva le mani intorno al mio ventre, per cui gliele accarezzai. Morbide, calde e profumate. Un misto di sensazioni prese il sopravvento, fino a che non mi addormentai al suo fianco.La mattina fui svegliata dalla luce del sole che entrava dalla finestra, e scottava sul pavimento di mattonelle.
Lui dormiva ancora, e respirava piano piano. Non aveva nemmeno un filo di barba, era veramente perfetto, cioè sapevo che la perfezione non era mai esistita, ma tutti noi avevamo sempre considerato perfezione ció che ci appariva bello. Perció la 'mia' perfezione era Lorenzo, dolce come il sole a maggio.
Gemette piano, quindi capii che stava svegliandosi. Aprì gli occhi e mi sorrise.
"Buongiorno" disse.
E io: "Buongiorno"
E lui: "Bella anche al mattino"
E io: "No"
E lui: "Vediamo" mi si avvicino e mi sussurró: "Bella anche di pomeriggio, di sera, di notte, al tramonto, all'alba, in estate, in inverno. Sempre"
Risi mordendomi il labbro. Riusciva sempre a rendere migliore i miei momenti della giornata.
"Ieri sera non ti ho detto una cosa"
E io: "Hai ragione, mi avevi accennato qualcosa ma poi non hai detto niente"
E lui: "Tra due giorni iniziano le vacanze di pasqua"
E io: "Quindi?"
E lui: "Quindi vogliamo andarcene da qualche parte?"
Oddio.
"Si!" esultai.
E lui: "Prendiamo la macchina di mio padre e andiamo, tanto tornano tra qualche giorno lui e mamma"
E io: "Ma sai guidare?"
E lui: "Diciamo"
E io: "Se andassimo con il treno?"
E lui: "Meglio in macchina, è più romantica come cosa"
E io: "Hai ragionissima; peró se non sai guidare e lo fai solo per me, per sentirti figo non farlo. Sei già un figo per quanto mi riguarda"
E lui: "So guidare Ró. Ma parlando parlando non ci siamo ancora alzati. Ti ricordo che dobbiamo andare a scuola"
E io: "Che brutto ricordo..."
E lui: "Ti prometto che oggi pomeriggio ti chiamo, poi a scuola possiamo nasconderci da qualche parte. Ricordati inoltre che mercoledì ti avró tutta per me"
E sperai tanto che il mercoledì arrivasse in fretta, per partire con lui per chissà quale luogo, come se fossimo stati due amanti in fuga.

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Siamo uguali
RomanceRose è una studentessa diciannovenne, svolge una vita normale e come tante ragazze è innamorata, ma ha paura di dichiararsi a Lorenzo, che a sua volta è innamorato di Rose e come lei ha paura di dichiararsi. Riusciranno a mettersi insieme e a super...